Tra il 2011 e il 2014 le fondazioni d’impresa hanno destinato 45 milioni di euro al sostegno di 172 progetti sviluppati per aiutare circa 40mila giovani italiani in cerca di lavoro. Sono questi i primi interessanti dati che emergono dall’indagine condotta dall’Istituto per la Ricerca Sociale (IRS), presentata in anteprima a Roma nel corso di un incontro ospitato dal Senato a cui hanno partecipato anche il Ministro del Lavoro e del Welfare Giuliano Poletti e il Presidente della Commissione Lavoro e Previdenza sociale del Senato Maurizio Sacconi.
I dati sul contrasto alla disoccupazione giovanile
Nel corso dell’evento è stato presentato il progetto promosso da Fondazione Bracco – realizzato in partnership con Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Adecco per le Pari Opportunità̀, Fondazione De Agostini, Enel Cuore Onlus, Fondazione UMANA MENTE del Gruppo Allianz, UniCredit Foundation e Fondazione Vodafone Italia – finalizzato a mettere in luce il ruolo delle fondazioni d’impresa nel contrasto alla disoccupazione giovanile negli anni della crisi.
Secondo la ricerca, che ha censito 172 progetti messi in campo da 48 fondazioni d’impresa attive nel nostro Paese, dal 2011 al 2014 oltre 40mila i giovani italiani hanno usufruito di forme di intervento provenienti da enti filantropici di origine imprenditoriale. Le misure varate da questi soggetti vanno dall’istruzione tecnica al sostegno economico tramite borse di studio, dall’inclusione scolastica all’educazione civica, dalle attività̀ artistico-sportive alla formazione professionale, fino ai tirocini aziendali e alle misure più innovative quali incubazione d’impresa e start-up, concorsi d’idee e scambi internazionali.
Le prime anticipazioni sui contenuti della ricerca, che sarà presentata integralmente il prossimo 20 maggio durante Expo, indicano che molti dei progetti censiti si configurano come modelli d’intervento capaci di offrire utili indicazioni per l’attuazione di politiche dedicate ai giovani. Queste ultime potrebbero affiancarsi e rafforzare, ad esempio, la Garanzia Giovani, iniziativa che come noto finora non ha raggiunto risultati particolarmente soddisfacenti. L’indagine delinea dunque un panorama molto interessante sia per il significativo contributo di idee, progetti e risorse messe in campo dalle fondazioni d’impresa, sia per le possibili indicazioni in termini di policy e di strategie volte a favorire una reale integrazione tra formazione e lavoro.
Quell’interessante sinergia tra le fondazioni d’impresa
In attesa di scoprire nel dettaglio i risultati dell’indagine – che come detto saranno resi noti tra un paio di mesi – è possibile iniziare a porre l’accento sulla scelta assunta dalle fondazioni d’impresa, evidenziandone gli aspetti più significativi e meritevoli di attenzione. La ricerca di IRS, infatti, è frutto dell’inedita decisione di un numero consistente di fondazioni d’impresa di mettersi in rete per migliorare le proprie attività: i soggetti che hanno partecipato all’indagine hanno scelto di cooperare per misurare in maniera trasparente l’effetto delle proprie iniziative in un’ottica di sistema. Questa decisione risulta interessante per almeno tre motivi.
In primo luogo le fondazioni d’impresa dimostrano di essere pienamente consapevoli del fatto che le proprie azioni, pur essendo frutto di scelte autonome, si inseriscono in contesti più ampi in cui operano diversi attori, sia pubblici che privati. In questo senso si delinea la volontà di sviluppare le proprie attività cercando di porle in sinergia con quelle già in atto o in fase di attuazione, al fine di non sovrapporsi o duplicare altre misure ma al contrario di sviluppare relazioni con gli altri soggetti operanti nei medesimi ambiti e in primis con le altre fondazioni d’impresa.
In secondo luogo, emerge la volontà/necessità da parte delle singole fondazioni di valutare l’impatto delle attività sviluppate, sia attraverso una valutazione della misura in quanto tale sia attraverso una comparazione con altre iniziative realizzate nel medesimo ambito. Attraverso la scelta di appoggiare l’indagine, le fondazioni non si limitano a guardarsi l’un l’altra ma provano anche a guardarsi allo specchio per capire dove e come potrebbero intervenire per aumentare efficacia ed efficienza delle proprie attività.
Da ultimo, attraverso questa azione le fondazioni non mirano solo a vagliare e valutare le attività del passato ma anche e soprattutto a predisporre le proprie azioni in un’ottica futura. La collaborazione tra le diverse fondazioni rappresenta in questo senso un’importante passo verso l’organizzazione di attività che queste possano raggiungere migliori risultati rispetto al passato.
Riferimenti