Il Ministro per la Coesione Territoriale e il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione hanno recentemente pubblicato i bandi “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici” e “Giovani per il sociale” per sostenere progetti del privato sociale – della durata massima di 24 mesi – finalizzati al rafforzamento della coesione socio-economica nelle regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia).
All’interno dei bandi è evidente l’attenzione a diversi aspetti caratteristici del secondo welfare: l’innovazione sociale, il focus sulle giovani generazioni – sia come beneficiari degli interventi che come imprenditori sociali –, e il coinvolgimento del Terzo settore –come co-finanziatore ma anche come portatore di innovazione e competenze progettuali. Sul sito del Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione si legge infatti: “Le Politiche di welfare e di coesione e inclusione sociale promosse dall’Unione Europea richiedono innovazione sociale. A tal fine, il non profit, rappresentato da associazioni, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, enti senza scopo di lucro, può dare, con un ruolo non sostitutivo, ma complementare a quello pubblico, un contributo significativo utile alla strutturazione di risposte coerenti con i fabbisogni del territorio e alla promozione di reti tra soggetti che operano nel relativo tessuto sociale”.
I soggetti proponenti, come singoli o come capofila, possono essere associazioni di promozione sociale, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, di utilità sociale, fondazioni, enti ecclesiastici e ONG. Possono inoltre partecipare come soggetti associati anche gli enti pubblici regionali e territoriali, università e centri di ricerca, e persino il mondo “profit” qualora il coinvolgimento di quest’ultimo sia motivato da un contributo in termini di competenze e risorse.
Per quanto riguarda l’effettiva partecipazione dei giovani ai progetti, il bando prevede che le figure professionali tra i 18 e i 35 anni debbano essere comprese tra il 70% e il 90% del totale impiegato nelle attività progettuali, a seconda del numero dei giovani già presenti negli organi direttivi dell’ente capofila (o singolo). Stesse percentuali, anche se con valore indicativo, sono stabilite per gli enti associati.
Per essere finanziati, i progetti devono avere come beneficiari diretti giovani di età compresa tra i 14 ed i 35 anni, indicando sia il numero di giovani direttamente coinvolti che il contesto sociale di intervento e i beneficiari che, seppur non coinvolti direttamente, saranno positivamente influenzati.
Le risorse stanziate per “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici” ammontano a 12.763.000 euro, mentre quelle di “Giovani per il sociale” sono di 23.709.000,00 euro. Entrambi i bandi prevedono richieste di cofinanziamento
comprese tra 100.000 e 200.000 euro, e un contributo da parte del proponente non inferiore al 10% della spesa totale.
La prima iniziativa, sviluppata nell’ambito della riprogrammazione dei fondi comunitari co-finanziati per lo sviluppo del Sud, nasce per sostenere progetti di utilizzo e valorizzazione di beni demaniali o patrimoniali di proprietà di una pubblica amministrazione per favorire la crescita dell’imprenditoria e dell’occupazione sociale giovanile, attraverso il sostegno a progetti del privato sociale. Il bando è, infatti, finalizzato prevalentemente alla gestione di servizi per la valorizzazione e la fruizione di beni collettivi come quelli ambientali – ad esempio aree naturali e di pregio, parchi, e oasi naturalistiche – architettonici, storici e artistici – come immobili e mobili di pregio artistico e archeologico, borghi antichi, biblioteche e collezioni – e beni confiscati alla criminalità organizzata. Potranno essere proposte sia nuove attività che il consolidamento e lo sviluppo di attività già esistenti, comprese nell’ambito dei servizi sociali, educativi, culturali, di aggregazione e di attrazione turistica.
Il secondo bando, sempre previsto dal Piano di Azione e Coesione nell’ambito della riprogrammazione dei fondi comunitari cofinanziati per lo sviluppo del Sud, è invece finalizzato allo sviluppo e al potenziamento di interventi diretti a combattere l’inclusione sociale e incentivare la crescita personale e professionale dei più giovani.
Le proposte progettuali devono inserirsi in uno dei seguenti ambiti:
- interventi tesi alla diffusione della legalità tra i giovani, attraverso l’impegno civico e la partecipazione attiva nelle problematiche sociali, la cooperazione in attività di sostegno alle fasce deboli, la promozione di attività che avvicinino i giovani alle istituzioni;
- attività di sostegno alla formazione educativa e didattica, finalizzate al rispetto dell’obbligo scolastico anche nell’ottica del rafforzamento dei legami generazionali, dell’inclusione sociale, delle capacità di apprendimento e delle pari opportunità;
- interventi innovativi tesi alla valorizzazione delle culture e delle tradizioni, del dialogo tra identità culturali e religiose; alla diffusione delle nuove tecnologie in ambiti occupazionali, sociali, culturali; alla promozione della cittadinanza europea e alla conoscenza di opportunità e strumenti offerti dalla Comunità stessa;
- attività tese alla valorizzazione del capitale umano di eccellenza in ambito tecnico, scientifico, creativo, che offrano le opportunità di accrescere le conoscenze dei giovani con spiccate attitudini, affinare le loro potenzialità e impiegarli, anche, nella trasmissione delle stesse.
Le proposte per “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici” e “Giovani per il sociale” dovranno essere inviate, rispettivamente, entro il 5 febbraio 2013 e il 31 gennaio 2013.
Riferimenti
La notizia sul sito della Fondazione con il Sud
Info e Bando “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici”
L’avviso pubblico
Le linee guida
Info e Bando “Giovani per il sociale”
L’avviso pubblico
Le linee guida