Fabrizio Barca, Coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità (FDD), Enrico Giovannini, Portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), e Cristiano Gori, Docente di Politica sociale all’Università di Trento, sono intervenuti criticando la scelta del Governo di non modificare i criteri di accesso al Reddito di Emergenza (REM) nel c.d. "Decreto ristori" al fine di renderlo più facilmente fruibile dalle persone in condizione di bisogno.
I tre, che pochi giorni fa avevano chiesto interventi urgenti in tal senso, sottolineano apprezzamento per la scelta del Governo "di rinnovare il Reddito di Emergenza, misura straordinaria a sostegno delle fasce più vulnerabili della popolazione. Peccato, però, che non si sia intervenuto per superare le criticità che lo rendono difficilmente accessibile. Criticità, peraltro, da tempo segnalate all’esecutivo non solo da noi, ma da tutti gli esperti e i soggetti sociali”.
I dati resi disponibili dal Governo evidenziano infatti che il REM è un sostegno difficile da ottenere. Ad oggi lo ha ricevuto solo il 35% degli aventi diritto e ben il 50% delle domande sono state rifiutate. Questo perché le procedure di presentazione delle domande sono complesse, è stata offerta una scarsa informazione alla popolazione circa la possibilità di ottenere il beneficio ed è mancato un coordinamento tra questa misura straordinaria e quella ordinaria di contrasto alla povertà Reddito di Cittadinanza.
“Le domande per il Rem si potranno presentare fino al 30 novembre ma le conseguenze sociali della pandemia andranno purtroppo ben oltre. Per questo è opportuno, dunque, lavorare da subito per mettere in campo adeguati strumenti di contrasto alla povertà nel prossimo futuro”.