I provider di welfare aziendale sono società private che si occupano di sostenere le imprese nelle varie fasi di ideazione, implementazione e monitoraggio di interventi o piani di welfare. Attualmente esistono varie realtà inseribili all’interno del mercato dei provider di welfare: le società di servizi, le software-house e le piattaforme on-site, le società di brokeraggio assicurativo e alcune società definibili spurie.
Percorsi di secondo welfare ha deciso di dedicarsi a questo tema realizzando una ricerca – i cui dati saranno pubblicati all’interno del Terzo Rapporto sul secondo welfare in Italia – e degli approfondimenti sulle realtà italiane più rilevanti. Lo scopo della ricerca, che si è svolta tra dicembre 2016 e febbraio 2017, è stato quello di indagare e analizzare i cambiamenti avvenuti all’interno del mondo dei fornitori di servizi di welfare dopo l’introduzione delle novità previste dalla Legge di Stabilità 2016.
In questo approfondimento (che segue quelli su Edenred, Easy Welfare, Eudaimon, Willis, Day, DoubleYou, Welfare Company, Happily, Jointly, Sodexo, Family Partner, One Family, TreCuori e WellWork) andremo a conoscere Aon attraverso l’intervista a Andrea Canonico, Unit Director Flexible Benefits presso Aon.
Come mai Aon ha deciso di investire nel welfare aziendale?
Aon, in particolare attraverso la società del gruppo Aon Hewitt, società di Aon specializzata nella consulenza e gestione dei programmi health & welfare, opera da oltre 25 anni nel settore dell’assistenza sanitaria e della previdenza con la gestione di fondi sanitari e piani benefit per aziende di tutte le dimensioni e settori merceologici. Quindi, la nostra società – oltre ad essere leader nella realizzazione e gestione di piani assistenziali e previdenziali – è in grado di realizzare programmi su misura per aiutare le aziende a garantire gli impegni contrattuali con il proprio personale dipendente e al tempo stesso fidelizzare il patrimonio umano con piani Employee Benefits personalizzati. Diciamo che il welfare aziendale fa parte del nostro business.
Quali sono le misure e i servizi di welfare che mettete a disposizione e che Aon propone alle aziende?
Il nostro principale strumento è la piattaforma OneFlex: un portale per la gestione dei Flexible Benefits che consente di gestire in modo semplice e veloce le scelte dei dipendenti nelle cinque macro aree previste dalla normativa (dall’assistenza sanitaria, al rimborso delle spese scolastiche, la previdenza complementare, la ricreazione e lo sport, e i voucher). Ad oggi sono circa 350 le aziende supportate da Aon in tale contesto per oltre 500.000 lavoratori.
In particolare OneFlex consente al lavoratore di avere accesso: a “pacchetti” di prestazioni e servizi riguardanti l’assistenza sanitaria integrativa; rimborsi per l’istruzione e l’educazione dei figli (rette asili nido, libri di testo, scuola materna, elementare, media e superiori Università e Master, ludoteche e doposcuola); misure per l’assistenza sociale ai familiari del dipendente (badante, infermiera domiciliare, case di riposo, babysitter); versamenti per la previdenza complementare; misure per il sostegno al potere d’acquisto familiare. Inoltre, vi sono altre possibilità – a cui si può avere accesso anche attraverso il voucher – che riguardano le attività ricreative, culturali e sportive (palestre, circoli, stadio, abbonamenti al teatro e/o al cinema); la mensa; i buoni pasto e i buoni spesa.
Quali sono le prestazioni più richieste dei dipendenti delle imprese vostre clienti?
Credo che l’area sanitaria – quindi tutto ciò che riguarda il rimborso delle spese mediche non integrate nel Sistema Sanitario Nazionale – sia l’ambito più richiesto dai dipendenti. Di seguito ci sono le spese legate all’istruzione dei figli e all’infanzia. Solo dopo vengono i cosiddetti fringe benefit, cioè le spese per le attività ricreative e culturali. Da notare, infine, che la previdenza complementare sembra essere l’ambito verso il quale i dipendenti destinano meno risorse. Questo, secondo me, dipende molto dalla cultura dei lavorati italiani: tendenzialmente, tutto ciò che riguarda la pensione è interpretato come una dimensione a carico dall’attore pubblico. E questo è di certo un limite se si considerano le sfide che il sistema di welfare italiano dovrà affrontare in futuro.
Quali sono stati i principali cambiamenti avvenuti a seguito delle Leggi di Stabilità del 2016 e del 2017?
In linea di massima, la piattaforma OneFlex prevedeva già tutte le soluzioni per i collaboratori delle imprese nostre clienti. Gli unici cambiamenti hanno riguardato i voucher – oggi utilizzabili per tutte le prestazioni elencate nell’articolo 100 del TUIR – e l’area del sostegno alla non autosufficienza e ai genitori anziani che, prima della Legge di Stabilità del 2016, non era presente nella normativa.
Secondo lei, ci sono stati importanti cambiamenti all’interno del mercato e nell’approccio delle imprese verso il welfare aziendale?
Per quanto riguarda il mercato, sempre più imprese si stanno interessando al welfare aziendale. In questo, l’aggiornamento della normativa e le nuove possibilità fiscali hanno sicuramente dato una mano.
Inoltre, il mercato dei beni e servizi di welfare per le imprese sta conoscendo una grande espansione: aumentano i soggetti che si occupano di realizzare piani di welfare, aumentano i consulenti specializzati in questa tematica specifica, aumentano le partnership tra i soggetti coinvolti nel mercato. Nel caso di Aon, ad esempio, nel corso degli ultimi due anni si sono sottoscritte due importanti partnership: con Confindustria Verona e con Confindustria Venezia Giulia (per l’attivazione del progetto WIN – Welfare Innovativo). In entrambi i casi, il nostro compito è quello di fornire la piattaforma e tutti gli strumenti necessari per attivare misure di welfare nelle imprese associate alle confederazioni degli industriali locali.
In merito al ruolo del sindacato, crede che le rappresentanze dei lavoratori abbiano un ruolo importante nelle fasi che portano alla realizzazione di un piano di welfare aziendale?
Credo che il sindacato sia sempre più informato in materia di welfare aziendale. Nel corso degli ultimi anni ci è capitato sempre più spesso di dialogare anche con le rappresentanze dei lavoratori nelle varie fasi che portano alla realizzazione del piano del welfare. Sicuramente hanno anche un ruolo essenziale sia nella scelta del paniere di servizi, sia nel processo di informazione e di formazione dei lavoratori sul tema del welfare aziendale.