È stata presentata venerdì 20 maggio la call for ideas del programma Attiv-aree di Fondazione Cariplo, dedicato alla valorizzazione delle aree interne. Si tratta di quelle zone del Paese che sono distanti da grandi centri di agglomerazione e di servizio (istruzione, salute, mobilità), presentano traiettorie di sviluppo instabili e hanno problemi demografici ma che, allo stessto tempo, sono fortemente policentriche, dotate di risorse che mancano alle aree centrali (ambientali e culturali) e dotate di forte potenziale di attrazione.
Il bando Cariplo, come ha spiegato Dario Bolis, Direttore Comunicazione della Fondazione, nasce dal tentativo di "comprendere come invertire quel trend negativo di perdite demografiche, economiche e di servizi, che si traducono in perdita di benessere per i cittadini, e immaginare luoghi da recuperare ma che possano anche offrire occupazione". Un programma di importanza strategica visto che le aree interne costituiscono circa il 60% del territorio nazionale e ospitano poco meno del 25% della popolazione.
Il programma intende agire in un’ottica sinergica, valorizzando le esperienze già attive e le reti territoriali esistenti. Nel 2014 l’Italia si è infatti dotata di una strategia nazionale con risorse economiche consistenti, la Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), in corso di implementazione attraverso la programmazione 2014-2020 dei fondi comunitari combinati con le risorse dedicate nelle leggi di stabilità. Anche altri player, come Compagni di San Paolo, hanno già avviato iniziative in questa direzione. Si tratta quindi un movimento pubblico e filantropico con il quale Cariplo ha ritenuto opportuno e utile collegarsi.
I contenuti
Ma veniamo ai contenuti. Il programma Attiv-aree mira a riattivare e aumentare l’attrattività delle Aree interne nel territorio di riferimento della Fondazione per gli abitanti, i nuovi residenti e i potenziali investitori, riducendone l’isolamento e favorendo buone pratiche di ritorno.
La strategia del programma – articolata su un periodo triennale – è basata su due macrocategorie: azioni di sistema mirate ad aumentare l’attrattività delle aree che integrino diversi ambiti di intervento; azioni specifiche volte a migliorare la vita quotidiana e il benessere dei residenti. Gli ambiti cardine su cui è fondata la visione del programma sono:
• potenziamento e innovazione delle economie locali e dell’imprenditorialità giovanile;
• valorizzazione del patrimonio e dell’identità culturale;
• prevenzione e riduzione del rischio idrogeologico;
• promozione di attività di educazione/formazione e di contenuti innovativi di carattere scientifico e tecnologico;
• accoglienza e inserimento sociale/lavorativo dei migranti e dei nuovi residenti;
• comunicazione e promozione delle risorse e delle potenzialità del territorio;
• advocacy legislativa legata alle specificità delle aree interne.
Attiv-aree coinvolgerà una o due aree del territorio della Lombardia e della provincia del Verbano Cusio Ossola nell’attuazione di una strategia di sviluppo locale condivisa con la comunità e i portatori di interesse e sarà articolato in 3 fasi. La Call for ideas rappresenta il primo step del programma (Fase I) e servirà per raccogliere le idee progettuali per la realizzazione di studi di fattibilità di sviluppo territoriale capaci di produrre risposte positive e durature ai problemi derivanti dall’isolamento e dall’abbandono delle aree interne, trasformando questi elementi in opportunità di innovazione, di crescita e di riconoscimento identitario. Le aree selezionate saranno quindi ammesse alle Fasi II e III del programma e, tramite un accompagnamento alla progettazione, giungeranno alla realizzazione degli interventi. La scadenza per la presentazione delle idee è fissata per giovedì 30 giugno alle ore 17.00.
Gli altri programmi intersettoriali
Oltre a Attiv-aree, Fondazione Cariplo è impegnata a realizzare nel triennio 2016-2018 altri tre programmi intersettoriali, ad ognuno dei quali è stata assegnata una dotazione di 10 milioni di euro.
C’è il programma Periferie sociali, che punta a migliorare la qualità della vita nelle periferie attraverso la riqualificazione urbanistico-architettonica-ambientale, il rafforzamento della coesione sociale in zone degradate, lo sviluppo dell’imprenditorialità sociale e culturale, l’attenzione ai beni comuni e all’ambiente.
C’è Cariplo Factory,realizzato nell’area ex-Ansaldo, con l’obiettivo di aiutare i giovani in percorsi di apprendimento e occupabilità e di attivare condizioni favorevoli per la creazione e accelerazione di start-up in grado di generare valore economico e sociale.
Infine, Innovazione sociale, Capacity building del Terzo Settore e Impact investing, che intende intervenire nell’ambito dell’innovazione sociale, culturale e ambientale operando su due assi tra loro complementari: da un lato strutturare un programma di capacity building mirato al rafforzamento e alla crescita delle diverse forme di imprenditoria sociale espresse dal terzo settore, dall’altro lato supportare il settore della finanza sociale (impact investing) mettendo a disposizione “capitale paziente”.
Riferimenti
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