Il Terzo Settore è un pezzo importante del secondo welfare, in grado di rispondere a rischi e bisogni sociali che, per varie ragioni, il Pubblico non è in grado di affrontare. Lo abbiamo visto chiaramente con la crisi del Covid e, più recentemente, nello sforzo per accogliere chi fugge dall’Ucraina. Per questo su Buone Notizie del Corriere della Sera Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo settore, e Chiara Tommasini, presidente di Csvnet, spiegano a Paola D’Amico che occorre più attenzione da parte dello Stato.
La poca di chiarezza normativa (come la mancanza dettagli fiscali per chi si iscrive al Runts) e il tentativo di incrementare la tassazione (l’aumento Iva, per ora solo rimandato) sono solo due dei problemi che sottolineano. Per questo bisogna “aprire un dibattito nazionale e con l’Europa, per far capire che l’Italia ha un Made in Italy, il volontariato, fatto di piccole organizzazioni di prossimità. Se dovessero demotivarsi troveremmo un fortissimo impoverimento del famoso capitale sociale che tiene in piedi nostri territori”.
Perché pur nelle difficoltà, questo mondo non si è mai fermato e, anzi, ha accelerato percorsi e i processi di crescita, digitalizzazione, innovazione, ma anche la capacità di mettersi in rete e condividere le progettualità.