Le politiche family-friendly possono favorire la conciliazione famiglia-lavoro, ma talvolta possono anche provocare effetti inattesi. Ad esempio scoraggiare i datori di lavoro a assumere donne, perché temono che queste potrebbero assentarsi per lunghi periodi o richiedere benefits costosi.
Secondo un recente studio della Cornell University dopo l’introduzione negli Usa del Family and Medical Leave Act le donne hanno infatti il 5% di probabilità in più di conservare il posto di lavoro, ma l’8% in meno di ottenere avanzamenti di carriera.
Una delle conseguenze della legge sarebbe stata quella di spingere le donne nei segmenti più bassi del mercato del lavoro, in impieghi di bassa qualità, scarse tutele e dove i diritti non possono essere fatti rispettare. Come promuovere allora le politiche family-friendly, come il congedo parentale, senza che risultino penalizzanti per le donne? Secondo alcuni studiosi la soluzione consisterebbe nel rendere queste politiche “neutre”, “senza genere”. “Deve diventare qualcosa che gli umani fanno, non qualcosa che le donne fanno”.
When Family-Friendly Policies Backfire
Claire Cain Miller, The New York Times, 26 maggio 2015
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