Come funziona un piano di flexible benefit? Il meccanismo è semplice: l’azienda che decide di destinare una quota del budget per il welfare dei dipendenti, invece di dare (pochi) benefit uguali per tutti, fissa un plafond individuale e fa scegliere a ciascun lavoratore di quali beni o servizi preferisce usufruire. Perché le esigenze sono molto diverse a seconda dell’età e della posizione.
Sempre più aziende, organizzazioni sindacali e datoriali, enti bilaterali, casse mutue e assicurazioni di fronte alle difficoltà della crisi sviluppano nuovi strumenti di welfare. Oggi, in particolare, sono in grande espansione i servizi di conciliazione famiglia-lavoro, ovvero quelli legati alla maternità e alla genitorialità ma anche all’aiuto nellagestione domestica e degli oneri di cura, fino al supporto alle spese scolastiche e all’istruzione, mentre sono ancora poco diffusi sono invece quelli appartenenti all’area assistenziale, in particolare rivolti a sostenere le famiglie nella cura degli anziani».
Vito de Ceglia si interroga su welfare aziendale e flexible benefit, chiedendo a Franca Maino, direttrice di Percorsi di secondo welfare, di aiutare i lettori di Affari & Finanza a comprendere lo stato dell’arte e il futuro di questi strumenti, che si stanno rivelando sempre più importanti per contrastare gli effetti della crisi sul nostro Stato sociale.
Fenomeno flexible benefit, l’azienda offre ai dipendenti i servizi "cuciti" su misura
Vito de Ceglia, Affari & Finanza, 13 aprile 2015
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