"Mantova è una piccola città ed è percepita come spenta, ma perché manca una regia, ognuno era troppo abituato a fare solo per sé, o a non fare nulla. Con il nostro lavoro vediamo invece emergere tante realtà che fanno cose interessanti, che agiscono con pubblici ristretti, che vorrebbero poter fare di più. Quello che noi vorremmo fare con loro è comunicarlo meglio, creare connessioni nuove e possibili".
E’ questo in poche parole lo spirito di Rum, acronimo di «Rianimazione Urbana Mantova», un’associazione di promozione sociale che collega 100 imprese, 1.200 persone e una miriade di altri soggetti impegnati nella cultura e interessati a sedersi attorno a tavoli di lavoro per immaginare una città diversa. Una missione non impossibile ma difficile, che richiede l’analisi di un tessuto urbano che è notevolmente cambiato negli anni della crisi economica e che spesso ha visto il “fare per sé” prevalere sul “fare insieme”.
In poco meno di un anno Rum, che è nata grazie a un bando promosso da Camera di Commercio, Comune di Mantova e il Comitato per l’Imprenditoria Femminile, ha dato vita a numerosi progetti vincitori di bandi a livello locale e regionale, come “Sfitto a Rendere” – osservatorio su spazi sfitti che favorisce riaperture commerciali temporanee nelle vie del centro anche tramite una piattaforma online di connessione tra proprietari e creativi – e “Hai del Sale?” – risposta mantovana al fenomeno delle social street. Tra le iniziative promosse dall’associazione si segnala anche “Mantova Family Friendly”, che sviluppa eventi nei quartieri della città a partire dalle esigenze delle famiglie e adattando spazi, orari ed eventi alle loro esigenze, e “Co-Mantova”, attraverso cui Rum coordina processi di governance collaborativa tra cittadini attivi, imprese, istituzioni. In vero e proprio patto di collaborazione stretto dalla città intera attraverso tavoli condivisi, workshop e l’utilizzo di luoghi di imprenditorialità culturale.
Mantova fa rete con Rum
Valeria Dalcore, Corriere Milano, 21 febbraio 2015