Il progetto Discobus è nato con l’intento di promuovere una rete tra le Associazioni giovanili organizzatrici di eventi che operano nella Provincia di Varese e rientra tra gli interventi di Politiche giovanili territoriali. Il progetto nasce come strumento per assicurare superiori livelli di benessere dei minori, tramite l’informazione dei rischi da abuso di sostanze e la fattiva realizzazione di interventi di promozione della salute. Si tratta di un programma strutturato, caratterizzato da un forte impegno civile in un ambito attuale e critico, che ha dimostrato un trend evolutivo positivo nelle adesioni e negli effetti. Abbiamo cercato di saperne di più ed ecco cosa abbiamo scoperto di interessante, intervistando Luca Di Leo, formatore professionale attivo nel progetto.
La strutturazione, lo sviluppo e i risultati del progetto
Discobus è uno dei progetti avviati dalla “Cooperativa lotta contro l’emarginazione”, una onlus attiva dal 1980 con interventi sociali di accoglienza e di cura per adolescenti e adulti, anche stranieri, con disabilità fisiche o mentali, affetti da dipendenze o in stato di difficoltà. Le azioni intraprese sono svolte da formatori qualificati in spazi di ascolto, scuole e sulla strada.
Focalizzandosi sul problema dell’abuso di sostanze, secondo gli ultimi dati disponibili diffusi dall’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto superiore di sanità, continua a crescere il binge drinking, la pratica di bere fuori pasto: nel 2013 la percentuale era pari al 25,8%, nel 2014 al 26,9% e nel 2015 al 27,9%. A fronte di una situazione di questo tipo, è stata attivata L’Unità Mobile Discobus, un servizio di informazione specifica e di riduzione dei rischi personali, sociali e sanitari connessi ad uso ed abuso di sostanze legali ed illegali, attivato nei contesti di divertimento della Provincia di Varese.
In questo modo, è stata progressivamente strutturata a livello territoriale una rete eterogenea, in cui il coinvolgimento è crescente. Tra le molte collaborazioni, Alcol Prevention Yeah è una manifestazione contro l’abuso di alcool storica, ormai organizzata da molti anni, che raggiunge i giovanissimi e ottiene il coinvolgimento di attori territoriali quali l’Assessorato alle Politiche giovanili, e l’Agenzia Formativa della Provincia di Varese, Confesercenti, Confcommercio. A questo riguardo, Luca Di Leo – uno dei promotori del progetto – ci ha spiegato come la chiave di tanto successo sia l’approccio attivante, pratico e partecipativo che, a Discobus, si adotta come metodo comunicativo, utilizzando come collante il desiderio di divertimento.
La più recente evoluzione positiva di Discobus è stata invece l’ottenimento del finanziamento POR FSE 2014/2020, posto a bando da Regione Lombardia per implementare e modellizzare percorsi di inclusione sociale a favore di giovani e adulti a grave rischio di marginalità, anche con problemi di abuso. Questa sovvenzione ha dato maggior impulso all’attività di inclusione sociale e il seminario conclusivo “Sistemi di prossimità e inclusione sociale per giovani consumatori” è stato un momento di restituzione alla cittadinanza sugli interventi di mediazione, prevenzione e limitazione dei rischi e aggancio e riduzione del danno.
Discobus è stato anche oggetto di studio e incluso in manuali che presentano modelli di intervento e buone pratiche in alcologia. Una caratteristica di interesse risiede nella capacità di riuscire veicolare un messaggio complesso, senza parlare di divieti, ma spiegando in modo ludico gli effetti di sostanze sul corpo. Gli operatori "informano divertendo", consci di avere a che fare con un problema che difficilmente si potrà eliminare, ma certamente si può contenere.
La Rete Feste Discobus
Calibrando i desideri di protagonismo e il bisogno di inclusione dei ragazzi con cui si confrontano, Discobus realizza anche una rete tra le Associazioni giovanili organizzatrici di eventi che operano nella Provincia di Varese. Tutti gli aderenti alla rete si impegnano a sottoscrivere una sorta di decalogo per assicurare che nell’organizzazione di momenti di svago e di festeggiamento si tenga conto anche degli interessi del benessere psico-fisico dei partecipanti. Dalle buone pratiche , si nota come l’attenzione per la salute minorile abbia qui anche un’anima green. Di seguito un estratto del decalogo sottoscritto dagli aderenti alla Rete Feste Discobus:
- costruire la rete; la festa di impegna a promuovere l’intervento di riduzione dei rischi con le istituzioni pubbliche e i provati del proprio territorio;
- decompressione; si pensa ad un tempo ed ad uno spazio di decompressione tra la fine della somministrazione alcolici e l’allontanamento dei fruitori dal luogo della festa;
- free H2O; la festa provvede ad allestire e segnalare un punto d’acqua (rubinetti e fontane) ben visibile e/o regalare l’acqua direttamente al bancone;
- guidatore designato; con consumazioni gastronomiche offerte dalle feste si premia il guidatore di un gruppo che risulta sobrio all’alcol test;
- l’unità mobile di riduzione dei rischi; viene allestita una chill-out ed è presente materiale informativo nei luoghi di mescita degli alcolici;
- no alcol under 16; non viene venduto alcol ai minori di 16 anni e viene reso noto il divieto con avvisi ben visibili;
- servizi di car pooling, acqua filtrata e stoviglie e strumenti utili per contribuire alla riduzione di emissioni e scarti inquinanti.
Qualche considerazione
Il progetto di Discobus presenta molte interessanti caratteristiche distintive: la focalizzazione della mission è forte; il tema d’azione è ben ancorato al reale; l’approccio della promozione è bottom up; la mobilitazione della rete è territoriale e multistakeholder. Si tratta di un intervento che, visti anche i risultati positivi raggiunti, può costituire una buona pratica replicabile ad altri contesti. L’analisi dell’evoluzione delle adesioni restituisce anche una mappa dei livelli di coinvolgimento degli stakeholder della comunità varesina sul tema della sicurezza e della salute dei minori che può essere utile per orientare gli interventi futuri.