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BRUXELLES – Una garanzia per i giovani al di sopra dei 25 anni è la richiesta promossa dal gruppo Giovani Italiani Bruxelles con l’appello #Garanziaover25 e sostenuta da alcuni Eurodeputati italiani. L’appello arriva proprio da Bruxelles – dove la misura europea della Youth Guarantee ha avuto origine – ed è firmato da 17 eurodeputati dei principali gruppi politici.

L’appello

L’obiettivo dell’appello che ha fatto il giro del web nelle scorse settimane è quello di influenzare le sorti di tale politica nella sua applicazione al contesto italiano. Nella raccomandazione del Consiglio la Garanzia si rivolge ai giovani con meno di 25 anni nelle regioni che superano il 25% di disoccupazione giovanile. L’obiettivo è quello di assicurare entro 4 mesi dall’inizio del periodo di disoccupazione “un’offerta qualitativamente valida di lavoro, di proseguimento degli studi, di apprendistato o di tirocinio”. Tuttavia viene anche sottolineato che la garanzia deve essere attuata tenendo in considerazione le diversità tra gli stati membri sia in termini di livelli di disoccupazione che di offerta esistente di servizi. Secondo Giovani Italiani Bruxelles, il gruppo di pressione sulle politiche giovanili promotore dell’appello, il piano attuativo che è in questi giorni in discussione presso il Ministero del Lavoro avrebbe tutte le possibilità di prevedere per l’Italia una estensione della garanzia fino ai 29 anni.

Il rischio di una generazione persa

Il fattore “età” è molto importante nel contesto italiano per diverse ragioni. Innanzitutto si accede all’università un anno dopo rispetto a molti altri paesi europei come la Spagna, la Francia e l’Inghilterra. Il sistema educativo italiano porta quindi per la sua stessa struttura a un primo ritardo rispetto ad altri paesi in termini di ingresso nel mercato del lavoro. Se poi si considera l’età media alla laurea, 25,6 anni solo per la laurea triennale e 27,7 anni per la laurea magistrale biennale, l’ingresso nel mondo del lavoro risulta ulteriormente posticipato (Indagine Almalaurea 2013).

In Italia i giovani che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in un percorso formativo, i cosiddetti NEET, sono il 29,5% della popolazione tra i 20 e i 25 anni. Solo pochi in più dei NEET compresi nella fascia di età 25-29, il cui tasso si attesta al 28,9% (Eurostat 2012). Un numero che non potrà essere ignorato dai politici italiani che in questi giorni si stanno occupando della trasposizione della raccomandazione a livello nazionale.

Il rischio di porre il limite della Garanzia per i Giovani ai 25 anni è quello di perdere un’intera generazione, quella che è stata a tutti gli effetti la più danneggiata dalla recessione. Molti di questi giovani sono infatti usciti dal percorso di studi nel pieno della crisi economica e sono rimasti disoccupati per lungo tempo o hanno trovato lavori saltuari, di breve durata e di scarsa qualità. In questo modo non solo si ritrovano esclusi dal sistema di ammortizzatori sociali che richiede dei requisiti minimi molto difficili da soddisfare in situazione di discontinuità lavorativa, ma rischiano di vedersi tagliati fuori anche da una misura come la Garanzia per i Giovani che dovrebbe favorirne il ricollocamento e garantire un’offerta di lavoro di qualità. Persino nella formulazione della Raccomandazione, la Garanzia per i Giovani ha una esplicita doppia finalità di lungo e breve periodo. Vuole aumentare l’efficienza dei servizi per l’impiego e delle politiche attive del lavoro intervenendo in maniera strutturale, ma ha anche lo scopo di dare una risposta urgente e immediata alle conseguenze della crisi.

Entro il 31 Dicembre 2013 il Ministero del Lavoro presenterà il Piano Nazionale di Attuazione della Garanzia. Solo allora sarà chiaro se il pericolo di una lost generation denunciato dai Giovani Italiani Bruxelles e dagli eurodeputati firmatari sarà stato finalmente scampato.

 

Riferimenti:

L’appello promosso da Giovani Italiani Bruxelles

Dai leader UE nuovi impegni per avviare la Youth Guarantee

Investire sui giovani, o la crisi diventerà cronica

Appello ai politici: i giovani sono la garanzia

 

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