Roche Italia – azienda leader mondiale nel settore delle biotecnologie – in occasione dei suoi 120 anni ha deciso di dar vita ad una propria fondazione d’impresa. Questa nuova realtà, presentata il 16 gennaio nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Roma, intende essere una testimonianza dell’impegno dell’azienda in un ambito fondamentale per l’essere umano: la salute nelle sue diverse declinazioni. In questo senso Fondazione Roche si propone di promuovere la ricerca indipendente in campo medico (e non solo), favorire il dialogo con le istituzioni per individuare soluzioni innovative, collaborare con le associazioni di pazienti e altre realtà non profit dei territori, sostenere l’innovazione sociale per meglio rispondere ai bisogni delle comunità.
Un sostegno all’universalità del sistema sanitario italiano
Come ha spiegato Fausto Massimino, Direttore Generale della neonata Fondazione, in oltre un secolo di attività in Italia l’operato delle tre realtà del Gruppo Roche (Roche S.p.A., Roche Diagnostics S.p.A. e Roche Diabetes Care S.p.A.) si è contraddistinto per gli investimenti nell’ambito della ricerca scientifica e per le iniziative a sostegno del territorio. Di fronte alle continue sfide in materia di sostenibilità del sistema sanitario italiano – che per numero di pazienti, frammentazione territoriale e diversificazione di patologie e di soluzioni terapeutiche è chiamato ad affrontare sfide sempre più complesse – Roche ha scelto di costituire una propria Fondazione che possa porsi come interlocutore e player innovativo tra pubblico e privato.
Mariapia Garavaglia, Presidente di Fondazione Roche, ha infatti spiegato che "oggi più che mai l’impegno a promuovere e tutelare la salute e l’assistenza sanitaria necessita di una solida e trasparente partnership tra il pubblico e il mondo privato". "Sono convinta" ha sottolineato Garavaglia "che facendo leva sui principi ispiratori di sussidiarietà, equità e sostenibilità, Fondazione Roche potrà dare un grande contributo alla sfida dell’universalismo" e alle altre grandi sfide epocali che sta vivendo il nostro Paese.
Delle dinamiche in atto in tal senso ha parlato Lorenzo Bandera, ricercatore di Percorsi di secondo welfare, che ha sottolineato come la bassa natalità, l’aumento dell’aspettativa di vita, la scarsa partecipazione delle donne al mercato del lavoro, l’aumento del rischio povertà e esclusione sociale – e, sullo sfondo, l’incapacità del settore pubblico di prendere iniziative adeguate per afrontare i cambiamenti in atto – siano solo alcune delle grandi questioni a cui oggi occorre pensare con maggiore urgenza. Di fronte alle difficoltà del Pubblico di agire in risposta ai rischi e bisogni sociali che scaturiscono da questi macro-fenomeni occorre "guardare a quegli attori del secondo welfare, come imprese, sindacati, enti datoriali e organizzazioni del terzo settore, che hanno messo in campo attività capaci di integrare sussidiariamente l’attività dello Stato".
"Le Fondazioni di impresa" ha aggiunto Bandera "come evidenziato anche nel Terzo rapporto sul secondo welfare in Italia, hanno dimostrato di saper operare come facilitatori di servizi e diritti sociali, come catalizzatori di risorse finanziarie e provider di soluzioni innovative per affrontare le sfide odierne, soprattutto grazie alla loro capacità di sviluppare sperimentazioni e progetti pilota che poche altre realtà non sono in grado di realizzare".
Dal ruolo prezioso delle Fondazioni di impresa in questo frangente storico ha parlato anche Massimo Ceriotti di Fondazione Sodalitas, che ha spiegato come queste possano fungere da prezioso ponte tra mondo pubblico e privato, profit e non profit. Fondazione Roche, in questo senso, si propone di ripensare al valore delle collaborazioni con i diversi interlocutori, progettando in maniera strategica e mirata le attività di responsabilità sociale e valutandone attentamente gli esiti.
Ricerca, persona, istituzioni e comunità: come opererà Fondazione Roche
A conclusione della conferenza stampa è intervenuto Francesco Frattini, Segretario Generale di Fondazione Roche, che ha meglio spiegato gli obiettivi della neonata fondazione individuando quattro aree di intervento specifiche:
- Ricerca; il cui intento è quello di sostenere la ricerca indipendente lì dove ci sono bisogni insoddisfatti. Inoltre, la Fondazione si impegnerà nella promozione della formazione in campo scientifico degli enti di ricerca indipendenti e non-profit;
- Persona; per cui Fondazione Roche si pone come interlocutore credibile ed autorevole per occuparsi dei bisogni di prevenzione, diagnosi, cura ed assistenza con le istituzioni e le associazioni di pazienti, affinché siano superate le possibili limitazioni dei diritti del cittadino (soprattutto se in una condizione di disabilità e fragilità);
- Istituzioni; il cui obiettivo è quello di facilitare il confronto costante per individuare soluzioni innovative per la tutela del cittadino in materia di salute;
- Comunità; attraverso cui la Fondazione vuole agire come leva dell’innovazione sociale, per rispondere ai bisogni delle persone e ridurre le aree di disagio, con focus particolare al sostegno delle organizzazioni non-profit a beneficio della collettività.
Riferimenti