Il 28 novembre davanti ai supermercati di tutta Italia migliaia di volontari con la pettorina gialla chiederanno agli italiani di donare parte della propria spesa per rispondere ai bisogni di chi fatica a mettere insieme il pranzo con la cena. Si tratta della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, tradizionale appuntamento che dal 1997 viene organizzato dalla Fondazione Banco Alimentare per raccogliere cibo da destinare a migliaia di realtà caritative che sostengono i più poveri del nostro Paese.
Lo scorso anno l’evento ha coinvolto 11.000 punti vendita in tutta la Penisola e circa 135.000 volontari. In un solo giorno oltre 5 milioni e mezzo di italiani hanno partecipato alla Colletta donando complessivamente 9.201 tonnellate di cibo, circa il 12% di quanto è stato raccolto dalla Rete Banco Alimentare in tutto il 2014. La Colletta si configura quindi come un grande evento in favore Banco Alimentare, vero e proprio “grossista della solidarietà”, durante il quale viene raccolta una parte importante di quanto è necessario a sostenere le oltre 8.100 organizzazioni che quotidianamente aiutano più di un milione e mezzo di persone povere.
Ma la Colletta è “solo” questo? Un grande gesto che, seppur profondamente “buono”, resta isolato nel mare magnum degli eventi che ogni anno accadono nella vita di ognuno? Durante la presentazione della 19ª edizione della Colletta, svoltasi la scorsa settimana a Milano nel corso dell’evento “Condividere i bisogni per condividere il senso della vita” (qui la registrazione video), tre interlocutori di eccezione si sono confrontati sulla più ampia portata di questo gesto. Giuseppe Guzzetti, Presidente di Fondazione Cariplo, Fausto Bertinotti, Presidente emerito della Camera dei Deputati, e don Julian Carron, Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, incalzati da Marco Lucchini, Segretario Generale della Fondazione Banco Alimentare, hanno discusso per oltre un’ora e mezza cercando di identificare il valore aggiunto della Colletta Alimentare.
Guzzetti ha spiegato che Fondazione Cariplo “non ha le braccia abbastanza lunghe per portare aiuto a chi soffre la fame, ma ha le capacità di sostenere chi ogni giorno fa questo”. Per questo Cariplo da 15 anni è al fianco del Banco Alimentare, che continua a dimostrare la capacità di “cogliere il gene della solidarietà, che è nel DNA del popolo italiano, per rispondere a uno dei bisogni più necessari di tutti”. Bertinotti ha invece sostenuto che “l’esperienza di carità del Banco dovrebbe essere inserita in un percorso educativo aperto ad altri”. “Secondo me gli italiani non sono geneticamente buoni”, ma la Colletta si propone come una delle poche, preziose occasioni per tracciare una “strada della solidarietà su cui camminare insieme”. Carron ha quindi sottolineato come “tutti abbiamo una predisposizione per condividere il bisogno dell’altro, ma occorre un gesto concreto che lo provochi”. Partito 18 anni fa come un piccolo evento “oggi abbiamo davanti agli occhi l’imponenza della Colletta non solo nei numeri ma anche nel suo impatto culturale: è un gesto che ha una portata enorme, perché va oltre il gesto stesso permettendo l’educazione di un popolo”.
Un momento dunque che può ridestare l’attenzione di ognuno verso un bisogno fondamentale, la fame, che attualmente coinvolge ben 4 milioni di persone che vivono nel nostro Paese. “E’ un gesto che dura un giorno, ma non finisce con quelle 24 ore” ha concluso Lucchini: “la Colletta è occasione per generare esperienze nuove di solidarietà e generosità che possono durare nel tempo”. A dimostrarlo diversi contributi video presentati nel corso della serata, in cui è emerso chiaramente un fattore di svolta per tante persone che, sia come volontari che come donatori, hanno partecipato alla Colletta: un evento capace di cambiare l’atteggiamento verso il bisogno dell’altro, riconosciuto come portatore delle stesse esigenze e degli stessi desideri.
Riferimenti
Giornata Nazionale della Colletta Alimentare
Video dell’incontro "Condividere i bisogni per condividere il senso della vita"