La Fondazione provinciale della Comunità Comasca lancia Famigliamoci, un progetto volto a sostenere le famiglie comasche che a causa della crisi si trovano in difficoltà. Le modalità operative scelte, che mirano a creare una rete integrata tra diverse associazioni operanti sul territorio e coinvolgere maggiormente i beneficiari degli interventi, appaiono un’importante novità nel panorama della filantropia comunitaria italiana.
La Fondazione Provinciale della Comunità Comasca
Nata nel 1999 nell’ambito del Progetto Fondazioni di Comunità di Cariplo, la Fondazione Provinciale della Comunità Comasca da quando esiste ha erogato 18 milioni di euro a sostengo di oltre 1.600 iniziative, il cui valore totale è stimabile in circa 48 milioni di euro. In un territorio come quello della provincia di Como, non molto vasto ma densamente popolato (i dati del censimento 2011 parlano di 599 mila residenti su 1.288 km²) l’impatto di queste iniziative è sicuramente stato significativo.
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione nel corso dello scorso anno si è tuttavia chiesto se quanto fatto finora abbia realmente contribuito a sostenere la crescita della comunità comasca. I progetti sostenuti, le risorse erogate, i bandi emessi, hanno cambiato il volto del territorio? Quanto fatto fino ad oggi è stato veramente utile per rispondere alle problematiche emergenti a causa della crisi? L’impressione è che le tante iniziative sostenute abbiano avuto quasi sempre un buon impatto ma, alla fine, siano spesso andate perse all’interno del mare magnum di problematiche e richieste di aiuto proveniente quotidianamente dal territorio. Come operare quindi per cambiare questa situazione? Come coinvolgere direttamente la comunità e le sue diramazioni per uno sviluppo che possa essere effettivo e continuato? Un tentativo di risposta è stato fatto attraverso il progetto Famigliamoci, iniziativa che mira a cambiare profondamente le “regole del gioco” finora seguite.
Famigliamoci: fare rete per rispondere ai bisogni delle famiglie
Il progetto Famigliamoci è il primo tentativo a livello nazionale finalizzato a mettere insieme organizzazioni non profit che, condividendo le proprie competenze e le proprie relazioni, possano realizzare un unico progetto provinciale a favore delle famiglie in difficoltà. Alla base del progetto c’è la stessa Fondazione Comasca, che vuole essere il motore di una complessa macchina, le cui singole parti sono le realtà non profit che si occupano di tematiche legate alla famiglia, che possa coinvolgere attivamente la comunità provinciale nello sviluppo di risposte ai bisogni emergenti.
La creazione di legami stabili tra le organizzazioni che si occupano di problematiche famigliari, minori e dispersione scolastica è infatti considerata il primo passo per fornire soluzioni coerenti alle diverse emergenze presenti sul territorio, evitare di duplicare gli interventi, raccogliere fondi, conoscere e sensibilizzare nella maniera più ampia possibile la cittadinanza. La rete, dunque, è concepita come elemento fondamentale per lo sviluppo di risposte che tengano conto tanto dei bisogni delle famiglie che delle possibili soluzioni implementabili dalle organizzazioni non profit, attraverso un sistema che metta in relazione tutti coloro che possono giocare un ruolo importante per aiutare le famiglie in difficoltà.
Gli obiettivi del progetto
Il progetto Famigliamoci, come detto, mira a creare una rete concreta tra le organizzazioni non profit che si occupano di problematiche familiari, in modo che i progetti promossi da ognuna di esse rientrino in un più grande progetto provinciale che possa coordinarne le azioni. Per sostenere le iniziative necessarie verrà lanciata una raccolta fondi comune a tutti i soggetti coinvolti, una scelta che rappresenta una grande novità all’interno del panorama nazionale. Tre sono le aree di intervento che verranno sviluppate all’interno del progetto:
– autonomia: ovvero favorire l’ingresso nel mercato del lavoro di giovani con problematiche sociali e scolastiche e favorire l’autonomia abitativa dei ragazzi che escono dalla propria famiglia o dalle comunità;
– famiglia: creare percorsi di accompagnamento per gli adulti, volti a far prendere loro coscienza del proprio ruolo di genitori e migliorare il rapporto con i figli, e offrire una casa a famiglie i cui membri hanno perso alloggio e lavoro;
– minori: educare le nuove generazioni, accompagnarle nella crescita e sostenerle nello studio per contrastare la dispersione scolastica.
Famigliamoci è stato realizzato con il supporto di Luciano Zanin, fundraiser con grande esperienza nella raccolta fondi di comunità, e diverse realtà del territorio comasco tra cui Calcio Como, la catena Bennet, la manifestazione La Città dei Balocchi, il quotidiano La Provincia e il Teatro Sociale di Como. Per far conoscere gli obiettivi del progetto cinque famosi calciatori ed ex-calciatori – Gianluca Zambrotta, Pietro Vierchowod, Roberto Galia, Simone Braglia e Andrea Ardito – hanno offerto gratuitamente la loro immagine.
Le organizzazioni coinvolte
Le dodici realtà che partecipano al progetto Famigliamoci, operanti in diverse aree della provincia di Como, sono attive in tutti quegli ambiti in cui possono svilupparsi problematiche legate al contesto familiare. Le organizzazioni Gaudium Vitae di San Fermo della Battaglia, La Grande Casa di Lurate Caviccio, la Piccola Casa Federico Oznam di Como, la Scuola Steineriana di Como e la Villa Padre Monti di Cantù, si occupano ad esempio di aiutare quei genitori che hanno perso il lavoro, offrendo loro formazione professionale, sostegno alla genitorialità e servizi di housing.
Le associazioni Annunciata, La Grande Corte – Opera don Guanella, Questa Generazione e Il Manto (appartenente al network Cometa), che operano a Como, offrono invece servizi che mirano a combattere la dispersione scolastica, sostenere i ragazzi nello studio e migliorare la qualità del loro tempo libero.
La cooperativa Azalea di Tremezzo, Radici e Ali di Fino Mornasco e la comunità Il Quartiere – Opera don Guanella sono concentrate sul sostegno ai giovani con problematiche sociali, che in particolare vengono aiutati ad entrare nel mondo del lavoro e a sviluppare la propria autonomia abitativa.
Le prospettive
La decisione della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca di mettersi in discussione e avviare un grande progetto come Famigliamoci, che mira a rispondere alle necessità della comunità coinvolgendo la comunità stessa, rappresenta già di per sé una novità molto interessante nel panorama della filantropia comunitaria italiana. La presenza di problematiche e necessità sempre più complesse e numerose, e la costatazione che quanto fatto in questi anni può ancora essere migliorato, ha spinto questa Fondazione a cercare una via innovativa, che è coincisa con la creazione di una vasta rete di associazioni che potessero lavorare insieme. Questa Fondazione di comunità, in linea con i principi della filantropia comunitaria, ha scelto di canalizzare le energie di tante realtà diverse presenti sul proprio territorio piuttosto che operare autonomamente a sostegno di un particolare progetto o iniziativa.
Tenendo conto di tutti i problemi che la costituzione di un simile sistema può creare, in primis la gestione delle relazioni tra tante organizzazioni differenti, le prospettive di Famigliamoci appaiono molto incoraggianti. La positiva risposta delle realtà non profit operanti sul territorio, il coinvolgimento diretto di diversi enti e personalità appartenenti alla comunità e la volontà di costruire tutti insieme qualcosa di buono lascia ben sperare per il futuro di questo progetto, che continueremo a monitorare.
Riferimenti
Il sito della Fondazione della Comunità Comasca
Il sito del Progetto Famigliamo
Le associazioni coinvolte in Famigliamoci
I nostri approfondimenti sulla Filantropia Comunitaria
Le Fondazioni di comunità in Italia, uno sguardo d’insieme
Piermario Vello, Segretario generale di Cariplo, ci racconta il progetto Fondazioni di comunità
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