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"Un numero è un numero. Ma dentro le 8.990 tonnellate di cibo donato durante #colletta15 c’è molto di più! Grazie davvero". E’ questo il tweet con cui la Fondazione Banco Alimentare Onlus ha annunciato i risultati della Diciannovesima Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. E dietro quelle 8.990 tonnellate di alimenti donati, effettivamente, c’è molto che merita di essere ricordato: 5 milioni e mezzo di persone coinvolte, 140.000 volontari in campo, oltre 11.000 negozi aderenti. Uno sforzo di solidarietà gigantesco che permetterà alla Rete Banco Alimentare di sostenere le attività delle oltre 8.000 strutture caritative convenzionate. I risultati sono leggermente inferiori rispetto a quelli del 2014 (9.201 tonnellate), ma gli organizzatori sottolineano come quest’anno ci sia stato “un po’ di turnover nei negozi”, oltre al proliferate di iniziative di raccolta di alimenti occasionali e diffuse (rispetto alle quali sarebbe interessante capire se, in termini aggregati, piuttosto che un aumento delle donazioni non comportino effetti negativi sulla disponibilità generale dei donatori).


Una solidarietà trasversale

Ma oltre ai numeri, dietro a quelle 8.990 tonnellate raccolte per i più poveri ci sono anche tante storie che mostrano come la Colletta possa essere un momento di aggregazione ed inclusione sociale straordinario.

Lo dimostra, ad esempio, l’esperienza dei giovani del Carcere minorile di Nisida, in permesso per partecipare ai lavori di carico e scarico del magazzino di Napoli. Mariano, che fa il volontario per il secondo anno di fila, parla di "una bellissima esperienza con tanti nuovi amici"; d’accordo un altro giovane recluso alla sua prima Colletta: "qui si vede una fratellanza che unisce tutti". O, ancora, c’è la testimonianza di una signora rumena di Milano che, consegnando la spesa ai volontari, ha detto: “io so cos’è la povertà, e se fossi stata più ricca oggi avrei comprato tutto il supermercato per aiutarvi”. A Varese invece fa riflettere la storia di dieci migranti africani richiedenti asilo politico, che hanno scelto di contribuire alla Colletta Alimentare per ringraziare dell’ospitalità offerta dal Comune di Luvinate.

Sono storie che, come sottolineato da Andrea Giussani, Presidente della Fondazione Banco Alimentare esprimono “un sentimento semplice e umanissimo, lo stesso che hanno riscoperto volontari, donatori e sostenitori della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, mettendo in atto quella "cultura dell’incontro e della condivisione", a cui ci ha richiamato Papa Francesco lo scorso ottobre, nel corso dell’udienza generale concessa al Banco Alimentare”.


Non solo Italia: le Collette di Francia, Portogallo e Spagna

Oltre ad essersi contraddistinta per una generosità trasversale alle diverse nazionalità, etnie e religioni, quest’anno la Colletta Alimentare si è eccezionalmente svolta in contemporanea con altri Paesi UE. Il problema della povertà alimentare, infatti, è sempre più ampio in tutto il Continente. Secondo i dati diffusi a ottobre da Eurostat, nel 2014 circa 122 milioni di persone, 1 europeo su 4, risultavano a rischio povertà o esclusione sociale, e 55 milioni, ovvero 1 europeo su 10, non era in grado di consumare un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni. Per questa ragione la Colletta si configura come un gesto sempre più importante anche in altre Nazioni.

In Francia, grazie al coinvolgimento di 125.000 volontari sono state raccolte 12.000 tonnellate di prodotti alimentari, che saranno messe a disposizione delle associazioni partner dei 79 banchi francesi, che lo scorso anno ha aiuto oltre 4 milioni di persone. Jacques Bailet, presidente della Federazione Francese dei Banchi Alimentari, ha dichiarato: "Nel momento in cui il nostro Paese deve affrontare la sfida della coesione nazionale, ci tengo a ringraziare a nome della Rete Banco Alimentare tutti i volontari e i donatori per questa meravigliosa prova di solidarietà. Nei prossimi mesi potremo distribuire quasi 24 milioni di pasti”. In Spagna tra il 27 e il 28 novembre sono state raccolte circa 22.000 tonnellate di alimenti. Un risultato straordinario che segna un +30% rispetto allo scorso anno, raggiunto grazie all’impegno di 110.000 volontari. In Portogallo, invece, sono state 2.270 le tonnellate di prodotti alimentari raccolti in circa 2.000 supermercati, grazie a 42.000 volontari. I prodotti alimentari verranno distribuiti a 2.600 strutture caritative che assistono 425.000 persone in difficoltà.

Secondo il parere di chi scrive, questi sono segnali molto interessanti in un’ottica di secondo welfare. Senza dubbio la mole di alimenti raccolti e il grande numero di indigenti che saranno aiutati grazie a tali risorse rappresentano una buona notizia, ma a generare particolare ottimismo è anzitutto il grande numero di persone coinvolte, sia come donatori che come volontari. Leggendo gli imponenti numeri delle Collette svoltesi questo weekend nelle diverse parti d’Europa è stato quasi automatico pensare alla riflessione fatta dal Presidente di ACRI Giuseppe Guzzetti a chiusura della presentazione nazionale del Secondo Rapporto sul secondo welfare in Italia: "in futuro di fianco alle realtà "istituzionali" del secondo welfare occorrerà coinvolgere maggiormente i singoli cittadini, nel tentativo di incanalare la solidarietà personale per rispondere ai bisogni più urgenti". Che questi gesti stiano tracciando un primo solco lungo il quale convogliare la solidarietà dei singoli per rispondere al bisogno di molti?