A quasi sei mesi dall’inizio dell’attività operativa della Fondazione Welfare Ambrosiano, vediamo i primi risultati del progetto di microcredito sociale e d’impresa inaugurato a Milano lo scorso 6 ottobre dal Sindaco Pisapia. Il progetto, che è solo la prima delle iniziative della Fondazione costituita da Comune di Milano, Provincia di Milano, Camera di Commercio di Milano, e CGIL, CISL e UIL, prevede l’erogazione di prestiti a tasso agevolato per lavoratori in momentanea difficoltà economica e per disoccupati che vogliano iniziare un’attività imprenditoriale.
Da ottobre 2011 a marzo 2012, le richieste presentate alla rete di sportelli sono state 350.
Il 69% di queste sono per il credito sociale, mentre il restante 31% riguardano il credito d’impresa.
Nel credito sociale, le quattro voci principali sono:
– spese per l’abitazione (56%)
– spese miste di più voci (53%)
– estinzione o riduzione dei debiti (21%)
– esigenze familiari (20%).
Ci sono poi, a seguire, spese per la formazione, per necessità mediche, e per il mutuo.
La situazione di forte indebitamento, spesso connessa con la perdita di lavoro di uno dei componenti del nucleo familiare o a situazioni di contratti atipici, riguarda ben 41 richieste di microcredito, a cui si aggiungono anche parte di quelle “miste”. Il 9% delle richieste pervenute è stato indirizzato ad altro servizio proprio a causa della non sostenibilità del prestito per consistenti debiti pregressi.
Il credito d’impresa è invece per il 48% richiesto per progetti di start-up e, in misura minore, per difficoltà economiche e acquisto di beni o servizi per attività già avviate. Gli importi richiesti variano molto rispetto al credito sociale, che per il 71% dei casi riguarda richieste sotto 11.000 euro. Il 58% del credito d’impresa è infatti compreso nella fascia 17.100-20.000 €.
Chi si rivolge alla Fondazione
Il 77% delle domande per credito d’impresa arriva da cittadini italiani, mentre per quello sociale sono distribuite più uniformemente, con il 40% presentate da stranieri e il 60% da italiani (vedi fig. 1). La composizione è invece ben equilibrata rispetto al sesso, con il 55% di richiedenti uomini e il 45% di donne.
Figura 1. La suddivisione del credito in base alla cittadinanza
Fonte: dati forniti dalla Fondazione Welfare Ambrosiano.
Gli over 60 sono, con solo il 7% di richieste, i meno presenti sia per quanto riguarda il credito sociale che il credito d’impresa. La fascia di età più attiva nel credito d’impresa è quella dei 31-40enni, con 30 pratiche registrate (34%), mentre il credito sociale è richiesto soprattutto dai 41-50enni, con 82 pratiche (34%). Il 50% dei richiedenti è lavoratore dipendente, il 27% è disoccupato, e il 12% è imprenditore. Il restante 11% è diviso tra lavoratori con contratti atipici e pensionati.
Figura 2. La tipologia di credito per fascia d’età
Fonte: dati forniti dalla Fondazione Welfare Ambrosiano.
La maggior parte delle persone (71%) ha saputo del progetto di microcredito della Fondazione tramite i giornali, il 18% con il passaparola, e il restante 11%, composto soprattutto da italiani, attraverso internet (dati al 27 gennaio 2012).
A che punto sono i prestiti
Delle 350 pratiche arrivate agli sportelli, 56 (pari al 16%) sono i microcrediti già erogati, mentre 71 (pari al 20%) hanno ricevuto una valutazione negativa da parte del Comitato Tecnico di Valutazione della Fondazione per mancanza dei requisiti stabiliti nello Statuto, o per situazioni di eccessivo indebitamento. Il 9% delle domande sono state indirizzate ad altri servizi, e le restanti sono ancora in fase di approvazione. La Fondazione Welfare ha iniziato a operare, valutando le domande ed erogando i primi prestiti. Bisognerà attendere però molto più tempo, e soprattutto l’inizio delle restituzioni, per valutarne l’effettivo funzionamento e l’impatto sociale.
Riferimenti
Sito della Fondazione Welfare Ambrosiano
Sul nostro sito:
Inaugurata la Fondazione Welfare Ambrosiano, 25 ottobre 2011
Intervista a Cristina Tajani – Assessore al lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca del Comune di Milano
Intervista a Romano Guerinoni – Direttore Generale della Fondazione Welfare Ambrosiano