Nel 1986, grazie a una serie di incontri imprevisti, una famiglia comasca offre la propria disponibilità per ospitare un bambino in affido. E’ un gesto semplice, che tuttavia rappresenta l’origine di una realtà educativa imponente, che oggi accompagna nella crescita centinaia di bambini e ragazzi attraverso le vie più diverse. Oltre 50 famiglie in rete, 200 volontari, 250 operatori retribuiti, 250 aziende coinvolte nella creazione di percorsi professionali ed educativi e tantissimi bambini e ragazzi sostenuti grazie alle proprie attività. Questi alcuni numeri della storia di Cometa, che merita di essere raccontata quale esempio concreto e tangibile di quel che può produrre una società disponibile a sperimentare forme innovative di welfare, in grado di sviluppare percorsi e storie altrimenti impensabili.
La storia di Cometa: realtà differenti per rispondere a bisogni diversi
Nel 1986 la famiglia di Erasmo Figini, noto stilista e interior designer di Como, decide di accogliere nella propria casa un bambino in affido. L’esperienza è talmente positiva e sconvolgente da contagiare anche il fratello di Erasmo, Innocente, medico, che sceglie di avventurarsi sulla stessa strada. Nel 1992 i fratelli Figini scelgono di andare a vivere insieme per garantire ai propri figli, tanto a quelli naturali che a quelli in affido, un contesto nuovo in cui poter condividere i bisogni e le possibilità che questa particolare condizione impone. Lo fanno comprando una vecchia cascina sulle colline comasche, dove si trasferiscono con le sempre più grandi famiglie, ormai vere e proprie comunità famigliari. Nel corso degli anni l’esperienza dei due fratelli si allarga ad altre famiglie, che decidono di far rete per cercare di creare un iter educativo condiviso per i giovani loro affidati. Nel 2000 si decide di dare una forma più stabile a questo percorso, costituendo un’associazione che possa supportare al meglio i nuclei famigliari coinvolti. Nasce così Associazione Cometa e, l’anno seguente, la relativa Fondazione Cometa, cui viene donata la cascina con l’intento di renderla sempre più un luogo di accoglienza ed educazione e fulcro dell’opera.
Ogni volta che il percorso intrapreso pare compiuto, tuttavia, idee sempre nuove si affacciano all’orizzonte. Nel 2002 nasce così l’Associazione sportiva Cometa, per dare ai ragazzi la possibilità di vivere nel miglior modo possibile il proprio tempo libero e, nel 2003, Cometa Formazione, per sostenere i giovani che hanno abbandonato la scuola e non hanno prospettive nel mondo del lavoro. Il percorso sulla formazione sfocerà nel 2008 nella creazione della Contrada degli Artigiani, una cooperativa di produzione e lavoro nel centro di Como, e della scuola professionale Oliver Twist, aperta nel 2009. Nel 2005 le tante attività che coinvolgono Cometa rendono necessaria la costituzione di una cooperativa, Il Manto, che permetta la gestione delle diverse dimensioni dell’opera. L’anno seguente sorge l’Associazione Amici di Cometa, che raccoglie diversi imprenditori della zona che hanno scelto di sostenere le tante iniziative promosse dalle realtà che costituiscono il network Cometa.
Accoglienza, mediazione famigliare e aiuto allo studio
Il primo ambito in cui si è sviluppata l’esperienza di Cometa, come dimostra anche la storia brevemente riportata sopra, è stato quello dell’accoglienza dei minori. Il nucleo originario su cui poi si sono sviluppate le diverse altre attività del network è, infatti, quello delle comunità famigliari, che da metà degli anni ’80 accolgono bambini e ragazzi segnalati dai servizi sociali. Le cinquanta famiglie che compongono l’Associazione Cometa si prestano all’affido diurno o residenziale, e garantiscono servizi di accoglienza di emergenza per situazioni particolarmente gravi. Col tempo l’impegno dell’associazione si è allargato ad altri ambiti, offrendo servizi di mediazione famigliare (sono oltre 300 le famiglie seguite con continuità), uno sportello di orientamento legale, attività estive per ragazzi e percorsi di aiuto allo studio in diverse scuole secondarie di primo e secondo grado di Como.
Gran parte di queste attività si svolge nella già citata cascina sulle colline comasche, composta da diversi edifici che racchiudono le abitazioni delle quattro comunità famigliari – 14 figli naturali, 24 in affido (6 per coppia, il numero massimo consentito dalla legge) –, la grande sala da pranzo da 45 posti e tutte le altre strutture necessarie alla normale vita familiare: lavanderia, dispensa e cucina, ovviamente in formato extra-large. Al piano superiore c’è il centro diurno, dove scolari di tutte le età possono studiare autonomamente, in gruppo o con l’assistenza di un educatore. Non manca uno spazio per le visite protette tra bambini in affido e famiglia d’origine, gli uffici degli educatori, dei volontari e della società sportiva. Sono altresì presenti spazi per i professionisti: la psicologa – presente tre volte la settimana per assistere minori, famiglie di origine e affidatarie – assistenti sociali, pedagogisti e un neuropsichiatra infantile. Le crescenti attività di Cometa dal 2005 sono supportate dalla Cooperativa il Manto che si occupa di gestire o erogare alcuni servizi tradizionalmente svolti dall’associazione.
Coniugare educazione e formazione professionale
Come dimostrano i dati pubblicati dall’Istat nell’ultimo rapporto sullo stato del Paese, Noi Italia, uno dei maggiori problemi che affligge il mondo giovanile è quello dell’abbandono scolastico. Secondo le statistiche, oltre il 18% di coloro che si iscrivono alla scuola dell’obbligo lascia prematuramente gli studi senza conseguire alcun titolo o qualifica. E’ un dato sicuramente preoccupante – molto superiore della media europea, pari al 13.5% – che indica la presenza di tanti giovani che, abbandonata la scuola, si trovano disimpegnati sia dal punto di vista scolastico che da quello lavorativo. L’assenza di qualifiche adeguate, infatti, molto spesso impedisce ai ragazzi di accedere al mondo del lavoro, in cui notoriamente anche soggetti in possesso di competenze adeguate faticano oggi a trovare un’occupazione.
Consci di questo grave problema, i responsabili di Cometa hanno scelto di investire con forza nel settore della formazione, offrendo percorsi di istruzione professionale sia per i ragazzi in obbligo formativo sia per coloro che, pur avendo ottenuto un diploma o una qualifica, faticano a inserirsi nel mondo del lavoro. Cometa Formazione negli anni ha sviluppato offerte formative importanti, che affiancano alla didattica momenti di tirocinio e stage, capaci di introdurre i partecipanti al mondo del lavoro.
La volontà non solo di rimediare ma anche quella di prevenire la dispersione scolastica ha portato alla creazione, nel 2009, della scuola Oliver Twist, che attualmente propone diverse offerte formative che coniugano l’istruzione superiore con l’apprendimento di adeguate competenze tecnico-professionali. La nascita della scuola è stata possibile grazie alla collaborazione con la Fondazione Oliver Twist di Kairos, la quale ha contributo, oltre che dal punto di vista economico, alle progettazione e costruzione della struttura, alla stesura del piano finanziario, alla ricerca di altri sostenitori e all’attivazione di partnership internazionali con altre organizzazioni non profit leader nel settore.
L’impegno di Cometa ha dato vita anche a una cooperativa, la Contrada degli Artigiani, che permette ai ragazzi di entrare a contatto con artigiani esperti, che insegnano loro mestieri che spesso rappresentano una vera e propria forma d’arte. La cooperativa attualmente ospita quattro botteghe-scuole che si occupano di falegnameria, tappezzeria, restauro e design.
L’attenzione alla persona nella sua interezza: sport e tempo libero
Come dimostrano le esperienze accennate più sopra, Cometa si è spesa molto per garantire ai giovani luoghi in cui possano essere accolti e in cui possano sviluppare le proprie capacità relazionali e professionali. Una grande importanza è rivestita anche da tutti quegli aspetti legati a tempo libero, capacità motorie e sport, nella consapevolezza che la crescita della persona passa per tutti gli aspetti che ne contraddistinguono il vivere. L’associazione sportiva Cometa, nata nel 2002 per rispondere positivamente anche a questo aspetto formativo, coinvolge in primo luogo i ragazzi legati all’esperienza di Cometa, ma organizza anche eventi sportivi aperti ad altre realtà. La più importante iniziativa promossa dall’associazione è la Cometa Cup – Mundialito Escuela, torneo di calcio che ogni anno coinvolge oltre 400 studenti appartenenti alle diverse scuole superiori del territorio comasco. Attualmente la polisportiva conta più di 130 iscritti.
Una Fondazione per promuovere la proposta educativa di Cometa
Cometa, come mostrano le numerosissime iniziative promosse in questi anni, è in continua evoluzione e, per questa ragione, risulta utile tenere costantemente in considerazione i principi e le modalità operative da essa seguite fino ad oggi. Le diverse attività svolte dalle realtà appartenenti al network sono attualmente promosse dalla Fondazione Cometa, costituita con l’intento di sostenere il percorso educativo seguito nel corso di questi anni e mantenere chiare le ragioni che muovono le diverse esperienze che compongono l’opera. La Fondazione organizza iniziative culturali, seminari, incontri, convegni, cura pubblicazioni e attività editoriali che fanno riferimento al network, promuove nuove iniziative e progetti sostenuti da Cometa.
In anni recenti gli sforzi della Fondazione si cono concentrati principalmente sul progetto La città nella città, che punta a creare nuovi spazi per le attività del network. Il complesso, dove per ora ha trovato sede la scuola professionale Oliver Twist, sta sorgendo nelle vicinanze della cascina in cui si è sviluppata gran parte della storia di Cometa e, una volta completato, potrà ospitare tre nuove comunità familiari, laboratori, nuovi spogliatoi per il campo sportivo e una vasta area verde.
Il legame col territorio e la società civile: esempi di secondo welfare all’opera
Le modalità operative seguite da Cometa dimostrano come il legame col territorio e la sua comunità sia molto solido e, in alcuni casi, fondamentale per il proseguo delle iniziative promosse. Se infatti si guarda il numero di famiglie, aziende, imprese artigiane e singoli cittadini che, come volontari, partecipano alla realizzazione delle diverse dimensioni di Cometa, è facile capire come e quanto la presenza di una comunità attiva sia decisiva perché tutte le iniziative del network possano realizzarsi.
In questo senso appare molto interessante l’azione svolta dall’associazione Amici di Cometa Onlus, che dal 2006 raccoglie istituzioni, fondazioni, privati cittadini e imprese che supportano in diversi modi Cometa nella realizzazione dei suoi progetti. L’associazione si occupa ad esempio di pubblicare Punto Cometa, uno strumento attraverso cui essere sempre informati delle attività svolte, ma anche di creare momenti di confronto sul tema dell’educazione e raccogliere fondi. Tra i fondatori dell’associazione spiccano infatti tanti imprenditori, che hanno scelto di associarsi per raccogliere denaro a favore di Cometa e sostenere così parte delle incombenze economiche dell’opera, accettando innanzitutto la sfida de La città nella città.
L’impegno delle varie realtà che compongono il network rispondono a svariate situazioni di disagio che le istituzioni, per ragioni diverse, non sono sempre in grado di risolvere in maniera positiva. In questo senso appare molto interessante il ruolo assunto da Cometa per sostenere le famiglie in difficoltà a causa della crisi, ora supportate anche grazie alla partecipazione al progetto Famigliamoci (di cui abbiamo parlato anche in un nostro recente articolo) promosso dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Como. Inoltre, tralasciando l’impegno in merito all’affidamento dei minori, aspetto in cui le istituzioni già prevedono il contributo di soggetti appartenenti alla società civile, sono molti gli ambiti in cui Cometa affianca gli attori pubblici nell’erogazione di servizi alle persone.
Basti pensare al generico servizio di aiuto allo studio che viene garantito all’interno di alcune scuole superiori del territorio comasco oppure si pensi al sistema di formazione professionale strutturatosi nel corso degli ultimi anni. Dopo la riforma del Titolo V della Costituzione nel 2001, ai sensi dell’articolo 117, commi 3 e 4, la formazione professionale è competenza delle Regioni, a cui pertanto spetta il compito di regolamentare tale ambito. Tuttavia le differenti interpretazioni costituzionali, i problemi nel reperimento delle risorse e le difficoltà di organizzazione di sistemi educativi professionali su base regionale hanno spesso limitato lo sviluppo di questo settore che, visti anche i problemi citati in tema di abbandono scolastico, potrebbe rappresentare un’importante occasione per i giovani del nostro Paese. In questo senso Cometa ha svolto un’importante funzione di collegamento tra istituzioni, scuole e imprese, creando un sistema in grado di aiutare sia chi desidera compiere un percorso scolastico di stampo professionale sia chi sceglie di professionalizzarsi ulteriormente dopo gli studi. Queste come molte altre attività dimostrano l’impegno di Cometa in un’ottica si secondo welfare, ovvero nella scelta di contribuire allo sviluppo di alcune politiche sociali affiancando alle misure normalmente svolte dal settore pubblico proprie attività a sostegno della collettività.
Riferimenti
L’abbandono scolastico nel Rapporto Istat Noi per l’Italia
Fondazione Oliver Twist di Kairos
Il progetto La città nella città
Il progetto Famigliamoci
Il nostro articolo sul progetto Famigliamoci