A fine settembre l’Acri – Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio Spa, l’organizzazione che raggruppa le 86 Fondazioni di origine bancaria italiane, ha pubblicato il suo consueto Rapporto annuale. Nel documento l’associazione rende conto dell’attività patrimoniali e istituzionale delle sue associate, provando a fare un primo bilancio dell’impatto della pandemia sull’operato di questi importantissimi attori della filantropia istituzionale in Italia.
La gestione delle risorse
Le Fondazioni di origine bancaria (Fob) sono soggetti privati istituiti all’inizio degli anni Novanta attraverso un percorso legislativo che ha riformato il sistema delle Casse di Risparmio e ha portato alla definitiva separazione dell’attività economico-finanziaria (rimasta in capo agli istituti di credito) da quella filantropica e a sostegno al territorio (conferita alle neonate Fondazioni, appunto, di origine bancaria). Il rapporto tra questi due soggetti rimane comunque importante, poiché le Fondazioni detengono quote azionarie degli istituti di credito da cui sono nate. La loro attività filantropica è infatti alimentata dai proventi conseguiti attraverso la gestione del patrimonio azionario.
Questa premessa è importante per capire il Rapporto Acri 2020, il primo che registra l’impatto economico della pandemia sulle Fob. Il patrimonio contabile delle Fob nel 2020 è stato pari a 39.718 milioni di euro (-1,4% rispetto all’anno precedente) e l’esercizio ha registrato una significativa riduzione dei proventi, anche legata alla raccomandazione della Bce di non procedere alla distribuzione dei dividendi (ne avevamo parlato qui).
A dispetto di queste difficili condizioni le erogazioni complessive nel 2020 sono state pari a 949,9 milioni di euro (+4,3% rispetto al 2019). Questa importante capacità di risposta è stata garantita anche da un meccanismo che prevede l’accantonamento prudenziale di risorse in Fondi di stabilizzazione per l’attività istituzionale.
L’attività istituzionale
Nel 2020, come evidenziato sopra, le Fob hanno erogato complessivamente 949,9 milioni di euro sostenendo 19.528 progettualità con un importo medio pari a 48.640 euro. Le erogazioni vengono convenzionalmente suddivise in alcuni settori istituzionali riconosciuti dall’Acri (v. tabella 1).
Tabella 1. Distribuzione delle erogazioni per settore beneficiario
Settori | Importi erogati nel 2020 | Importi erogati nel 2019 | ||
Milioni di euro | % | Milioni di euro | % | |
Arte, attività e beni culturali | 220,4 | 23,2 | 240,6 | 26,4 |
Volontariato, filantropia e beneficenza* | 145,6 | 15,3 | 131,7 | 14,5 |
Ricerca e sviluppo | 112,7 | 11,9 | 130,4 | 14,3 |
Assistenza sociale* | 104,9 | 11,0 | 91,6 | 10,1 |
Sviluppo locale* | 98,3 | 10,4 | 88,5 | 9,7 |
Educazione, istruzione e formazione | 94,6 | 10,0 | 89,1 | 9,8 |
Salute pubblica* | 63,2 | 6,7 | 29,9 | 3,3 |
Protezione e qualità ambientale | 13,0 | 1,4 | 12,7 | 1,4 |
Sport e ricreazione | 7,4 | 0,8 | 7,5 | 0,8 |
Famiglia e valori connessi* | 5,6 | 0,6 | 5,0 | 0,6 |
Diritti civili | 1,0 | 0,1 | 1,6 | 0,2 |
Religione e sviluppo spirituale | 0,3 | 0,0 | 0,0 | 0,0 |
Prevenzione della criminalità e sicurezza pubblica | 0,1 | 0,0 | 0,0 | 0,0 |
Fondo per la povertà educativa minorile* | 82,8 | 8,7 | 82,0 | 9,0 |
Totale | 949,9 | 100,0 | 910,6 | 100,0 |
Fonte: elaborazione dell’autrice su dati Acri (2021).
Nota: i settori contrassegnati con * sono quelli afferenti all’area welfare.
Il settore “Arte, attività e beni culturali” si conferma come il principale ambito di intervento, sebbene si registrino dinamiche interessanti per il 2020. Secondo il Rapporto Acri il 33% del totale erogazioni è stato destinato all’area welfare (Volontariato, filantropia e beneficenza; Assistenza sociale; Salute pubblica). Il nostro Laboratorio ha proposto nell’ultimo Rapporto sul secondo welfare in Italia 2019 una classificazione differente che comprenda anche i settori “Famiglia e valori connessi”, “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile” (precedentemente inseriti dalla stessa Acri nell’area welfare) e “Sviluppo locale”.
Quest’ultima area, che comprende anche le iniziative di housing sociale e il sostegno all’edilizia popolare locale, può essere a nostro avviso ricondotta alla più generale area del welfare per le finalità che persegue, per gli strumenti che applica e/o per gli attori che coinvolge. Pertanto, secondo la nostra classificazione, all’area del welfare sono stati destinati 500,4 milioni di euro, pari a circa il 52,7% delle erogazioni totali del 2020 (+5,2% rispetto al 2019).
Uno sguardo all’area welfare
Tutti i settori afferenti all’area del welfare hanno registrato – in termini assoluti e in valori percentuali – un aumento delle risorse erogate rispetto al 2019.
L’unica eccezione è rappresentata dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che ha ricevuto maggiori risorse rispetto al 2019 in termini assoluti ma ha un minor peso in valori percentuali (probabilmente in ragione degli incrementi registrati negli altri settori). Questa tendenza marca la differenza con tutti gli altri settori di intervento delle Fob che, invece, nel 2020 hanno ricevuto in percentuale risorse minori o uguali rispetto all’anno precedente; l’unica eccezione è rappresentata dall’area “Educazione, istruzione e formazione” che ha conosciuto un leggero incremento rispetto al 2020 (+0,2%), probabilmente in ragione delle diverse iniziative promosse dalle Fob per contrastare gli effetti della prolungata chiusura delle scuole.
Da sottolineare è anche una particolare dinamica registrata all’interno del settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”, in cui sono quasi raddoppiate le erogazioni destinate a fondazioni grant-making e ad altri intermediari filantropici (da 33,2 milioni di euro nel 2019 a 62,3 milioni di euro nel 2020). Tali risorse sono andate a sostenere interventi realizzati – spesso in risposta alla pandemia – tramite attori filantropici attivi localmente, in particolare le Fondazioni di comunità (clicca qui per approfondire). Questi soggetti, fortemente legati al territorio di appartenenza, rispondono ai bisogni locali attraverso risorse provenienti dalle Fob e raccogliendo donazioni direttamente da cittadini, imprese e istituzioni locali. È dunque interessante notare come le Fob abbiano scelto di sostenere i propri territori di riferimento, in un momento di difficoltà e significativa complessità, attraverso soggetti più vicini ai bisogni e alle dinamiche locali.
Le modalità operative delle Fob nel 2020
Per quanto riguarda le modalità operative adottate dalle Fob nell’anno della pandemia, si è confermata la tendenza storica a realizzare interventi annuali a scapito di quelli pluriennali (v. tabella 2).
Tabella 2. Distribuzione percentuale delle erogazioni in relazione alla loro durata
Tipo di intervento | 2020 | 2019 | ||
Numero | Importo | Numero | Importo | |
Erogazioni annuali | 96,7% | 93,6% | 96,3% | 92,4% |
Erogazioni pluriennali | 3,3% | 6,4% | 3,7% | 7,6% |
Totale | 100,0% | 100,0% | 100,0% | 100,0% |
Fonte: elaborazione dell’autrice su Acri (2021).
Un’altra dimensione interessante per riflettere sulle modalità operative delle Fob è la loro tendenza ad adottare un approccio grant-making o operating. Il 2020 ha confermato la storica propensione delle Fob per l’approccio grant-making a scapito di iniziative realizzate direttamente o attraverso enti strumentali (v. tabella 3). Nell’anno della pandemia sembra esserci stato un aumento delle risorse destinate al sovvenzionamento di opere o servizi (+5,7% rispetto al 2019) a scapito prevalentemente del sostegno alle imprese strumentali. Questo incremento, che può essere interpretato come espressione del desiderio delle Fob di fornire risorse e sostegno agli attori operanti sul territorio nell’anno della pandemia, è comunque da leggere in prospettiva: il dato riferito all’importo percentuale del 2020 (86,2%) non è infatti molto distante dal dato registrato, per esempio, nel 2017 (85,2%).
Tabella 3. Distribuzione percentuale delle erogazioni in relazione al ruolo della Fondazione nella realizzazione degli interventi
Tipo di intervento | 2020 | 2019 | ||
Numero | Importo | Numero | Importo | |
Sovvenzionamento di opere e servizi | 94,6% | 86,2% | 93,6% | 80,5% |
Realizzazione diretta della Fondazione | 4,9% | 8,5% | 5,4% | 9,9% |
Sovvenzionamento di imprese strumentali | 0,5% | 5,3% | 1,0% | 9,5% |
Totale | 100,0% | 100,0% | 100,0% | 100,0% |
Fonte: Acri (2021).
Un’ultima caratteristica da approfondire in relazione alle modalità operative delle Fob è legata al cofinanziamento di altri soggetti erogatori (v. tabella 4).
Tabella 4. Distribuzione percentuale delle erogazioni in relazione alla presenza di cofinanziamento di altri soggetti erogatori
Tipo di intervento | 2020 | 2019 | ||
Numero | Importo | Numero | Importo | |
Erogazioni senza il cofinanziamento di altri soggetti erogatori | 62,5% | 64,5% | 64,5% | 59,8% |
Erogazioni cofinanziate insieme ad altri soggetti erogatori | 37,5% | 35,5% | 35,5% | 40,2% |
Totale | 100,0% | 100,0% | 100,0% | 100,0% |
Fonte: Acri (2021).
Sebbene si sia verificato un calo della percentuale di risorse destinate all’erogazione in presenza di cofinanziamento (-4,7% rispetto al 2019) è importante sottolineare che il 2019 aveva segnato un salto in avanti rispetto a una tendenza già rilevata negli anni precedenti (ne avevamo parlato qui), marcando uno spostamento deciso verso le erogazioni in cofinanziamento con altri soggetti (+8,3% rispetto al 2018 e +10,6% rispetto al 2017). Nell’anno della pandemia sono prevalse probabilmente motivazioni di ordine pratico, unite al desiderio di sostenere direttamente i propri territori di riferimento, a scapito di interventi trans-territoriali e/o nazionali. Sarà interessante monitorare questo indicatore nel prossimo futuro per valutare se il 2020 abbia segnato un’inversione di rotta rispetto alla tendenza registrata negli ultimi anni o se, viceversa, la propensione alla collaborazione tra enti finanziatori sia stata solo temporaneamente accantonata per fronteggiare l’emergenza pandemica.
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