Il Gruppo SAVE si occupa della gestione aeroportuale delle infrastrutture e della rete di voli degli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia. Come evidenziato anche dal suoCodice Etico, sin dalla sua nascita il Gruppo pone particolare attenzione alle relazioni con tutti i suoi stakeholder. In questo solco, nel corso degli anni sono state numerose le iniziative realizzate nei confronti dei dipendenti della società in ottica di welfare aziendale.
Il welfare del Gruppo SAVE
In particolare, a seguito di un accordo con le rappresentanze sindacali, per gli oltre 450 dipendenti a tempo indeterminato del Gruppo SAVE è stata prevista la possibilità di convertire il Premio di Risultato annuale in un conto welfare da spendere in beni e servizi acquistabili in un’apposita piattaforma, messa a disposizione dal provider Edenred. Questo portale consente di accedere agevolmente a tutte le prestazioni previste dagli articoli 51 e 100 del Tuir. Si possono quindi fare versamenti a fondi previdenziali e sanitari, richiedere rimborsi per le spese scolastiche, per i servizi di natura sociale destinati alla cura di familiari e per il trasporto pubblico. Molte altre sono poi le voci di spesa che riguardano il tempo libero, il benessere personale e i buoni acquisto.
Il “consigliere di fiducia”
Oltre alla possibilità di conversione del premio, il Gruppo ha previsto altre interessanti iniziative per i propri collaboratori. Tra queste spicca il programma medico e di screening che comprende un variegato insieme di esami per tutta la popolazione aziendale.
Nel 2018 è stata inoltre introdotta la figura del “consigliere di fiducia”. Si tratta di una figura professionale comunemente adottata dalle Pubbliche Amministrazioni, ma ancora poco comune nel settore privato. Il consigliere di fiducia – il cui incarico è stata affidato ad una professionista del territorio – si occupa di prevenire, gestire e risolvere efficacemente casi di molestie, mobbing e discriminazioni che si possano verificare nelle società del Gruppo.
Tutti i collaboratori del Gruppo possono affidarsi a questo soggetto terzo, il quale offre ascolto e – se la situazione lo richiede – supporto e assistenza nella risoluzione di dinamiche lavorative che possano determinare l’insorgere di situazioni di disagio. Come sottolineato da Alessandra Merolli, Responsabile Organizzazione e Sviluppo del Gruppo SAVE, il consigliere di fiducia “opera in un’ottica di valorizzazione del benessere di chi lavora e nel contrasto di ogni forma di discriminazione”. “In questo senso” ha continuato Merolli, “quella del consigliere è un’azione fondamentale a favore delle pari opportunità di tutti i nostri collaboratori e per prevenire situazioni di disagio psico-fisico correlato a difficili dinamiche relazionali che possono nascere tra colleghi”.
A sostegno di questa peculiare figura professionale è stato istituito un Codice di Condotta aziendale – che si integra con il già menzionato Codice Etico – all’interno del quale sono state messe per iscritto regole generali per il sostegno di coloro che subiscono molestie o discriminazioni sul luogo di lavoro. Inoltre, il Gruppo ha elaborato un programma di formazione e sensibilizzazione per tutto il personale, svolto sia in aula che attraverso e-learning.
Welfare aziendale e benessere organizzativo
Come sottolineato da Alessandra Merolli, la scelta dell’organizzazione di investire risorse nel campo del welfare è dipesa da due fattori: “da un lato, abbiamo voluto dare applicazione alla normativa specifica e sfruttare i benefici fiscali investendo su forme di benefit, alternative alla normale retribuzione monetaria, che diversificano e rendono più completa la nostra proposta a livello di total rewarding. Allo stesso tempo però”, continua Merolli, “attraverso il welfare e gli altri interventi aziendali cerchiamo di fornire ai nostri dipendenti un insieme di strumenti per rispondere ai propri interessi personali e, soprattutto, per rispondere alle necessità familiari e lavorative”.
L’impegno del Gruppo SAVE nel welfare aziendale è valso anche un riconoscimento nel corso dell’indagine Welfare Index Pmi 2019 (vuoi saperne di più?). La rilevazione, promossa da Generali Italia con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni, oltre a monitorare gli interventi di welfare messi in campo dalle realtà produttive italiane, si occupa infatti anche di premiare quelle imprese che più si contraddistinguono in questo campo: gli interventi messi dal Gruppo gli hanno permesso di essere tra le 68 imprese “più attive” dell’anno 2019.