Nelle ultime settimane, dal momento in cui la pandemia di Coronavirus ha iniziato a avere conseguenze serie su tutto il nostro Paese, il Gruppo Cooperativo CGM ha promosso alcuni progetti interessanti ricalibrando e riadattando l’offerta di prestazioni di welfare promossa dalle sue cooperative sociali. Su questa scia sono nate alcune esperienze – come quella di BiellaWelfare, MateraWelfare, SondrioWelfare e RhoWelfare – che si sono basate su un’idea semplice ed efficace: l’implementazione di una piattaforma digitale che racchiude una selezione di servizi alla persona già attivati dalle cooperative che operano sul territorio, ridisegnati allo scopo di fronteggiare l’emergenza che stiamo vivendo.
Alle esperienze sopra menzionate, negli ultimi giorni si è aggiunta anche NapoliWelfare (www.napoliwelfare.it); si tratta di un’iniziativa messa in piedi da CGM, con la collaborazione di Moving e del Consorzio Proodos di Napoli, che interessa proprio il territorio provinciale del capoluogo campano. Per capirne di più abbiamo intervistato Raffaella Ruocco, Welfare Manager di cgmwelfare e responsabile del Consorzio Proodos.
Gentilissima Dott.ssa Ruocco, come nasce l’idea di “NapoliWelfare”? Come mai avete scelto di innovare l’offerta di servizi alla persona adottando una piattaforma digitale e come mai lo avete fatto proprio in questo periodo difficile?
Abbiamo creduto che l’unico modo per gestire il cambiamento (avvenuto, in atto, e in divenire) fosse quello di crearlo, o almeno di co-generarlo. La prima azione della cura – che rappresenta il nostro mandato – è quella di restare vicini a chi soffre: nell’impossibilità, in molti casi, di poterlo fare fisicamente, abbiamo pensato che una piattaforma di servizi fosse la modalità più prossima per renderci visibili.
La piattaforma napoliwelfare rappresenta per noi l’opportunità di tenere fitte le maglie della rete delle nostre comunità; l’occasione per aumentare i punti di contatto con le persone e la possibilità di dialogare, in una forma nuova, con i diversi attori sociali che a vario titolo sono coinvolti nell’azione di cura delle comunità che abitiamo.
Il nostro intento non è certo quello di essere dei semplici “aggregatori” e distributori dell’offerta dei diversi servizi inseriti in piattaforma ma è piuttosto quello di continuare ad essere – in forma rinnovata – un vero e proprio hub dove le persone, le famiglie, le comunità possono rintracciare nuove soluzioni ai propri bisogni e anche co-partecipare nella formulazione delle stesse. L’obiettivo del Consorzio Proodos è sostenere i percorsi di resilienza dei cittadini e delle famiglie.
Per accrescere il valore aggiunto della piattaforma napoliwelfare, cercheremo anche di attivare nuove partnership che potranno ampliare la gamma dei servizi offerti, espandendola a settori e interventi, sempre di natura sociale, non ancora coperti. Voler essere un hub significa non voler operare solo nel deposito relazione accumulato nel corso degli anni ma lavorare per aumentare la nostra capacità connettiva al fine di sviluppare nuovi modelli di servizi e intervento che favoriscano vera inclusione sociale e creino valore condiviso.
Quali sono le prestazioni attualmente attive e che possono essere richieste attraverso la piattaforma “NapoliWelfare”?
All’interno della piattaforma è possibile scegliere tra tantissimi servizi in continuo aggiornamento. Sono disponibili servizi di intrattenimento ludico-educativo come la caccia al tesoro virtuale e il tutoring online per la gestione dei compiti. La piattaforma comprende, inoltre, servizi di assistenza a domicilio ad anziani e persone con disabilità e di supporto psicologico rivolti ai caregivers, ai genitori, ai lavoratori.
E, ancora, servizi di sostegno alla genitorialità, babysitting e mediazione familiare e attività per tutta la famiglia, come allenamenti virtuali da farsi a casa, in maniera coinvolgente e professionale, ma in assoluta sicurezza e nel pieno rispetto delle normative.
Abbiamo anche il servizio di fattorinaggio sociale. Grazie al sostegno della Fondazione Snam, che ci ha fornito l’utilizzo di taxi sociali, siamo riusciti, attraverso il nostro servizio di fattorinaggio sociale a servire le famiglie e gli anziani di diversi territori del napoletano, con la consegna di pacchi alimentari e farmaci.
A breve saranno attivati altri servizi dedicati in modo particolare al mondo dell’educazione e dell’infanzia e servizi di Caf e patronato grazie alla partnerschip con alcune organizzazioni del settore. Ad ogni modo, tutti i servizi sono stati modificati sia nei contenuti che nelle modalità di acquisto ed erogazione per poter rispondere alle nuove esigenze e secondo le modalità stabilite dalle autorità.
Queste prestazioni sono messe a disposizione dalle cooperative del territorio aderenti al Gruppo Cooperativo CGM. Considerando il carattere innovativo del progetto, per il prossimo futuro si prevede di integrare anche possibili azioni di welfare aziendale? In che modo?
Ritengo che tale piattaforma di servizi sia un’ottima opportunità, anche in ottica di welfare aziendale, per le aziende che intendono offrire, oggi in maniera più attenta, sostegno ai propri lavoratori.
Per uscire dalla crisi le imprese dovranno compiere anche delle azioni per ripensare il rapporto con le persone, con i propri lavoratori, con cui dovranno costruire una rinnovata fiducia (nel futuro e nel futuro dell’impresa). A mio avviso il welfare aziendale potrà dare un valido contributo per accompagnare e favorire queste azioni; il welfare aziendale è infatti l’elemento che può favorire una rinnovata sinergia tra le imprese e i propri collaboratori che in questo momento hanno bisogno di essere rassicurati, motivati e messi nella condizione di poter conciliare i tempi di vita e di lavoro e di gestire le difficoltà e le incognite del delicato momento che si sta vivendo.
A mio avviso si dovranno ripensare le modalità di comporre il paniere delle prestazioni di welfare aziendale. Anzitutto un welfare sempre più personalizzabile, un welfare con prestazioni legate in maniera particolare al mondo della cura dei bambini/ragazzi, di anziani e persone con disabilità, salute e sostegno al reddito.
Ciò richiederà una più attenta azione di ascolto e presa in carico del bisogno. Ed ecco che un servizio B2B come quello del social point acquista una maggiore importanza per esercitare azioni di orientamento e di accompagnamento ai dipendenti. Il welfare manager dovrà essere in grado di prendere in carico i bisogni e trovare le migliori soluzioni di welfare (sia di natura aziendale, sia privato, sia pubblico): l’obiettivo è infatti quello di razionalizzare le risorse e le opportunità e realizzare un vero welfare territoriale!
Ritendo comunque dovuto e necessario mettersi nell’ottica che un ridesign dei servizi dovrà essere co-progettato; questo significherà anche aprici a prospettive non ancora esplorate e intraprendere processi di ibridazione che – sebbene parte della natura stessa delle imprese sociali – facciamo difficoltà a praticare. Il nuovo tempo dovrà essere il tempo di un welfare aziendale davvero sociale e non più commerciale!
A causa delle conseguenze legate alla pandemia di Coronavirus, il mondo del Terzo Settore e delle imprese sociali si è trovato nella posizione di dover ripensare la propria mission e, di conseguenza, dar vita a progetti e processi innovativi. NapoliWelfare rappresenta una di queste esperienze. Cosa ne pensa in merito? Come è stato possibile sviluppare una proposta simile per voi, in un contesto spesso considerato dai media complesso come quello napoletano?
Questa emergenza ci ha in qualche modo costretti a velocizzare quei processi di innovazione già avviati nelle nostre organizzazioni. È in occasioni come queste che occorre rinnovare ancora di più la mission delle imprese sociali, prendersi cura delle persone e delle comunità, con la capacità di plasmare gli interventi sulla base dei nuovi bisogni, anche dei più improvvisi e inaspettati, ai quali temporaneamente non è possibile rispondere attraverso le modalità tradizionali, ma solo mettendo in campo capacità innovativa e creatività.
Ogni territorio ha le sue necessità, alcune evidenti e altre meno. Ciò che per un territorio può essere un bisogno esplicito, per un altro può non esserlo: i bisogni principali della collettività però non cambiano, ma molti di essi possono rimanere irrisolti per mancanza di risorse e opportunità.
Credo che la complessità del sistema napoletano sia dettata soprattutto, ma non esclusivamente certo, dalla mancanza di risorse e di opportunità che conseguentemente non si generano. Con napoliwelfare proponiamo un’opportunità, una risposta ai bisogni importanti non accessori, un paniere di servizi welfare fruibili da tutti.
I prezzi sono stati il più possibile calmierati per garantire la massima accessibilità a tutte le fasce di reddito e sono eventualmente rimborsabili secondo le modalità stabilite dai decreti emanati o in corso di emanazione da parte del Governo nazionale. Sono inoltre integrabili in piattaforma i servizi di welfare pubblico e assistenza sociale, già previsti ed erogati dalle cooperative per le persone più fragili, accessibili senza alcun costo aggiuntivo per tutti. La piattaforma prevede altresì una serie di servizi gratuiti.