Nel mese di novembre sono stati pubblicati altri due bandi relativi alla strategia regionale WeCaRe, che si propone di stimolare l’innovazione sociale in Piemonte. La promozione di queste opportunità di finanziamento arriva a poche settimane dalla pubblicazione di altri due bandi afferenti a WeCaRe e rappresenta un tassello fondamentale per l’implementazione della strategia.
Strategia WeCaRe: la sfida dell’innovazione sociale
WeCaRe (Welfare Cantiere Regionale) è una strategia regionale per l’innovazione sociale. Attraverso diverse misure, finanziate con fondi europei per un totale di 20 milioni di euro, WeCaRe si propone di interpretare le politiche sociali come luogo simbolico in cui favorire lo sviluppo di territori e imprese attraverso un confronto costruttivo tra attori pubblici e privati. Grande importanza è attribuita anche a un approccio trasversale al welfare: la strategia è promossa dagli Assessorati alle Politiche sociali, alle Pari opportunità, al Lavoro e alle Attività produttive.
WeCaRe si compone di quattro misure: la sperimentazione di azioni innovative di welfare territoriale, il sostegno a progetti di innovazione sociale per il Terzo Settore, il rafforzamento di attività imprenditoriali che producono effetti socialmente desiderabili e la promozione del welfare aziendale. Il bando relativo alla prima misura è stato pubblicato alla fine del 2017; i 22 progetti selezionati, attualmente in fase di progettazione esecutiva, saranno valutati e approvati entro la fine dell’anno. I bandi legati alla seconda e terza misura sono stati pubblicati nelle scorse settimane.
La strategia WeCaRe è stata rafforzata dalla sottoscrizione di un accordo tra Regione Piemonte e Fondazioni di origine bancaria piemontesi: i due enti firmatari si sono impegnati a promuovere azioni convergenti nell’ambito delle misure proposte da WeCaRe.
Welfare aziendale: tre bandi per promuovere benessere e occupazione sul territorio
La quarta misura della strategia WeCaRe si propone di sviluppare il sistema di welfare piemontese attraverso il coinvolgimento del tessuto imprenditoriale e di numerosi attori locali. Vista la complessità dell’obiettivo – anche per la presenza di una pluralità di stakeholder – la misura è stata ridefinita da uno specifico atto di indirizzo (DGR n. 20 del 5 ottobre 2018) ed è stata suddivisa in tre opportunità di finanziamento: le prime due intendono promuovere la cultura del welfare aziendale e si configurano come azioni di sistema propedeutiche allo sviluppo di una terza azione rivolta invece direttamente alle persone.
I tre bandi, finanziati complessivamente con 4 milioni di euro tratti dal Fondo Sociale Europeo (FSE), si propongono di sostenere lo sviluppo di sistemi di welfare aziendale e territoriale. Attraverso questo strumento si pongono alcuni obiettivi specifici: stimolare un miglioramento delle condizioni generali di benessere della popolazione; rispondere a rischi sociali che finora non hanno trovato soluzioni strutturali da parte del pubblico (ad es.: work-life balance, non autosufficienza); aumentare la partecipazione femminile al mercato del lavoro, attraverso l’attivazione di strumenti che favoriscano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per uomini e donne. Tutte e tre le misure promuovono specifiche priorità regionali rispetto a cui saranno disegnati i criteri di selezione: l’inclusione di aree territoriali interne; la costituzione di partenariati composti da più imprese; la numerosità dei beneficiari; il coinvolgimento, oltre ai dipendenti, di altri soggetti esterni o della cittadinanza (anche attraverso il supporto di soggetti territorialmente rappresentativi).
I primi due bandi afferenti alla misura sono stati pubblicati in queste settimane e si chiuderanno a inizio 2019. A seguire sarà pubblicato il terzo bando mirante a sostenere l’effettiva progettazione e attivazione di interventi di welfare aziendale e territoriale. Quest’ultima call, che porterà a compimento la strategia WeCaRe, sarà rivolta primariamente alle PMI. Anche le grandi imprese potranno partecipare, in raggruppamento con le PMI, a condizione che promuovano progetti di welfare con forti ricadute sul territorio condivisi con i Distretti per la salute e la coesione sociale. I progetti potranno coinvolgere anche enti di Terzo Settore e altri soggetti funzionali al raggiungimento degli obiettivi.
Animazione e comunicazione istituzionale sulla cultura di welfare aziendale
Il primo bando si propone di animare il territorio regionale e promuovere presso le imprese piemontesi le tematiche inerenti al benessere in azienda, alle politiche e ai bisogni del welfare aziendale e di conciliazione vita-lavoro. Attraverso questa misura potranno essere finanziate azioni di formazione e informazione rivolte alle imprese: eventi, workshop, laboratori territoriali, strumenti informatici diffusi attraverso il web e altri canali digitali. Queste azioni dovranno essere promosse da attori “istituzionalmente qualificati”, per rafforzare la credibilità della proposta e la fiducia nella sua realizzazione: potranno accedere al bando solo le amministrazioni locali, in forma singola o associata (anche temporaneamente, mediante Associazione Temporanea di Scopo – ATS).
Il bando mette a disposizione complessivamente 300.000 euro; il finanziamento per ciascun progetto dovrà essere compreso tra i 60.000 e i 100.000 euro (si rimanda al bando per la definizione dei costi ammissibili e per le indicazioni sulla stesura del Piano dei conti). La selezione dei progetti avverrà in seguito a una prima verifica di ammissibilità di proposte e proponenti. La valutazione di merito, coerentemente con quanto indicato dall’atto di indirizzo, prevede alcuni criteri distintivi: la capacità del soggetto proponente di raggiungere tutto il territorio regionale; l’integrazione con altre azioni e il coinvolgimento di soggetti diversi (pubblici e privati); la capacità di rispondere ai bisogni del territorio regionale e di coinvolgerlo nella realizzazione delle azioni.
Le progettualità potranno essere proposte fino all’11 gennaio 2019. Se finanziate dovranno poi concludersi entro 24 mesi dell’avvio.
Disseminazione e diffusione del welfare aziendale tramite enti aggregatori
Il secondo bando, coerentemente con gli interventi sostenuti dalla prima call, intende realizzare un’azione di sistema finalizzata ad aggregare domanda e offerta nel campo del welfare aziendale e a stimolare la definizione di concreti processi di welfare aziendale e territoriale. La misura si rivolge a soggetti aggregatori privati che si rendano disponibili a coinvolgere le imprese riguardo all’adozione di piani di welfare aziendale e territoriale, rendendole consapevoli delle opportunità che l’adozione di tali piani può offrire. Il bando prevede numerosi interventi ammissibili, tutti riconducibili ad attività informative, formative e laboratoriali: attivazione di sportelli informativi; seminari informativi/formativi tecnico-specialistici; predisposizione e distribuzione di materiale didattico; creazione di uno specifico sito tematico o attivazione di un’apposita sezione tematica sul sito istituzionale dell’ente aggregatore; attività di facilitazione all’implementazione di fattive collaborazioni tra il mondo delle imprese, il sistema del no profit e le istituzioni pubbliche. I progetti, sebbene rivolti principalmente alle imprese, dovranno garantire il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati del territorio di riferimento.
Come sottolineato, mentre sono sempre le imprese ad essere destinatarie della misura, sono individuati soggetti proponenti differenti rispetto al primo bando. Potranno partecipare, in forma singola o associata, diversi attori: associazioni di rappresentanza datoriale e sindacale; Ordini o Collegi professionali; associazioni o fondazioni espressione di professionisti prestatori d’opera intellettuale che esercitano professioni non ordinistiche (ai sensi della Legge 14 gennaio 2013, n. 4); associazioni di categoria dei liberi professionisti; enti bilaterali; società di mutuo soccorso che prestano servizi di welfare.
Il bando mette a disposizione complessivamente 1.200.000 euro; il finanziamento per ciascun progetto dovrà essere compreso tra i 100.000 e i 150.000 euro (si veda il bando per la definizione dei costi ammissibili e per le indicazioni sulla stesura del Piano dei conti). Anche in questo caso la selezione dei progetti avverrà in seguito a una prima verifica di ammissibilità di proposte e proponenti. La valutazione di merito avverrà sulla base degli stessi criteri indicati per il primo bando.
Le progettualità potranno essere proposte fino al 15 febbraio 2019 e dovranno concludersi entro 12 mesi dell’avvio.
Riferimenti
La pagina della Regione Piemonte dedicata agli interventi di welfare aziendale