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#LavoroDignitoso

La promozione e la protezione del lavoro sono al centro del nostro Focus “Welfare e contrattazione”. Inoltre seguiamo regolarmente gli sviluppi del mondo del lavoro nelle aziende e nel Terzo Settore. Approfondisci il Goal 8 sul sito di ASviS.

Quello della sostenibilità è ormai un tema ricorrente nel dibattito pubblico. Per tale ragione, da giugno 2020 abbiamo scelto di approfondire i nessi tra i cambiamenti in atto nel welfare italiano e i 17 Sustainable Development Goals, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.

In vista della Legge di Bilancio il Governo sta riflettendo sulle misure di sostegno al reddito di lavoratori e lavoratrici. Sembra che l’intenzione sia quella di innalzare a 1.000 euro i fringe di welfare aziendale. Questa volta per tutti i dipendenti.
Secondo l’Osservatorio di Edenred le pratiche di welfare aziendale continuano a diffondersi nel nostro Paese, ma il “peso” dei fringe è sempre più rilevante. Questo, come spieghiamo da tempo, rappresenta un problema. Potrebbe essere parzialmente affrontato legando maggiormente le azioni di welfare delle imprese con il livello territoriale.
Come una cooperativa sociale di tipo B sta provando a usare innovazione e digitale per garantire l’accesso alla cultura a tutta la cittadinanza, a partire da quella più fragile.
Conciliazione non vuol dire solo servizi di assistenza all'infanzia o agli anziani. In ambito aziendale sono ricorrenti diverse altre iniziative che favoriscono un migliore equilibrio tra lavoro e vita personale, spesso poste sotto il termine ombrello Diversity & Inclusion. Il loro obiettivo? Promuovere l'uguaglianza di opportunità, il rispetto reciproco e la valorizzazione delle differenze.
Smart working potenziato, più welfare aziendale e partecipazione: il nuovo accordo integrativo di secondo livello firmato con i sindacati prevede una serie di azioni che permettono di perseguire la mission dell’ente anche a livello occupazionale.
In queste settimane il dibattito sulla misura è tornato ad accendersi dopo la presentazione di una proposta di legge delle opposizioni. Ma cosa pensano partiti, Governo e parti sociali del salario minimo? Quali sono opportunità e rischi da considerare se dovesse essere adottato? Capiamolo insieme.
Il lavoro sociale è e sarà sempre più cruciale per implementare tante misure di welfare, nuove e in discussione. Per questo, dopo anni di risorse inadeguate, lo Stato è tornato a investire nel settore. Si stanno però verificando conseguenze contraddittorie a livello organizzativo, istituzionale, politico e professionale.
Ora è ufficiale. Per il 2023 ci sarà l'innalzamento della soglia dei fringe benefit a 3.000 euro per chi ha figli a carico: per tutti gli altri resta invece il limite dei 258,23 euro. La proposta di aumentare per tutti la soglia, emersa dopo le audizioni delle parti interessate, non è stata quindi accolta dalla maggioranza.
Nel Milanese, UniAbita ha lanciato una sperimentazione per ridurre l’orario di lavoro e distribuirlo solo su quattro giorni. Un’iniziativa all’avanguardia che può essere da esempio per l’intero settore della cooperazione.
Lo dimostra il caso del Consorzio Solidarietà Sociale Forlì-Cesena, che oltre a offrire servizi al territorio oggi implementa anche varie misure per il benessere dei propri soci e collaboratori. Per la cooperazione sociale attrarre e trattenere risorse umane è sempre più importante e il welfare aziendale può offrire un importante supporto in questo senso. Anche quando le risorse a disposizione sono limitate.
Se vogliamo mantenere un certo tasso di crescita economica, aumentando nel contempo la partecipazione femminile al mercato del lavoro senza deprimere la natalità, e quindi la sostenibilità sociale, occorre sperimentare nuove modalità di organizzazione del lavoro a “impatto sociale”.
Dopo le audizioni alla Camera, il Governo starebbe valutando di modificare ancora la soglia di detassazione dei fringe benefit per il 2023. L'idea è quella di prevedere per tutti i lavoratori e le lavoratrici una nuova soglia di 1.000 euro e introdurre un "bonus" di 660 euro per ogni figlio a carico.
Germany’s elderly care sector faces many challenges: low wages, high time pressure, high physical and psychological stress, increasing bureaucratization and economization of nurses' work. To address this, social innovations like the Buurtzorg model from the Netherlands show alternative ways of how elderly care could work. However, its impact on the German elderly care system needs to be carefully studied.
Ci siamo confrontati con sindacalisti e dirigenti per capire opportunità e limiti del nuovo strumento adottato dal più grande datore di lavoro privato in Italia, che proprio in questi giorni ha reso noti i primi dati sulla sua nuova organizzazione del lavoro.
Chi lavora e ha responsabilità di cura verso persone anziane o non autosufficienti spesso fatica a mantenere una piena occupazione. Ecco perché le imprese dovrebbero sempre più includere nei piani di welfare prestazioni legate all’invecchiamento e assumere figure professionali competenti in questo ambito.
Le donne, a livello globale, hanno carriere lavorative più precarie. Tra le cause ci sono il lavoro di cura non equamente distribuito, le difficoltà a entrare nel mercato del lavoro e il divario salariale. Come riporta l'indagine condotta da Willis Towers Watson e dal Word Economic Forum, questi fattori generano un divario di genere anche sul fronte pensionistico.