Con la fine dell’estate, e gli studenti che si apprestano a tornare sui banchi, si riaccende il dibattito sulla qualità degli edifici scolastici, che spesso non sono sicuri – ad esempio relativamente al rischio sismico – o non sono adeguati alle esigenze odierne – lo spazio ha un ruolo molto importante nel favorire l’apprendimento. Ma dove trovare le risorse necessarie? E, anche una volta trovate, come selezionare le soluzioni migliori? Un esempio molto interessante in proposito è quello di “Torino fa scuola”.
Gli obiettivi
Torino fa scuola è un progetto promosso dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Giovanni Agnelli, in collaborazione con la Città di Torino e Fondazione per la Scuola, che prevede la ristrutturazione di due istituti scolastici pubblici in modo da rispondere alle esigenze didattiche e formative contemporanee, in un dialogo continuo con la comunità circostante. Il progetto nasce e si concretizza a Torino grazie alla volontà delle due fondazioni di donare alla Città un importante intervento di innovazione scolastica, ma ha anche un’esplicita e più estesa ambizione: quella di fare scuola per offrire idee e un modello di processo per la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico replicabile in tutto il Paese. La scelta è ricaduta infatti su due scuole “tipiche”: la scuola media Giovanni Pascoli è una tipologia di edificio storico “comune” dal punto di vista delle caratteristiche costruttive e stato di conservazione, mentre la scuola Enrico Fermi presenta caratteristiche costruttive e tecnologiche molto ricorrenti nelle strutture dell’epoca del boom economico.
Le 5 fasi del percorso
“Torino fa scuola” si articola in 5 fasi. La prima, già conlcusa, consisteva in un percorso di progettazione condivisa iniziato nel 2015 tra le comunità scolastiche e un team di specialisti e pedagogisti. “Torino fa scuola” ha accompagnato le dirigenti, gli insegnanti e le famiglie dei due istituti in un percorso di autentica elaborazione culturale. La progettazione condivisa presuppone infatti l’idea che la scuola si intenda come un vero e proprio progetto della e per la comunità. Il progetto intendeva modellizzare un processo, una modalità e non proporre progetti da copiare.
Per questo le due comunità scolastiche implicate hanno seguito percorsi ad hoc con esiti distinti. Questa fase è stata seguita da un concorso per selezionare il progetto di riqualificazione della scuola più coerente con le finalità di “Torino fa scuola”. Al concorso hanno partecipato 98 gruppi per la scuola Pascoli e 177 per la scuola Fermi provenienti anche dall’estero (Francia, Olanda, Finlandia, Norvegia, Spagna, Portogallo, Brasile). Il concorso di progettazione non è stato solo un mezzo di selezione dei progettisti, ma anche un’occasione per mobilitare la riflessione dei tecnici sul tema degli spazi scolastici, da molti anni in Italia poco centrale nel dibattito di settore. A questo punto il progetto preliminare selezionato dal concorso, i cui vincitori sono stati annunciati a luglio, verrà perfezionato attraverso un nuovo confronto con la comunità scolastica. Seguirà una quarta fase di cantiere, con la realizzazione materiale della ristrutturazione. Il tutto si concluderà con il follow up, cioè l’accompagnamento all’utilizzo dei nuovi spazi ed arredi e integrazione degli stessi con la nuova proposta formativa.
Per la scuola Pascoli l’intervento sarà realizzato direttamente dalla Fondazione per la Scuola, proprietaria dell’edificio. Per la scuola Fermi, di proprietà pubblica, è stato sottoscritto uno specifico accordo che costituisce un interessante esempio di collaborazione pubblico/privato.
Il progetto dell’istituto Fermi
Il progetto offre un esempio di ripensamento completo della scuola esistente, lavorando in modo integrato sul piano architettonico e didattico. I temi progettuali affrontati a tutti i livelli sono: relazione interno/esterno, arredo come elemento trasformativo, presenza costante dell’elemento verde che assume valore pedagogico. L’intero sistema scuola è progettato, anche negli aspetti gestionali, per diventare una vera e propria community school. Tutto l’interno della scuola è ripensato come un paesaggio di apprendimento articolato, attraverso gli arredi, in diverse tipologie di ambienti. Grande cura è dedicata al progetto del paesaggio esterno, organizzato in ambiti tematici, estensione del programma didattico interno.
Il progetto dell’istituto Pascoli
Il progetto risponde agli obiettivi del concorso grazie a soluzioni spaziali innovative e in linea con l’evoluzione degli approcci pedagogici della scuola all’interno dei vincoli e delle risorse date dal patrimonio edilizio esistente. L’intera scuola si fa learning community e trovano spazio in maniera complementare aree per la didattica curricolare, aree per la socialità, spazi per lo studio individuale, luoghi per il riposo, ambienti laboratoriali tematici, grandi spazi di incontro. Lo spostamento dell’ingresso esistente permette la creazione di un nuovo foyer capace di essere al contempo atrio, spazio relax per gli studenti e luogo di comunicazione con la città e il quartiere. Il concetto di biblioteca diffusa anima gli spazi di relazione tra i diversi piani; la palestra, con l’addizione di una sala studio vetrata che può fungere da balconata, si dona come flessibile spazio multiuso. La creazione di una terrazza verde sul tetto risarcisce l’edificio dello spazio en plein air oggi mancante e aggiunge un elemento di coscienza ambientale ormai acquisito tra i valori pedagogici contemporanei.