In un articolo pubblicato qualche giorno fa su Il Sole 24 Ore Mario Calderini, Ordinario di strategia e social innovation alla School of Management del Politecnico Milano, evidenzia come le imprese sociali possono guidare un modello di crescita in grado di coniugare la capacità di produrre intenzionalmente impatti sociali positivi con la sostenibilità e la redditività economica e finanziaria delle proprie iniziative.
Questo modello di impresa può essere il prodotto di due traiettorie. Da un lato, è possibile che l’impresa profit si adatti alle nuove sfide e superi la nozione di responsabilità sociale d’impresa come pratica laterale, marginale e rendicontativa, per sperimentare modelli nei quali l’impatto sociale è parte integrante e inscindibile della strategia d’impresa. Dall’altro, alcune forme di imprenditorialità sociale del terzo settore, ibride nel saper rispondere a bisogni sociali ed insieme nell’essere economicamente sostenibili, possono strutturarsi managerialmente e divenire intensive di tecnologia e competenze.
Così le imprese sociali possono superare le diseguaglianze
Mario Calderini, Il Sole 24 Ore, 24 maggio 2019