5 ' di lettura
Salva pagina in PDF

Se è vero che il ponte è sostenuto dall’arco, lo è altrettanto il fatto che esso non possa esistere senza le singole pietre che lo formano. E’ Le città invisibili di Italo Calvino ad aver ispirato il nome del progetto triennale di coesione sociale nato a Mantova all’interno dei quartieri di Valletta Valsecchi e Te Brunetti. L’arco e le pietre: reti solidali costituite, in un perfetto esempio di secondo welfare, grazie alla partecipazione attiva dei diversi attori sociali che operano sul territorio.

Il progetto e la storia
Nato dallo sforzo comune di ARCI con numerosi partner locali, primo tra tutti il Comune di Mantova, il progetto è stato realizzato nel giugno 2010 grazie al finanziamento di Fondazione Cariplo e si concluderà formalmente nel maggio 2013. Con la speranza però che la rete varia e composita che si è creata nei primi due anni di attività possa sopravvivere e continuare a operare anche dopo l’esaurimento del contributo. E’ proprio in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo – ci spiega la coordinatrice del progetto Tania Righi – che il coinvolgimento degli attori locali, anche su piccola scala come accade nei due quartieri destinatari delle iniziative, diventa fondamentale per assicurare il “well-being” generale degli abitanti del territorio. Un concetto di welfare allargato a tutti gli aspetti del vivere comune, che si distanzia da servizi più “tradizionali” di stampo assistenziale per coinvolgere la cittadinanza, autoctona e immigrata, nella partecipazione a iniziative sociali, ricreative e culturali. Proposte meno formalizzate ma più “socializzanti”, che hanno alla base la volontà di indurre i beneficiari a contribuire a loro volta, innescando un circolo virtuoso di partecipazione attiva che risvegli l’iniziativa sociale all’interno della comunità intesa come singoli cittadini, volontari, associazioni e istituzioni. E’ questa, infatti, l’unica via per assicurare la sostenibilità di lungo periodo al progetto che, ormai radicato nella città di Mantova, tra un anno dovrà fare a meno del finanziamento di 595.000 euro erogato a seguito della partecipazione al bando di Fondazione Cariplo per progetti di coesione sociale. Con i contributi degli altri partner, primo tra tutti il Comune di Mantova, che eroga una somma consistente, il budget dell’iniziativa per il primo triennio è arrivato a 1.192.000 euro.

I beneficiari e gli attori coinvolti
Le iniziative studiate nell’ambito del progetto, aperte alla partecipazione e collaborazione di tutti i cittadini mantovani, sono organizzate all’interno di due quartieri periferici ma non degradati, Valletta Valsecchi e Te Brunetti. La scelta dei luoghi è dettata proprio dalla volontà di intervenire su quella “area grigia” di disagio che può ancora beneficiare di un rafforzamento della rete sociale territoriale prima di dover necessariamente richiedere interventi di vera e propria inclusione sociale. Quartieri che hanno visto negli ultimi anni una massiccia crescita della componente immigrata, e che con la crisi economica hanno iniziato a sentire drammaticamente la necessità di servizi di assistenza a minori e anziani.

Il progetto è sostenuto e alimentato da una serie di partner, ai quali si affiancano i sostenitori, soggetti coinvolti nell’implementazione di iniziative comuni. Con ARCI Mantova come capofila, la rete dei partner include anche il Comune, l’ASPeF – Azienda speciale del Comune di Mantova, l’Università di Mantova, l’Auser provinciale, le organizzazioni di volontariato dei quartieri, il consorzio delle cooperative locali, e un istituto scolastico. Tra i sostenitori anche associazioni e cooperative, circoli ARCI e Cgil e Cisl di Mantova.

I servizi
Le attività realizzate nell’ambito del progetto appartengono a tre aree di intervento: formazione e ricerca, costruzione di “hub”, e iniziative per “quartieri educativi”. La prima si articola nella redazione del bilancio sociale del progetto, di prossima pubblicazione e affidato all’ASPeF – Azienda speciale del Comune di Mantova, nella formazione dei soggetti appartenenti alla rete, e nel completamento di uno studio sulla coesione sociale all’interno dei quartieri, realizzato attraverso la selezione di una serie di indicatori.

Il cuore del progetto è costituito dallo sviluppo dell’esperienza degli “hub”, spazi comuni che raccolgono insieme i diversi servizi e le utenze per creare luoghi di aggregazione. All’interno degli hub si incontrano vecchi e giovani, cittadini e volontari, intorno a iniziative che vanno dai laboratori culturali alle lezioni di informatica e italiano per stranieri, e fino agli sportelli di consulenza e mediazione del conflitto. Tra i tanti progetti anche lo Spazio Ragazzi dell’hub socio educativo, che apre tutti i pomeriggi per offrire diciotto tra corsi e attività varie.

Particolare attenzione è stata dedicata alla realizzazione di servizi per le famiglie con minori nel tentativo di aiutare i genitori a “coprire” i buchi del sistema scolastico. La scuola elementare di Valletta Valsecchi, ad esempio, era sul punto di chiudere a causa della mancanza di iscrizioni, dovute alla mancata offerta del tempo pieno. Il progetto ha dato supporto operativo e logistico, grazie anche alla disponibilità degli spazi concessi dal Comune di Mantova, all’associazione di genitori nata per organizzare il doposcuola. Il servizio, potenziato fino alle 16.30, è integrato poi dalla ludoteca, aperta anche di sabato e durante le vacanze. Mentre il doposcuola è organizzato all’interno dei locali dell’istituto, alla ludoteca sono dedicati spazi propri, messi a disposizione dal Comune. I due servizi fanno comunque parte dell’hub, distano pochi metri l’uno dall’altro e si coordinano tra loro così da offrire ai genitori una disponibilità più ampia possibile. Essenziale per la buona riuscita delle iniziative sono state la collaborazione dei diversi partner nella realizzazione delle attività e il coinvolgimento dei numerosi volontari, molti dei quali sono proprio genitori e nonni.

Quartieri educativi” raccoglie infine una serie di eventi e attività come feste di quartiere, gare sportive, concorsi e corsi, organizzati e ospitati dai numerosi componenti della rete. Ultima iniziativa in ordine di tempo è l’Università degli Orti, uno spazio verde situato tra i due quartieri destinato alla nascita di orti urbani e alla costruzione di una serra, con lezioni di coltura aperte a tutti i cittadini. Organizzato da Parcobaleno con l’Istituto Bonomi Mazzolari e l’Associazione Auser, il percorso formativo si articola in lezioni teoriche e pratiche in cui i partecipanti imparano lavorando nei terreni a disposizione.

Le prospettive future
Con l’avvicinarsi della fine del finanziamento di Fondazione Cariplo, la contrazione delle risorse disponibili renderà necessaria una profonda riorganizzazione del progetto. Selezionando i servizi più utilizzati e richiesti, e lasciando alla comunità quell’eredità di strutture, progettualità e associazionismo costruita fino a oggi. L’obiettivo di lungo periodo del progetto è, infatti, proprio la costruzione di una rete sociale in grado di crescere autonomamente e autosostenersi, grazie alla partecipazione attiva della comunità e degli attori locali. Primo tra tutti il Comune di Mantova, oggi guidato da un’amministrazione di centro-destra, che continua a sostenere attivamente il progetto e a mettere a disposizione gli spazi. Il sindaco Nicola Sodano ha espresso la propria soddisfazione per il successo del progetto che, superando la logica del più tradizionale sostegno da parte dell’ente pubblico, unisce organizzazioni sociali e PA in proficui rapporti di collaborazione.

Tra le aspirazioni de L’arco e le pietre anche quella di promuovere una riflessione strutturata e partecipata sulla coesione sociale, che includa racconto, confronto e valutazione di diversi progetti sperimentati a livello regionale e coinvolga partner, istituzioni e accademia in un tentativo di raccogliere e sviluppare l’eredità del progetto. A questo scopo è in fase di organizzazione una giornata di approfondimento che coinvolga i 13 Progetti di Coesione Sociale in fase di realizzazione in Lombardia, prevista per il prossimo autunno.
 

Riferimenti

Il sito del progetto

Il progetto su Facebook e su YouTube

Tutti i numeri del giornalino, distribuito in forma cartacea nei quartieri, sono scaricabili online

Il progetto sul sito del Comune di Mantova


Torna all’inizio