Pavia è ricca di numerose e variegate esperienze di doposcuola: sono attivi negli spazi civici comunali, nelle parrocchie, nelle scuole e nelle sedi associative; sono distribuiti nei principali rioni e quartieri cittadini; accolgono bambini, ragazzi e giovani delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Alcune sono esperienze consolidate, altre sono sbocciate più recentemente. Nel complesso, si rivolgono a un pubblico ampio e articolato, sviluppano originali modelli organizzativi, mettono in gioco specifiche competenze, rispondono alle esigenze di alunni con bisogni speciali.
Nel corso del 2018 – grazie al progetto "Conciliare la qualità – Moltiplicare le opportunità" con capofila Comune di Pavia e finanziato dal POR FSE (il Programma Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo) di Regione Lombardia – un percorso promosso dal Centro Servizi Formazione di Pavia ha creato le condizioni per far emergere questa ricchezza.
Gli operatori di alcuni doposcuola si sono costituiti in laboratorio partecipato per conoscersi, per confrontare pratiche e metodi di lavoro, per scambiare esperienze e saperi, per creare le condizioni per lo sviluppo di progetti comuni; in sintesi, per iniziare a dare vita – nel rispetto dell’autonomia e delle specificità di ciascuno – a una rete cittadina, anche con l’obiettivo di qualificare e promuovere l’offerta, di co-promuoversi reciprocamente e sinergicamente, di rendere le opportunità più accessibili ai giovani e alle famiglie.
Il laboratorio si è articolato in cinque incontri in presenza e in un lavoro a distanza, facilitato da una cartella condivisa in Google Drive.
I primi risultati conseguiti sono:
- la costruzione di una mappa dei problemi da fronteggiare nella gestione dei doposcuola;
- la prefigurazione di alcune ipotesi di lavoro relative allo sviluppo dei doposcuola;
- la realizzazione della carta dei servizi 2018-2019 dei doposcuola di Pavia.
La mappa dei problemi
Utilizzando OPERA (una tecnica che facilita la realizzazione di focus group strutturati per rispondere collettivamente a questioni significative) i partecipanti al laboratorio hanno costruito una mappa dei problemi che i doposcuola si trovano ad affrontare. La tabella qui sotto sintetizza i pensieri emersi riportandoli in forma interrogativa e accorpandoli in questioni chiave.
Le ipotesi di lavoro
Lavorando in sotto gruppi, con l’aiuto dello strumento Diamante, i partecipanti al laboratorio hanno quindi prefigurato alcune ipotesi di lavoro che potrebbero sostenere lo sviluppo di una rete dei doposcuola. Di seguito ne riportiamo cinque.
Comunità di pratica
Si suggerisce di dare continuità all’esperienza del laboratorio istituendo una comunità di pratica e dando vita a équipe di lavoro semipermanenti per confrontarsi e trasferirsi reciprocamente competenze. Le modalità di lavoro individuate sono: percorsi formativi su strumenti, metodi, esperienze aperti ai volontari e agli operatori della rete dei doposcuola e tenuti a turno da operatori più esperti sulla base di un programma condiviso; giornate aperte tematiche in cui volontari e operatori dei doposcuola si incontrano, si confrontano, fanno comunità di pratica; gruppi di lavoro per ideare e creare (a partire dalle esperienze di ciascuno e dalla loro condivisione) strumenti e materiali che diventino patrimonio comune e che possano essere sperimentati e trasferiti nei diversi doposcuola per migliorare la qualità del lavoro.
Gruppo di coordinamento
Come possibile sviluppo della comunità pratica, si è proposto di costituire un gruppo permanente di coordinamento, che potrebbe organizzare giornate promozionali ed eventi di autofinanziamento; gestire le iscrizioni ai doposcuola; relazionarsi con le scuole e il territorio; facilitare la condivisione di competenze, saperi, esperienze, strumenti, spazi, materiali tra i diversi laboratori; interfacciarsi, rappresentando la rete dei doposcuola, con gli enti pubblici, anche ipotizzando che le risorse per finanziare le attività dei doposcuola passino attraverso questo coordinamento, che se ne farebbe garante.
Reclutamento dei volontari
Si ipotizza poi la possibilità di istituire un accordo tra doposcuola e Università degli Studi di Pavia per accreditare l’attività svolta da studenti universitari nei doposcuola legandola all’ottenimento di Crediti Formativi Universitari. Analogamente, si mette in campo la possibilità di verificare se l’attività volontaria svolta nei doposcuola possa rientrare, per gli studenti delle scuole secondarie superiori, nell’esperienza di alternanza scuola-lavoro.
Anagrafica cittadina degli iscritti
Si immagina di costruire e cogestire una anagrafica degli iscritti ai diversi doposcuola, per esempio condividendo un file in Google Drive. Lo strumento, relativamente semplice, rappresenterebbe un primo passo per dare corpo alla rete dei doposcuola iniziando a dotarsi di strumenti comuni che facilitino connessione, condivisione di informazioni, scambio di metodi. La condivisione degli iscritti consentirebbe di razionalizzare la partecipazione degli utenti ai doposcuola, per esempio gestendo in comune le liste di attesa, riequilibrando il numero degli iscritti tra un doposcuola e l’altro, suggerendo alle famiglie il doposcuola più comodo in base alla residenza e ai trasporti.
Finanziamenti per la continuità
E’ stata sottolineata, infine, la difficoltà – per i doposcuola – di garantire continuità d’azione sostenendosi esclusivamente attraverso progetti finanziati a tempo. Si indica la possibilità di integrare con finanziamenti pubblici stabili le risorse che derivano dai progetti. Si sottolinea altresì l’importanza di sviluppare strategie e acquisire competenze per alimentare il funzionamento dei doposcuola attraverso attività di fundraising e crowdfunding non convenzionali e inedite.
La carta dei servizi
Nella varietà e originalità dei diversi doposcuola, il laboratorio ha consentito di mettere a fuoco alcuni punti di forza comuni: la passione e la competenza dei volontari e degli operatori coinvolti, le collaborazioni attivate con le scuole e con altre organizzazioni cittadine, i legami con i quartieri e la distribuzione capillare in città. Proprio quest’ultimo aspetto emerge evidente nella carta dei servizi dei doposcuola, che ha consentito di comporre una prima mappa di venticinque doposcuola attivi in città e presenti nei diversi rioni.
La carta dei servizi, distribuita in queste settimane a Pavia in formato cartaceo e digitale, rappresenta il prodotto pubblico del laboratorio: uno strumento per presentare alla comunità cittadina la ricchezza delle esperienze in corso, per promuovere sinergicamente le attività della rete, per garantire pari opportunità di accesso a tutte le famiglie pavesi. La carta si scarica qui.
Di seguito la scheda tipo che è stata utilizzata per costruire la carta dei servizi:
Hanno partecipato al laboratorio: Gemma Andronio, Sacha Barbieri, Sara Benvenuti, Chiara Casiraghi, Rosalia Chiello, Angela Chirigoni, Chiara Colledan, Gloria Coscia, Luca Dinatale, Luca Fiocca, Anna Gallia, Francesca Gatti, Raffaella Gatti, Lorenzo Gholami, Serena Giglio, Evelyn Jordan, Francesca Lunghi, Gabriella Lunghi, Camilla Marchesi, Natalina Marise, Francesca Marras, Laura Massara, Antip Petronela, Raffaele Pranzo, Alessandra Rotella, Laura Rudoni, Guendalina Rulli, Elena Spadone, Daniela Spano, Maurizio Tarantola, Manuela Vinotti, Gaia Zuccotti.
Riferimenti