Nel territorio padovano prende il via il progetto "Welfare bene comune", un’iniziativa promossa dai Comuni di Piazzola sul Brenta, Campodoro, Campo San Martino, Limena, Villafranca Padovana, insieme agli enti del Terzo Settore locali e CGMwelfare, la piattaforma di welfare aziendale del Gruppo Cooperativo CGM (vuoi saperne di più?).
La progettualità – che nasce dalla sottoscrizione di un protocollo di collaborazione e co-progettazione, così come previsto dalle novità introdotte con la Riforma del Terzo Settore – si pone l’obiettivo di attuare un sistema in grado di integrare i servizi pubblici, quelli realizzati dalle imprese sociali e dalle cooperative e le politiche di welfare aziendale. I soggetti coinvolti si impegnano quindi a realizzare un modello di welfare integrato, in cui le esperienze private e del Terzo Settore si incontrano (e si combinano) con quelle pubbliche.
Ciò sarà possibile grazie all’implementazione di un portale digitale che consentirà ai residenti nel territorio di accedere facilmente alle prestazioni di welfare. Per aiutare i cittadini in questo passaggio innovativo è stata prevista la costituzione di "sportelli" di ascolto e informazione – chiamati Social Point – dove sarà possibile recarsi per ricevere informazioni e parlare con operatori sociali specializzati. Le imprese del territorio che investono in azioni di welfare aziendale potranno inoltre sfruttare la piattaforma per fornire misure e servizi di welfare ai propri dipendenti e collaboratori.
"Vogliamo adottare il modello di welfare aziendale e territoriale proposto da CGMwelfare, che vede l’adozione di una piattaforma digitale, la costruzione e il coordinamento di un network di imprese sociali, l’integrazione dei servizi del sistema pubblico territoriale, la formazione di Welfare Manager, nonché l’apertura di Social Point per l’accoglienza e l’orientamento dei cittadini", ha spiegato Cristina Cavinato, vicesindaco Piazzola sul Brenta e assessore alle Politiche sociali.
Nuove proposte per il welfare territoriale
"Welfare bene comune" nasce dall’esperienza che il Gruppo Cooperativo CGM ha maturato con la recente iniziativa di Tradate Welfare. Anche nel caso di Tradate (Comune in provincia di Varese) l’obiettivo è stato quello di facilitare l’accesso alla rete dei servizi comunali e "accreditati", implementando una piattaforma digitale in grado di "contenere" e veicolare le offerte del welfare pubblico e di quello privato.
"L’incontro con la persona e la risposta ai bisogni reali. Sono questi i pilastri del nostro impegno in ambito welfare. Ecco perché cgmwelfare è il player di welfare del mondo cooperativo. Parlare di welfare richiede ora più che mai un approccio a 360 gradi: non possono più esistere barriere e cesure tra welfare pubblico, welfare territoriale (pubblico/privato) e welfare aziendale. Obiettivo per tutti questi ambiti è – e deve sempre più essere – la risposta ai bisogni della popolazione", ci ha spiegato Martina Tombari, responsabile di CGMwelfare. "Perché il welfare aziendale sia autentico è necessario che esso anticipi sempre più una domanda sociale latente che il welfare pubblico, oggi più che mai, non è in grado di soddisfare".
Sia l’esperienza di Tradate che quella padovana rappresentano un modello sperimentale che si inserisce nelle esperienze che il Gruppo Cooperativo CGM sta portando avanti a livello nazionale e che sono state trattate e analizzate all’interno del volume "Pubblico, territoriale, aziendale. Il welfare del gruppo cooperativo CGM", alla cui stesura hanno partecipato anche i ricercatori di Percorsi di secondo welfare.