Il Forum ANIA-Consumatori ha presentato, lo scorso 12 marzo a Roma, i risultati del secondo monitoraggio dell’Osservatorio sulla vulnerabilità economica delle famiglie italiane, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e arricchito, in questa sua nuova edizione, da un approfondimento di carattere politico-sociale, che ha messo in luce alcune tra le più rilevanti policies attuate sul territorio nazionale in risposta alle nuove forme di vulnerabilità e alle nuove povertà. Dalla ricerca emerge come il 94,5% delle famiglie risulta vulnerabile dal punto di vista finanziario, mentre il 10% versa in uno stato di grave crisi economica e deve ricorrere a prestiti e aiuti per arrivare a fine mese. In questo scenario, caratterizzato dagli effetti della crisi economica e dalla forte difficoltà del welfare pubblico, quali possibili interventi possono essere realizzati?
I lavori della giornata sono stati aperti dal Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Simona Vicari, da un intervento di Marta Leonori, Assessore alle Politiche Produttive del Comune di Roma, e dai saluti di Paolo Piccari, Vice Presidente Forum ANIA–Consumatori e membro della Segreteria Nazionale Unione Nazionale Consumatori.
A seguire la presentazione delle due ricerca che compongo il monitoraggio – “Vulnerabilità e benessere delle famiglie italiane” di Luisa Anderloni e Daniela Vandone e “Nuove emergenze e risposte innovative per fronteggiare il rischio vulnerabilità” di Franca Maino e Evelina Benzi – che sono state raccolti nel volume “La famiglia al tempo della crisi, tra vulnerabilità economica e nuove forme di tutela” curato da Forum ANIA-Consumatori ed edito da Franco Angeli.
Vulnerabilità e benessere delle famiglie italiane
La prima ricerca descrive l’evoluzione dell’Indice di vulnerabilità, paragonando l’attuale situazione di precarietà delle famiglie e i fattori di rischio cui queste sono esposte a quelli rilevati nel 2010, anno in cui era stato condotto, sempre a cura dell’Università degli Studi di Milano, il primo rapporto sulla vulnerabilità economica. Il secondo monitoraggio, condotto su un campione costituito da 1.933 famiglie rappresentative dell’universo italiano, registra un sensibile peggioramento della vulnerabilità economica delle famiglie, che cresce del 17%. Infatti, su una scala da 0 a 10, l’Indice di vulnerabilità passa da un valore medio di 2,70 rilevato nel 2010 al 3,16 del 2013. Solo le famiglie che presentano un valore dell’Indice inferiore a 1 sono in grado di far quadrare i loro bilanci e possono affrontare spese impreviste con facilità. A questa fascia corrisponde solo il 5,5% della popolazione. Una parte rilevante della popolazione (10%) evidenzia, invece, un valore dell’Indice superiore a 7,5, ovvero presentano una situazione di vulnerabilità grave. Si tratta infatti di famiglie che devono ricorrere a prestiti o aiuti per arrivare alla fine del mese.
Facendo un confronto rispetto alla prima rilevazione, crescono le situazioni di disagio economico: aumentano dal 15 al 21% le famiglie che per arrivare a fine mese devono intaccare i risparmi e dal 6 all’8% quelle che registrano molta difficoltà e che per questo sono costrette a chiedere aiuto e prestiti. Altro “termometro” dell’aumento delle situazioni di fragilità è la rinuncia a un’eventuale visita medica specialistica per ragioni economiche, che cresce dal 28,4% della precedente rilevazione al 34,4%.
Dal punto di vista dell’analisi delle determinanti della vulnerabilità, si rilevano quali principali cause destabilizzanti gli shock inattesi, ossia eventi esterni non prevedibili che determinano riduzioni del reddito e/o aumenti di spesa per le famiglie (perdita del lavoro, separazioni, divorzi, malattie, incidenti, cura degli anziani); basso livello di reddito o di ricchezza; condizioni di povertà; scelte di investimento o di indebitamento errate o non sostenibili (bassa educazione finanziaria); assenza di misure di prevenzione/copertura/gestione dei rischi.
Nuove emergenze e risposte innovative per fronteggiare il rischio vulnerabilità
La seconda parte del volume presentato indaga, invece, la vulnerabilità nella sua accezione sociale, definendone le cause, i sintomi e le caratteristiche principali, prestando particolare attenzione alle possibili risposte innovative di policy che mirino a una gestione consapevole e appropriata delle risorse disponibili, sia pubbliche – sempre più scarse – che private e ad arginare la portata di eventuali shock inattesi, allo scopo di sostenere le famiglie italiane e garantire loro maggior sicurezza e stabilità economica e sociale.
Obiettivo principe deve essere intervenire tempestivamente a contrasto delle cosiddette nuove povertà, cioè le nuove condizioni di instabilità e temporanea difficoltà economica sperimentate dal ceto medio impoverito, il quale non risulta più in grado di sostenere autonomamente le spese quotidiane ma, al contempo, rimane al di sopra dei requisiti minimi necessari per rientrare nella definizione di “poveri” e poter usufruire dei sostegni previsti dalle tradizionali misure di welfare pubblico.
Definita la vulnerabilità sociale e i nuovi poveri, la ricerca si propone di presentare alcuni interventi e possibili risposte innovative adottate dalla Azienda pubblica di Servizi alla Persona Poveri Vergognosi di Bologna (oggi fusasi in un’unica entità con le altre due ASP operanti sul territorio bolognese), accostandovi altre best practice sviluppatesi sul territorio nazionale (in città come Torino e Milano). Degni di nota sono gli interventi di microcredito (alla persona, per la casa, per il pagamento delle ingiunzioni comunali) strutturati dalla ASP Poveri Vergognosi, in qualità di braccio operativo del Comune di Bologna, al fine di fronteggiare l’instabilità reddituale e le condizioni di povertà temporanea sperimentate dai cittadini. L’emergenza abitativa e quella alimentare, riemerse anche in Italia in concomitanza con la crisi economica mondiale e quella dei sistemi tradizionali di welfare pubblico, sono invece affrontate rispettivamente con progetti quali Casa della solidarietà, Fondo di rotazione per i giovani affittuari, ASP naturalmente solidale e Città aperta. Ancora, la diseducazione finanziaria è affrontata a Bologna con il progetto sperimentale denominato Money Tutoring e, a Torino, con l’intervento di Asset Building. Infine, si menziona il Settore Anziani dell’ASP bolognese, che opera in una contingenza di mutamento dell’organizzazione familiare, allungamento della vita e non autosufficienza della popolazione geriatrica, proponendo interventi di attivazione degli anziani e di sostegno alle famiglie che devono farsene carico in assenza di sufficienti strutture pubbliche (un esempio è il progetto Teniamoci per mano).
Tutti i sopracitati interventi sono accomunati dagli stessi elementi di innovazione, fondamentali per la produzione di benefici di lungo periodo, come l’orientamento all’innovazione sociale, la programmazione e l’implementazione partecipata, l’interazione tra attori coinvolti strutturata in una fitta rete o policy network multi-livello e multi-stakeholder, che vede la condivisione di risorse, la partecipazione e la collaborazione tra diversi portatori di interesse, una concreta partnership tra pubblico e privato (Terzo settore e soggetti non profit) ed il coinvolgimento attivo e la responsabilizzazione dell’utente finale o beneficiario in un’ottica di effettivo empowerment del cittadino. Condizione imprescindibile per poter portare avanti interventi di questo tipo è l’accettazione del cambiamento del ruolo dell’attore pubblico, il quale, da erogatore diretto di servizi, si trasforma in regista di una costellazione ampia e flessibile di partner e permane quale garante dell’universalità dei servizi di base.
Gli spunti dalla tavola rotonda
Al termine delle presentazioni sono intervenuti alla tavola rotonda autorevoli rappresentanti del mondo istituzionale, accademico, economico e sociale, tra i quali Gianluca Borghi (Amministratore Unico ASP Città di Bologna), Giovanni Bottalico (Presidente delle ACLI), Francesco Belletti (Presidente del Forum delle Associazioni Familiari), Oreste Calliano (Direttore Centro Europeo di Diritto dell’Informatica e del Consumo, Università degli Studi di Torino), Giuseppe De Rita (Presidente del Censis), Maurizio Ferrera (Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche, Università degli Studi di Milano). L’intervento conclusivo e la chiusura dei lavori spettano al Presidente del Forum ANIA–Consumatori e Presidente Axa Assicurazioni, Antonio Silvano Andriani.
Tra i temi maggiormente ripresi durante il dibattito è emersa l’importanza di un mutamento del welfare pubblico verso nuovi sistemi di welfare che si aprano al contributo di soggetti non pubblici, la pericolosità della scarsa educazione finanziaria, il valore e la necessità della messa in rete dei servizi di pubblica utilità (sia di natura pubblica che privata) e dell’integrazione di risorse pubbliche e private, oltre all’inevitabile mutamento del ruolo dell’attore pubblico e al coinvolgimento attivo o empowerment del cittadino. La prospettiva, dunque, pare essere quella di un modello sempre più caratterizzato da forme di secondo welfare (in questo senso vedi anche il Primo Rapporto sul secondo welfare in Italia).
È chiaro come, in conclusione, con lo sviluppo degli studi in tema di welfare e sulla vulnerabilità delle famiglie, il Forum ANIA–Consumatori, Fondazione promossa dall’ANIA allo scopo di rendere ancora più sistematico il dialogo tra imprese di assicurazione e consumatori, intenda porre all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della vulnerabilità delle famiglie rispetto ai nuovi rischi e alle sfide recenti e come miri altresì a contribuire al dibattito generale sul sistema di welfare, mettendo in rilievo i temi della sostenibilità nel lungo periodo, dell’elevata asimmetria tra la domanda e l’offerta di servizi socio-sanitari e della necessità di integrazione tra pubblico e privato.
Forum ANIA–Consumatori (a cura di), La famiglia al tempo della crisi, tra vulnerabilità economica e nuove forme di tutela, Milano, Franco Angeli, 2014
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Riferimenti
Il sito del Forum ANIA-Consumatori
Il sito dell’ASP Poveri Vergognosi:
Il sito della della nuova ASP unica di Bologna
Breve Rassegna Stampa dell’evento di presentazione
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