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L’iniziativa

Euclide Network, rete europea di professionisti operanti nell’economia sociale, in partnership con Unicredit Foundation e Project Ahead hanno lanciato lo scorso anno la competizione internazionale “Naples 2.0 Social Innovation Competition”, aperta a giovani sotto i trent’anni e finalizzata alla risoluzione di sei “sfide” di innovazione sociale nel capoluogo campano, individuate dai promotori con l’aiuto di autorità cittadine ed organizzazioni del Terzo settore.
Una giuria internazionale, riunitasi a Napoli il 23 settembre 2011, ha selezionato i vincitori, a cui sono già stati assegnati 10 mila euro ciascuno per costruire, in rete con partner locali, il proprio business plan. Entro il mese di febbraio 2012, una seconda giuria valuterà la “forza” dei progetti e solo a quel punto si procederà agli stanziamenti successivi, finalizzati alla loro completa realizzazione. I promotori hanno infatti garantito la raccolta di fondi necessaria a sostenere i progetti fino alla fase del consolidamento e, ad oggi, più di mezzo milione di euro è già disponibile per il prosieguo dell’iniziativa. L’obiettivo fondamentale della Social Innovation Competition Naples 2.0 è quello di attivare reti virtuose tra enti locali, organizzazioni del Terzo settore e giovani imprenditori nel campo del sociale che contribuiscano alla riqualificazione del territorio e al rafforzamento del capitale sociale della città di Napoli.

Le sfide e i vincitori

Sfida 1 – Trasformare una villa confiscata alla Camorra in una impresa sociale finanziariamente sostenibile. Lo scopo del social business deve essere rivolto al beneficio della comunità ed aiutare i gruppi svantaggiati o emarginati.

Il contesto
Libera è un’organizzazione che, tra tante attività, gestisce beni confiscati alla camorra. Di recente ha ricevuto dal Comune di Napoli una villa in un parco di 8.000 metri quadrati, che comprende anche una piscina. La villa è già in parte utilizzata da una cooperativa sociale, “L’Orsa Maggiore”, che lavora soprattutto con le persone con disabilità. La restante parte della villa (6 camere, 2 bagni su 3 piani), deve essere trasformata in uno spazio di utilità sociale. Ci sono già alcune idee per l’utilizzo del parco circostante in attività di giardinaggio e coltivazione, e verrà realizzato anche uno studio di registrazione in un garage. La villa si trova a Posillipo.

I vincitori
Margherita Cittadino – Italia.

Sfida 2 – Trasformare le Terme romane in un sito accessibile che può avvantaggiare la collettività. Il progetto deve avere un impatto limitato sul sito archeologico, in mancanza di elettricità, acqua e servizi sanitari, e non possono essere toccate le rovine antiche, vincolate.

Il contesto
Il GAN, Gruppo Archeologico Napoletano, i cui membri sono archeologi volontari, è responsabile dell’apertura di alcuni siti archeologici di Napoli. Il Gruppo si sta prendendo cura delle antiche terme romane di via Terracina, nel quartiere di Fuorigrotta su una superficie di 20×30 metri. Questi scavi abbandonati sono trascurati ed alcune parti sono ancora da scavare. La maggior parte degli antichi affreschi sono perduti, e alcuni dei mosaici sono in cattivo stato.

I vincitori (a pari merito)
Jan Herder – Stati Uniti.
Sara Ceraso – Italia.

Sfida 3 – Creazione di un piano di gestione sostenibile per una organizzazione di volontariato

Il contesto
“Gioco, immagine e parole” – laboratorio culturale con e per i bambini – è una organizzazione di volontariato con sede a San Giovanni a Teduccio e Ponticelli, nella parte orientale di Napoli. Queste aree sono considerate tra quelle più svantaggiate, a rischio di disoccupazione elevata, privazioni economiche e criminalità. L’organizzazione si concentra principalmente sull’inclusione sociale dei giovani. Vengono realizzati diversi laboratori, comprese attività di lettura, ceramica e teatro. Sono in corso diversi progetti nelle scuole e nei quartieri per aiutare i giovani a sviluppare la loro creatività. “Gioco, immagine e parole” lavora con altre organizzazioni della rete di volontariato di Napoli per fornire servizi ai giovani. Nonostante queste sinergie e la gestione di numerosi progetti di successo, il laboratorio deve ancora affrontare diverse sfide. In primo luogo quella economica: gli eventi non sono condotti in modo finanziariamente sostenibile, in quanto riescono a generare un reddito appena sufficiente a coprire le spese. La sfida è trovare un modo sostenibile per gestire le attività. Inoltre, i volontari hanno bisogno di tempo, competenze e luoghi adatti a svolgere le attività. Facendo affidamento solo su 15 volontari, l’organizzazione non è in grado di fornire tutti i servizi che vengono richiesti. Gli spazi assegnati dal Comune sono spesso inadeguati e tendono ad essere inaccessibili a coloro che possono utilizzare solo i mezzi pubblici. Infine, è difficile ottenere la collaborazione delle famiglie dei bambini partecipanti ed il loro sostegno attivo.

I vincitori (a pari merito)
Mylene Jonker, Jonas Piet e Vicenzo di Maria – Paesi Bassi.
Mirjana Tomic e Dejana Popovic – Serbia.

Sfida 4 – Creazione di un modello di business sostenibile per una organizzazione non-profit che opera per combattere l’abbandono scolastico

Il contesto
“Maestri di Strada” è una organizzazione non profit che opera nel campo dell’educazione e si concentra su quartieri periferici e giovani. Il suo obiettivo è di ridurre il tasso di dispersione scolastica nelle scuole, che supera il 30%. Le scuole sono situate nella parte orientale di Napoli, in particolare a San Giovanni a Teduccio, dove la disoccupazione è alta. L’attività è volontaria ma finora ha dimostrato un alto tasso di successo. Gli studenti provengono da famiglie italiane povere del quartiere. L’organizzazione non profit conta attualmente 20 educatori part-time, ma può accedere a una rete più ampia di professionisti della formazione, quando necessario. I finanziamenti provengono da donazioni private e da raccolta di fondi da enti pubblici e non. Il progetto vincente sarà sviluppato in collaborazione con “Maestri di Strada” e la Fondazione Cannavaro-Ferrara, che svolge un ruolo di fund-raiser per il Terzo settore.

I vincitori
Immersive Labs (Domenico Zungri), IDC Consortium (Pierre-Julien Barraud) e Fondazione Mondo Digitale (Alfonso Molina) – Italia.

Sfida 5 – Creazione di un metodo innovativo per l’inclusione della popolazione giovane rom di un quartiere della periferia di Napoli

Il contesto
Caritas Napoli è una organizzazione cattolica che si focalizza in particolare sulla inclusione dei migranti e dei rom. La popolazione rom a Napoli deve affrontare molte difficoltà. Di solito vivono in campi con accesso limitato alle risorse di base come acqua ed elettricità. I bambini costituiscono circa la metà della popolazione, a causa dell’abitudine a sposarsi giovani e della insufficiente educazione sessuale. La maggior parte dei campi non sono ufficialmente riconosciuti dal Comune e la popolazione rom manca di documenti di identificazione legale. Si dovrà creare un piano innovativo per l’inclusione dei rom che sia efficace e sostenibile. La popolazione rom coinvolta è quella del campo di Scampia, una delle zone più povere di Napoli, con il tasso di disoccupazione stimato a circa il 75%. Il campo comprende circa 600 persone di cui il 50% sono bambini. I programmi della Caritas hanno già predisposto servizi sanitari, con particolare attenzione alla ginecologia. I bambini hanno accesso a una scuola locale, ma sono ancora emarginati dalla società.

I vincitori
Barbara Pierro e Marco Marino – Italia

Sfida 6 – Creazione di un metodo innovativo per il riciclaggio tessile sostenibile

Il contesto
“Ambiente Solidale” è una cooperativa sociale che si concentra sul riciclaggio di prodotti tessili. Con il loro partner locale ASIA, accedono a circa 2000 tonnellate di rifiuti tessili in un anno. Dopo la cernita e la prima lavorazione dei prodotti tessili, questi vanno rivenduti. Merci di alta qualità sono vendute ai mercati locali e nei negozi di seconda mano, mentre le altre merci sono esportate, in particolare verso l’Est Europa e Nord Africa. Essi impiegano persone appartenenti a gruppi vulnerabili, come ex-detenuti o ex-tossicodipendenti per dare loro nuove prospettive e un modo per essere reintegrati nella società. Si raccolgono i rifiuti in tutta la città, ma anche a Portici ed Ercolano, due cittadine alla periferia di Napoli. “Ambiente Solidale” vuole aumentare la propria capacità di generare reddito e lavoro.

Premio non assegnato, in quanto le soluzioni proposte non sono state ritenute adeguate (il premio in denaro della sesta sfida è stato suddiviso tra i vincitori a pari merito).
 

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