Il lavoro agile o smart working postula che la prestazione lavorativa possa essere parzialmente svolta all’esterno dell’azienda, valorizzando l’elemento della flessibilità organizzativa e rendendo gli obiettivi da raggiungere “personalizzabili”. Per questo ad oggi sono sempre più numerose le aziende che adottano tale strumento – e più in generale politiche di flessibilità oraria e di welfare – favorendo in tal modo la conciliazione vita lavoro per donne e uomini che lavorano in realtà professionali sempre più articolate e in contesti urbani ad alta complessità. Questo perché lo smart working, come ha spiegato Franca Maino in un recente volume della Fondazione Vigorelli, è ormai considerato una opportunità che consente di lavorare bene (a volte meglio), di avere un migliore qualità della vita e, molto importante, salvaguardare l’ambiente limitando gli spostamenti.
Di questi vantaggi pare essersene accorta anche la Pubblica Amministrazione. Sono infatti numerose le PA che, nel quadro della riforma del pubblico impiego del 2016, hanno avviato iniziative in tal senso (si veda ad esempio il caso del Comune di Bologna), e si deve proprio ad alcune amministrazioni locali l’avvio di iniziative volte a diffondere lo smart working a livello locale. È il caso del Comune di Milano, che ormai da diversi anni promuove la sperimentazione del lavoro agile da parte di aziende ed enti attraverso iniziative che aiutino a conoscere meglio il fenomeno e i suoi vantaggi. Dal 2014 al 2016 lo ha fatto con la Giornata del lavoro Agile e, dal 2017, con un’intera settimana di incontri, workshop e sperimentazioni.
Anche quest’anno Palazzo Marino ha voluto rinnovare questo impegno promuovendo la terza Settimana del Lavoro Agile 2019, che si svolgerà dal 20 al 24 maggio. L’obiettivo è consolidare l’immagine di Milano come modello di riferimento nazionale per le buone pratiche di smart working, contribuire alla riflessione sulla necessità di un cambiamento culturale che metta al centro il lavoro agile e incentivare aziende e istituzioni che vogliono sperimentarlo.
Certi della bontà di questa iniziativa, anche il nostro Laboratorio ha scelto di aderire all’iniziativa così come già avvenuto negli anni scorsi.
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