In un’intervista al Corriere della Sera Francesco Profumo, Presidente di Acri, l’associazione che riunisce le 86 Fondazioni di origine bancaria italiane, ha commentato i dati del 28° rapporto annuale dell’organizzazione (a cui Secondo Welfare dedicherà un approfondimento nei prossimi giorni).
Secondo il rapporto, riferito a dati 2022, i bilanci delle Fob sono scesi a 1.243 milioni di euro (-20,3% rispetto al 2021): di cui 640,8 milioni da partecipazioni bancarie (45% sul totale dei proventi, che sono 1.424 milioni) e 602,2 milioni da partecipazioni non bancarie (42,3% sul totale dei proventi). Malgrado questo, le Fondazioni hanno aumentato le erogazioni, salite a 962,2 milioni di euro (+5,3%), per la maggior parte dedicata al welfare.
Per Profumo “la vera lezione imparata è la necessità di diversificare per contenere l’impatto dei mercati e prevenire situazioni difficili da gestire“. In questo tempo di “policrisi”, infatti, bisogna adottare “un approccio anticiclico in base al quale le erogazioni dell’anno sono stabilite sulle cedole dell’anno precedente” e “accantonando risorse negli anni positivi nei fondi di stabilizzazione per erogazioni“. Attualmente questi ammontano a 2 miliardi, cioè 2 anni di erogazioni in tempi “normali”. In questo senso secondo il Presidente di Acri un aiuto importante sta arrivando dalla riduzione dell’imponibile sui dividendi dal 100% al 50% (legge di Bilancio 2021) che ha inaugurato “una nuova scena di sussidiarietà fiscale“.