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Dal 2001 Aiccon organizza Le Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile, momento che ogni anno coinvolge soggetti diversi – associazioni, fondazioni, cooperative sociali, università, istituzioni pubbliche e imprese – chiamati a confrontarsi sul ruolo e le attività del terzo settore italiano. L’evento garantisce un approccio che, oltre a fornire analisi teoriche di grande rilievo, permette di valutare la realtà presente in un’ottica proattiva, orientata cioè a individuare le sfide che i soggetti del terzo settore dovranno affrontare in futuro. I posti disponibili per l’edizione di quest’anno, che si svolgerà l’11 e 12 ottobre prossimi, sono limitati e si consiglia pertanto di inviare quanto prima la propria iscrizione per essere sicuri di poter partecipare. 

Tema e programma 

Il tema scelto per la XIII edizione, “Rigenerare le istituzioni. Il contributo dell’economia civile all’innovazione istituzionale”, come di consueto prenderà in esame una questione profondamente legata alla situazione presente del Paese. Nello scenario di crisi attuale, infatti, le realtà economiche tradizionali hanno evidenziato la loro incapacità di contribuire al cambiamento istituzionale e non sono state in grado di offrire ai cittadini nuove possibilità sociali ed economiche capaci di ridurre i sempre più forti livelli di disuguaglianza personali e territoriali. Quale ruolo invece può svolgere in questo senso l’economia civile? E’ questa la domanda che guiderà i lavori della due giorni che, come ogni anno, avrà luogo nella suggestiva cornice della rocca di Bertinoro. Di seguito il programma dell’evento, cui prenderà parte anche Percorsi di secondo welfare.

Venerdì 11 ottobre


La sessione di apertura “Il contributo dell’Economia Civile alla riforma delle istituzioni economiche e sociali” si propone quale momento di dibattito sull’apporto dei soggetti dell’Economia Civile al ripensamento del paradigma economico e sociale del nostro Paese. Solo attraverso l’ideazione e l’implementazione di un nuovi modelli socio-economici sarà infatti possibile rimetterne in moto l’economia. 
Le istituzioni economiche attuali hanno evidenziato la loro incapacità di operare un cambiamento in grado di garantire il passaggio da “capacità” a “capacitazione”, impedendo così alle persone di mettere a frutto le proprie capacità in azioni concrete.
Lo scenario futuro implica dunque una “innovazione di rottura”, un ripensamento dei modelli istituzionali ed economici attraverso il riconoscimento della rilevanza, sia in termini di capacitazione che di mercato del lavoro, dei soggetti dell’Economia Civile: cooperative, imprese sociali e non profit.
Interverranno Andrea Mancini, Direttore del Dipartimento per i Censimenti e i registri amministrativi e statistici dell’ISTAT; Claudio Gagliardi, Segretario Generale Unioncamere; Stefano Zamagni, Docente Università di Bologna; Elisabetta Gualmini, Docente Università di Bologna e Presidente dell’Istituto Cattaneo; Giuliano Poletti, Presidente Legacoop e Alleanza delle Cooperative Italiane. Coordina Franco Marzocchi, Presidente Aiccon.

Nel pomeriggio si svolgeranno quindi due sessione parallele.
La prima “Innovazione istituzionale e modelli di ibridazione organizzativa” sarà orientata principalmente al mondo della cooperazione e dell’imprenditorialità sociale e svilupperà il tema dell’innovazione sociale, in particolare rispetto ai processi di ibridazione organizzativa. A partire dal framework dettato dalla “Social Innovation Agenda” recentemente presentata dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, sarà oggetto di discussione il tema di realtà che uniscono la loro mission di natura sociale ad attività di tipo commerciale per sviluppare percorsi di innovazione sociale e sviluppo locale.
Sono stati invitati: Leonardo Becchetti, Docente Università degli Studi di Roma Tor Vergata; Luca De Biase, Docente Università IULM; Santo Versace, Presidente Fondazione AltaGamma; Paola Menetti, Presidente Legacoopsociali; Giuseppe Guerini, Presidente Federsolitarietà; Eugenio De Crescenzo, Presidente ACGI-Solidarietà. Coordina Alessandro Messina di Federcasse.

La seconda sessione parallela “Associazionismo: dall’advocacy alla governance” sarà orientata principalmente al mondo dell’associazionismo e svilupperà il tema del cambiamento attualmente in atto in questi soggetti.
 Tali istituzioni, infatti, la cui attività originaria era principalmente quella di advocacy, devono oggi far fronte a mutamenti importanti nello scenario in cui operano: nuovi modelli di costruzione delle relazioni, elevato livello di diversificazione della domanda, richiesta di modelli di offerta di servizi da parte di soggetti terzi, ecc.
 Inoltre, la dimensione economica dei soggetti dell’associazionismo sta sempre più dando prova della sua consistenza e rilevanza. L’associazionismo è chiamato oggi, da un lato, a rigenerare i tradizionali modelli di advocacy e, dall’altro, a dare vita a modelli di governance orientati alla gestione dei beni comuni attraverso la partecipazione attiva da parte dei propri associati e dei cittadini.
Sono stati invitati Marco Frey, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Presidente CittadinanAttiva; Ivo Colozzi, Università di Bologna; Gregorio Arena, Università di Trento e Presidente Labsus; Stefano Tabò, Presidente CSVnet; Pietro Barbieri, Portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore. Coordina Giulio Sensi, VolontariatOggi.
 

 

Sabato 12 ottobre

La sessione conclusiva “Ridisegnare il nuovo universalismo: pluralità di attori per un nuovo welfare” intende approfondire le modalità con cui diverse tipologie di soggetti – appartenenti alla sfera pubblica, al settore non profit e al privato for profit – si interfacciano e relazionano per costruire oggi un nuovo welfare.
 In particolare, la principale sfida cui tali soggetti sono chiamati a rispondere è quella di garantire un universalismo dell’offerta dei servizi di welfare, che oggi necessariamente non può più essere assicurata solamente dal soggetto pubblico, come avveniva all’interno del tradizionale sistema di welfare state. Per fare ciò è necessario mettere in campo un’azione integrata che vede il coinvolgimento di soggetti pubblici, privati for profit e non profit attraverso l’applicazione di quella che va sotto il nome di sussidiarietà circolare. Si tratta cioè di far interagire, in modo sistematico e permanente, i tre vertici del triangolo che rappresenta l’intera società e cioè il vertice che denota la sfera politico-istituzionale, quello della sfera commerciale e quello della sfera della società civile.
L’obiettivo da perseguire è, dunque, quello legato alla costruzione di nuovi ecosistemi di welfare in grado di cogliere la differenziazione della domanda emergente e, di conseguenza, costruire nuovi sistemi di offerta ad essa adeguata.
Sono stati invitati: Chiara Saraceno, Collegio Carlo Alberto di Torino; Cristiano Gori, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Ugo Ascoli, Università Politecnica delle Marche; Pier Luigi Sacco, IULM Milano; Maurizio Gardini, Presidente Confcooperative; Wladimiro Boccali, Sindaco di Perugia e membro Anci con delega al welfare; Stefano Zamagni, Università di Bologna. Per la conclusione dei lavori è stato invitato Enrico Giovannini, Ministro del Lavoro e del Welfare.

 

Il sito delle Giornate di Bertinoro 

Il programma della XIII edizione

Il folder dell’evento

Modalità di iscrizione all’evento 

 

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