Con l’approvazione definitiva del decreto che attua la delega in materia di povertà, si è concluso il complicato iter che ha portato all’introduzione del Reddito di Inclusione. Si tratta della prima misura unica nazionale di contrasto povertà e all’esclusione sociale introdotta in Italia. Il REI potrà essere richiesto a partire dal prossimo 1 gennaio e assorbirà il Sostegno all’Inclusione Attiva (SIA) la “misura ponte” avviata lo scorso 2 settembre proprio in attesa del REI.
In cosa consiste il REI
Il REI si articola in un beneficio economico (che va dai circa 190 euro mensili per una persona sola, fino a quasi 490 euro per un nucleo con 5 o più componenti) e in una componente di servizi alla persona che devono essere garantiti a livello locale. In particolare, il nucleo beneficiario dovrà sottoscrivere un “progetto personalizzato” finalizzato al superamento della condizione di povertà. Il sostegno sarà concesso per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi e dovranno trascorrere almeno sei mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere di nuovo.
L’Iter del REI
L’iter che ha portato all’istituzione del REI è iniziato nell’autunno del 2015 quando la Legge di Stabilità 2016 ha previsto, per la prima volta, finanziamenti strutturali (ovvero stabilmente iscritti nel registro di finanza pubblica) in materia di povertà e l’emanazione di una Legge Delega per la definizione di una misura unica di contrasto.
Con la Legge n. 33 dello scorso 15 marzo, il Governo ha approvato la “Delega recante norme relative al contrasto della povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali” introducendo, per la prima volta in Italia, una misura strutturale di contrasto alla povertà, il REI appunto.
Chi può richiederlo
Il REI si rivolge ai nuclei con un Isee non superiore ai 6.000 euro, un valore del patrimonio immobiliare (diverso dalla casa di abitazione) non superiore a 20.000 euro e un patrimonio mobiliare compreso tra i 6 mila e i 10 mila euro a seconda del numero dei componenti del nucleo. Non potranno richiedere il REI i proprietari di imbarcazioni, o auto e moto immatricolati nei 24 mesi precedenti la richiesta del sussidio. Priorità nell’accesso al Rei è riconosciuta ai nuclei con figli minorenni o disabili, con donne in stato di gravidanza o disoccupati ultra cinquantacinquenni.
Fermo restando il possesso dei requisiti economici, l’ottenimento del REI è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa ma non con la fruizione (da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare) della NASpI o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.
La Carta REI
Il beneficio economico sarà concretamente erogato attraverso la “carta Rei” che funzionerà come una normale carta di pagamento elettronica. Il 50% del contributo economico potrà essere ritirato in contante, il resto potrà invece essere utilizzato nei supermercati e per il pagamento delle utenze. Presso i negozi e le farmacie convenzionate, la carta darà inoltre diritto allo sconto del 5% sugli acquisti.