Giovanna Melandri su L’Huffington Post risponde a Vincenzo Manes, consigliere pro bono del Presidente del Consiglio per il Terzo settore, che sul Fatto Quotidiano del 16 maggio era intervenuto sull’iter della riforma, sulla definizione di “impresa sociale” e sul tema dell’impact investing. Melandri, che da quasi due anni coordina i lavori dell’Advisory Board italiano della Social Impact Investment Taskforce del G8, di certo non le ha mandate a dire, rispondendo punto su punto alle obiezioni sollevate da Manes sull’impact investing, che l’ha definitito come una “moda trendy che non costituisce una priorità per il nostro Paese”.
Partendo dalla metafora della Corazzata Potemik di fantozziana memoria (chi non è cultore della materia può vedere più sotto la scena a cui si fa riferimento) Melandri indica alcuni elementi su cui occorre riflettere. In primo luogo, il Presidente di Human Foundation ricorda che per tracciare con nettezza la differenza che intercorre tra l’impresa tradizionale e quella sociale è “necessario cercare di definire gli strumenti più adeguati per misurare l’impatto delle imprese sociali, attraverso un processo aperto e partecipativo che restituisca la complessità del settore”.
Secondariamente, non si può far finta di non vedere i tanti processi di ibridazione in corso nel nostro Paese, come le “start-up innovative che tengono insieme la dimensione tecnologica con quella dei bisogni della comunità” e quelle “cooperative sociali che sono alle prese con il design di nuovi servizi”. Secondo Melandri queste realtà non hanno una naura speculativo e sono “tutt’altro che trendy”. Essi “incorporano la terza dimensione dell’impatto sociale (affianco a rischio e rendimento) nelle loro scelte. Nulla a che vedere, dunque, con il profilo di un gestore di hegde fund. Una distribuzione limitata (low profit) degli utili può facilitare l’incontro tra le nostre imprese sociali ed i fondi ad impatto, contribuendo all’obiettivo, enunciato da Manes, di portare risorse private ad un settore in crescita”.
La Corazzata Potemkin e gli investimenti ad impatto sociale
Giovanna Melandri, Huffington Post, 18 maggio 2015