Come vi abbiamo raccontato recentemente in questo approfondimento, lo scorso gennaio è nato il progetto "Welfare Bene Comune", un’iniziativa promossa dai Comuni di Piazzola sul Brenta, Campodoro, Campo San Martino, Limena, Villafranca Padovana, insieme al Consorzio Veneto Insieme, la Cooperativa Sociale Jonathan, ConfCooperative Veneto, ConfCooperative Padova e cgmwelfare, la piattaforma di welfare aziendale del Gruppo Cooperativo CGM.
Sin dal suo avvio la progettualità – che nasce dalla sottoscrizione di un protocollo di collaborazione e co-progettazione, così come previsto dalle novità introdotte con la Riforma del Terzo Settore – si è posta l’obiettivo di attuare un sistema in grado di integrare i servizi pubblici, quelli realizzati dalle imprese sociali e dalle cooperative e le politiche di welfare aziendale. Ciò è stato possibile grazie all’implementazione di un portale digitale (www.welfarebenecomune.it) attraverso il quale tutti i residenti del territorio possono conoscere e richiedere i servizi comunali e "accreditati", ma anche quelli messi a disposizione dalle cooperative sociali a livello privato e dalle imprese attraverso piani di welfare.
La piattaforma Welfare Bene Comune e l’emergenza Coronavirus
A seguito dell’emergenza legata al Covid-19 e alle limitazioni che questa ha portato con sé, le prestazioni veicolate attraverso la piattaforma del territorio padovano sono state ricalibrate e modificate – sia nei contenuti sia nelle modalità di acquisto ed erogazione – per rispondere alle nuove esigenze delle persone.
All’interno della piattaforma gli utenti possono quindi scegliere tra diversi servizi – i cui prezzi sono stati ridotti – dedicati a bambini, famiglie e anziani. Per i genitori, ad esempio, sono previsti servizi di consulenza educativa, supporto pedagogico a domicilio e supporto per coloro che hanno bambini tra 0 e 6 anni. Per i più piccoli invece sono previsti servizi ludico-educativi e di tutoring online per la gestione dei compiti, oltre a un supporto a domicilio per gli alunni con BES. Sulla piattaforma è possibile trovare attività di potenziamento dell’italiano per studenti stranieri minori, laboratori di promozione alla lettura e molto altro; non mancano infine le attività dedicate agli anziani, come servizi di supporto psicologico ed emotivo, di educazione alla socialità e servizi di assistenza a domicilio.
Come ha sottolineato l’Assessora ai Servizi Sociali del Comune di Piazzola Sul Brenta, Cristina Cavinato, "dopo l’utilizzo della piattaforma Welfarebenecomune per la gestione dei buoni spesa, la nuova funzionalità che raccoglie servizi diversi per le famiglie rappresenta un ulteriore passo verso la realizzazione del nostro progetto che mira ad una sempre maggiore integrazione tra welfare pubblico, territoriale e aziendale".
"Si tratta di un vero e proprio spazio virtuale dove le famiglie possono acquistare online servizi capaci di rispondere ai nuovi bisogni emersi", ha proseguito Cavinato. "Una piattaforma costruita intorno alle esigenze delle persone che abitano il territorio e che nel breve periodo sarà potenziata con ulteriori servizi al cittadino. Non si tratta soltanto di un’infrastruttura tecnologica, ma di un’infrastruttura anche sociale perché gestita da imprese comunitarie radicate e conosciute localmente e con le quali è facile mettersi in relazione".
Dal Gruppo Cooperativo CGM parte una nuova proposta per il territorio
La proposta Welfare Bene Comune nasce da un percorso che il Gruppo Cooperativo CGM sta portando avanti sin dall’inizio del lockdown (come dimostrano i casi di Biella, Matera, Sondrio, Rho, Napoli, Salerno e Forlì). Come descritto nel position paper "A cosa servono le piattaforme. Come scalare l’innovazione sociale e tecnologica del welfare aziendale" curato da Martina Tombari e Flaviano Zandonai, questo processo è stato possibile grazie all’ideazione – e al successivo sviluppo – della piattaforma cgmwelfare (vuoi saperne di più?).
Questa esperienza mostra come anche il Terzo Settore, e in modo particolare il mondo della cooperazione sociale, sia stato capace di reagire alla crisi, mettendo in campo soluzioni ai bisogni più urgenti e garantendo servizi alla persona più che mai necessari, con una particolare attenzione ai soggetti più fragili della società. Nel caso di CGM ciò è stato possibile grazie a un’infrastruttura tecnologica particolarmente flessibile e già collaudata, ma – come spiegato da Franca Maino in questo approfondimento – anche alla capacità di ridefinire i modelli di intervento e produzione di servizi e di avviare nuove forme di interlocuzione con gli enti pubblici e al contempo con il mondo profit.