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Lo scorso 31 luglio la Giunta Regionale del Piemonte ha deliberato un Atto di Indirizzo finalizzato a finanziare progetti e azioni per la promozione del welfare aziendale e delle pratiche di conciliazione vita-lavoro. Le risorse totali ammontano a 10 milioni di euro e derivano dalla nuova programmazione europea 2021-2027 (Fondo Sociale Europeo Plus – FSE+).

Attraverso questo Atto di Indirizzo la Giunta si propone di sostenere “non solo l’introduzione di piani di welfare nelle singole aziende, ma, soprattutto, la creazione di reti di collaborazione, sostenibili nel tempo, al fine di favorire il “dialogo” tra i servizi e le prestazioni messe a disposizione dalle singole aziende e da altri soggetti interessati, pubblici e privati, del territorio di riferimento”.

L’obiettivo è dunque quello di promuovere reti multi-attore – composte da imprese, aziende sanitarie, Terzo Settore, parti sociali, enti bilaterali, enti locali, ecc. – in grado di coinvolgere il tessuto produttivo locale e, più in generale, il territorio, in modo tale da ampliare il potenziale bacino di destinatari delle prestazioni e dei servizi di welfare.

L’impegno di Regione Piemonte in materia di welfare aziendale

Non è la prima volta che la Giunta Regionale piemontese decide di investire nelle azioni di welfare d’impresa. Nel 2017 era infatti stato lanciato “WeCaRe – Welfare Cantiere Regionale. Strategia di innovazione sociale della Regione Piemonte”. Questo investimento, per il quale furono stanziati 20 milioni di euro provenienti dai fondi FSE e FESR, ha rappresentato la declinazione regionale della Strategia Europa 2020, che invitava gli Stati membri a promuovere una crescita “intelligente, sostenibile ed inclusiva”.

Come vi abbiamo recentemente raccontato qui, una delle misure previste da WeCaRe è stata interamente dedicata al welfare aziendale. Tale azione – finanziata con 4 milioni di euro – ha quindi previsto la pubblicazione di tre bandi: i primi due, chiusi all’inizio del 2019, si sono posti l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la cultura del welfare aziendale e di iniziare a stimolare l’aggregazione di esigenze, proposte e soggetti sul territorio. Il terzo bando – Progettazione e attivazione di interventi di welfare aziendale – è stato pubblicato nell’aprile 2019 e ha finanziato concretamente la progettazione e la realizzazione di azioni di welfare aziendale, in modo particolare attraverso la creazione di reti e network territoriali tra imprese.

Inoltre, più di recente, la Regione Piemonte ha lanciato nel 2022 un bando di 1 milione di euro sempre dedicato alle imprese che vogliono fare welfare aziendale e sempre grazie a risorse europee, ma al di fuori di WeCaRe. Questa iniziativa – dal titolo “Attivazione di piani di welfare aziendale e territoriale nel tessuto imprenditoriale piemontese” – ha voluto finanziare in via prioritaria interventi di welfare in rete e aperte al territorio.

Welfare aziendale: la territorializzazione può aiutare a evitare derive sui fringe benefit

Il nuovo Atto di Indirizzo sul welfare aziendale

Per quanto riguarda il nuovo intervento regionale, la Giunta piemontese ha deliberato quattro misure specifiche:

  1. Attivazione di piani di welfare aziendale e territoriale nel tessuto imprenditoriale piemontese (4,5 milioni di euro di finanziamento previsto);
  2. Attivazione di servizi di baby room e/o pet hub sul posto di lavoro (1 milione di euro);
  3. Supporto alle imprese che hanno ottenuto la Certificazione della parità di genere (1 milione di euro);
  4. Attivazione di servizi per la prima infanzia nelle aziende sanitarie e ospedaliere piemontesi (3,5 milioni di euro).

La prima misura vuole finanziare progetti in cui è previsto il coinvolgimento di una pluralità di soggetti del territorio al fine di creare o rafforzare reti locali di welfare. A loro volta, le reti dovranno implementare piani di welfare aziendale in grado di coinvolgere i fornitori di servizi e/o gli esercenti del territorio, ma anche riuscire a coinvolgere attivamente la popolazione.

La seconda misura prevede l’attivazione di servizi di baby room e pet hub sul posto di lavoro. Le baby room sono spazi dedicati alla cura di bambini, messi a disposizione di lavoratori e lavoratrici che si trovano in situazioni emergenziali temporanee e non sanno a chi affidare il proprio bambino. I pet hub sono invece servizi di custodia degli animali domestici implementati dall’azienda, anche in spazi condivisi.

La misura 3 prevede invece un sostegno economico per le micro, piccole e medie imprese che hanno ottenuto la Certificazione di parità di genere. In questo caso, il valore dell’importo riconosciuto ad ogni singola azienda sarà indicato nei successivi bandi attuativi.

Infine, la quarta misura – destinata esclusivamente alle aziende sanitarie e ospedaliere – mira a promuovere la diffusione di interventi per la prima infanzia e la conciliazione vita-lavoro. Nel dettaglio, la misura contribuirà a finanziare prestazioni come nidi d’infanzia, micro-nidi, centri di custodia oraria (i cosiddetti baby parking), spazi gioco e ludoteche destinati ai lavoratori e alle lavoratrici di Aziende Sanitarie Locali, Aziende ospedaliere e Aziende ospedaliero-universitarie piemontesi, singole o in raggruppamento.

La presentazione delle domande

Attualmente non sono stati ancora pubblicati i bandi riguardanti le prime tre misure sopra descritte. È stato però pubblicato quello riguardante la Misura 4 destinata alle aziende sanitarie e ospedaliere. Queste possono presentare il loro progetto consultando la documentazione presente nel sito di Regione Piemonte. C’è tempo fino al 9 ottobre 2023 per partecipare.

 

 

Foto di copertina: Unplash.