Le fondazioni di comunità sono istituzioni filantropiche che si pongono l’obiettivo di sostenere e sviluppare la qualità della vita delle persone che vivono in un determinato territorio. Si tratta di enti che, attraverso strumenti e attività che incentivano la possibilità e l’opportunità di donare, mirano alla "democratizzazione della filantropia". Il loro obiettivo, in questo senso, è fungere da "catalizzatori" e "facilitatori" per cittadini, imprese e istituzioni che vorrebbero contribuire al benessere del proprio territorio e della sua società ma che per ragioni differenti hanno difficoltà a farlo autonomamente. A questo scopo la Fondazione costituisce un patrimonio formato da plurime donazioni provenienti “dal basso” che viene usato per sostenere progetti di utilità sociale per il territorio e la sua comunità.
La natura particolare di queste realtà le configura come protagoniste dei cambiamenti in atto nel mondo del welfare e, per tale ragione, il nostro Laboratorio ne ha trattato sia nel Primo che nel Secondo Rapporto sul secondo welfare in Italia. Con l’intento di continuare questo percorso di conoscenza, in occasione del Terzo Rapporto il nostro sguardo si è orientato verso queste realtà della filantropia comunitaria che operano nel Mezzogiorno. Attualmente nelle regioni del Sud Italia operano 5 Fondazioni di questo genere, costituite grazie all’impegno delle comunità locali e di Fondazione CON IL SUD, che ha svolto e svolge un fondamentale ruolo di sostegno nei confronti di tali istituzioni. L’obiettivo della nostra ricerca è capire come il modello delle fondazioni comunitarie si sia sviluppato nel Meridione e quale impatto stia avendo nelle aree del Paese che più hanno sofferto gli effetti della crisi economica e sociale.
Dopo la nostra intervista con il Presidente Carlo Borgomeo, che ci ha spiegato le ragioni che hanno spinto Fondazione CON IL SUD a investire sulle fondazioni comunitarie, iniziamo a conoscere più nel dettaglio queste realtà. Il primo approfondimento è dedicato alla Fondazione della Comunità Salernitana Onlus, di cui abbiamo discusso con la Presidente Antonia Autuori.
La Presidente Autuori (a destra) durante la firma per la costituzione del nuovo fondo di ANT Salerno e provincia
Dottoressa Autuori, ci può raccontare come e perché è natala Fondazione della Comunità Salernitana?
La Fondazione è stata costituita il 27 aprile 2009 al termine di un lavoro durato circa un anno e mezzo realizzato dal Comitato Promotore – composto dalle massime cariche civili, religiose e militari della nostra città e della nostra provincia – insieme alla Fondazione Cariplo, che ci ha supportato con tutta la sua esperienza in questo processo (Fondazione Cariplo è stata la prima realtà a introdurre nel nostro Paese le Fondazioni comunitarie, nda).
È stato un iter lungo ed appassionante, avviato grazie al bando dell’allora Fondazione per il Sud (oggi Fondazione CON IL SUD), e che ha coinvolto ben 63 stakeholder del nostro territorio: 8 enti Pubblici, 3 banche di credito cooperativo e istituti di credito, 1 fondazioni di erogazione, 5 diocesi della provincia, 8 tra ordini professionali e singoli professionisti, 12 associazioni di categoria, 11 organizzazioni del terzo settore, 14 imprese, 2 istituti scolastici e agenzie formative. Questi soggetti, tra i molti che sono stati contattati, sono stati quelli che hanno creduto nel progetto di rendere più autonomo, democratico ed accessibile il welfare nella nostra provincia. Ad unirli è stata l’idea che la comunità possa autoalimentare il proprio welfare andando a rispondere in maniera concreta alle carenze del sistema pubblico. La Fondazione, infatti, vuole essere un “luogo” in cui la comunità può far confluire idee, bisogni e sogni che possano migliorare la vita di ciascuno, coniugando l’imprescindibile passione e dedizione di tanti con la necessità di stimolare la continua crescita del “capitale sociale” della nostra comunità; l’unico capitale in grado di assicurare il continuo e sostenibile sviluppo del nostro territorio.
L’impegno dei 63 soggetti fondatori si è concretizzato attraverso donazioni per 535.000 euro. Questi sono confluiti nel patrimonio della Fondazione e hanno permesso di ottenere da Fondazione CON IL SUD ulteriori 500.000 euro, così come stabilito dalle regole del bando. Così è nata la Fondazione della Comunità Salernitana: la prima fondazione di comunità nel Centro Sud d’Italia.
Fondazione CON IL SUD ah quindi avuto un ruolo importante per la nascita della Fondazione Salernitana. Attualmente quali sono i rapporti tra le due realtà?
In generale esistono ottimi rapporti con Fondazione CON IL SUD, volti allo scambio di idee per promuovere la filantropia sul territorio.
Il rapporto “formale” è tuttavia stabilito da una convenzione di progetto. Questa prevede l’impegno della Fondazione di comunità a raccogliere 2 milioni di euro nei primi 15 anni di attività per incrementare il proprio patrimonio a cui, una volta raggiunto questo obiettivo, corrisponde l’impegno di Fondazione CON IL SUD a trasferire alla Fondazione comunitaria ulteriori 2 milioni.
Queste risorse vengono accumulate progressivamente da Fondazione CON IL SUD in un fondo patrimoniale costituito presso di sé: mano a mano che la Fondazione comunitaria raccoglie risorse, Fondazione CON IL SUD fa lo stesso all’interno del proprio fondo, in attesa che venga vinta la sfida. Queste risorse non sono però congelate, visto che annualmente Fondazione CON IL SUD trasferisce alla Fondazione Salernitana un contributo pari al rendimento netto ottenuto sugli investimenti maturati da questo fondo, che vengono usati per sostenere attività sociali sul nostro territorio.
Può descriverci dimensioni e modalità attraverso cui è stato costruito il patrimonio della Fondazione?
Il patrimonio è stato inizialmente costituito grazie alle citate risorse stanziate dai soci fondatori e da Fondazione CON IL SUD, a cui negli anni si sono unite le donazioni raccolte sul territorio tra moltissimi donatori che hanno scelto di sostenere così progetti e iniziative specifiche dedicati alla propria comunità. Ad esse si aggiungono le risorse che derivano dai “co-finanziamenti”. La maggior parte dei progetti che vengono sostenuti dalla Fondazione comunitaria prevedono infatti che venga raccolta una quota di risorse da destinare all’incremento del patrimonio complessivo della Fondazione o dei singoli fondi che lo compongono. Attualmente il patrimonio ammonta a quasi 2,5 milioni di euro, inclusi i 500.000 euro stanziati inizialmente da Fondazione CON IL SUD, ed è composto da disponibilità monetarie, immobili e terreni.
Siete quindi vicini al raggiungimento della “sfida” dei 2 milioni da raccogliere in 15 anni?
Esatto, non siamo lontani dalla raccolta sul territorio di 2 milioni di euro da destinare al patrimonio. E in teoria ci sono ancora 7 anni per farlo! Il raggiungimento della “sfida” con Fondazione CON IL SUD rappresenta un traguardo importante, che permetterà di aumentare la capacità erogativa della nostra Fondazione.
Come vengono utilizzate le risorse raccolte dalla Fondazione?
La Fondazione svolge un ruolo di intermediario filantropico. Raccoglie donazioni da singoli donatori, enti o organizzazioni che hanno costituito un fondo presso la Fondazione di comunità e destina il totale, una parte o i rendimenti finanziari del fondo stesso ad attività di interesse sociale per il territorio. Permette a chiunque di donare alla propria comunità permettendo di superare ostacoli, soprattutto burocratici e di gestione delle risorse, che normalmente limitano questa volontà.
La Fondazione eroga le risorse raccolte attraverso diverse modalità, in particolare bandi e richieste a sportello, che vanno a valere sia sul Fondo attività erogative – che deriva dal provento del patrimonio della Fondazione – che su specifici fondi costituiti presso la Fondazione. Mentre i bandi sono emessi dalla Fondazione per intervenire su un determinato territorio o settore, le richieste a sportello vengono fatte dalle organizzazioni, al di là di uno specifico bando, direttamente alla Fondazione.
Recentemente, anche a fronte dei bassi rendimenti finanziari del patrimonio, sono stati realizzati bandi anche mediante collaborazioni con altre organizzazioni, ad esempio Banche di credito cooperativo prevalentemente, Centro Servizi al Volontariato della Provincia di Salerno e Fondazione CON IL SUD.
Dalla nascita della Fondazione al 31 dicembre 2016 sono state sostenute 278 organizzazioni attraverso l’erogazione di 2.350.000 euro.
In che modo viene valutato l’impatto delle iniziative che sostenete?
Di solito le organizzazioni che sosteniamo a conclusione del progetto realizzano una scheda di dettaglio in cui sono raccontate le esperienze realizzate, le opportunità promosse dal progetto e gli obiettivi centrati. Non possiamo parlare di un di vero e proprio strumento per valutare l’impatto sociale, ma piuttosto di un mezzo per conoscere e tener traccia delle attività realizzate dal progetto.
Come giudica questi primi anni di attività della Fondazione? Quali sono le prospettive di sviluppo?
Questi primi otto anni di vita della Fondazione hanno dimostrato che è possibile promuovere una “cultura del dono” anche sul vasto territorio della provincia di Salerno, che è certamente molto eterogeneo per bisogni e necessità. Siamo abbastanza soddisfatti del livello di maturazione conseguito finora, nonostante il periodo di profonda crisi economica abbia assottigliato drasticamente le disponibilità finanziarie di chi vorrebbe donare. E abbia ovviamente portato all’aumento di problemi sociali che potrebbero essere affrontati se avessimo a disposizione maggiori donazioni. Una situazione paradossale.
Eppure la tenacia, la voglia di futuro e la capacità di innovazione dello strumento hanno permesso di promuovere una vera “intermediazione filantropica” che rappresenta una novità capace di dare speranza, una modalità che chiama a raccolta una comunità che, consapevole dei suoi problemi, sia in grado di individuarli e risolverli in maniera il più possibile innovativa.
Può indicarci un’esperienza che secondo lei è esemplificativa di questo impegno?
Nel corso di questi anni sono stati numerosi i progetti sostenuti dalla Fondazione e non è semplice sceglierne uno in particolare.
Dagli smalti per la pittura alle zappe e roncole per la cura del giardino, dal montascale ai computer, dalla riparazione di un motore all’acquisto di una pesa, fino alla costruzione di un centro diurno: attraverso i nostri contributi sono state fatte tante piccole e grandi cose che hanno cambiato la vita della comunità e che hanno garantito, nella maggior parte dei casi, condizioni di vita migliori a persone che vivono in situazioni di disagio.
Penso però che il progetto del centro diurno residenziale “Una Speranza” di Sala Consilina, sia una delle cose più belle fatte dalla fondazione (di cui ci ha parlato Paolo Pantrini in questo approfondimento).
E poi vorrei poi citare a 2 progetti sostenuti “a sportello”: Muri d’autore e The Girls Who Have Rhythm. Il primo ha interessato il quartiere delle "Fornelle", un antico e popolare rione del centro storico di Salerno, creando un museo permanente all’aperto. Attraverso opere di street art è stata donata vitalità e creatività agli spazi pubblici sottolineando il ruolo sociale della poesia come strumento di riqualificazione urbana e miglioramento della vita dei cittadini. Muri d’autore ha permesso che sui palazzi, lungo le arcate, a ridosso dei giardini, nei vicoli, fossero trascritte e inserite in un progetto pittorico poesie e pensieri di Alfonso Gatto e dei principali poeti ed autori del ‘900.
Una delle opere realizzate nell’ambito di "Muri d’autore"
Con The Girls Who Have Rhythm la Fondazione ha invece sostenuto i costi per l’iscrizione e la trasferta delle ginnaste della società sportiva Ananké che hanno partecipato all’ottavo Campionato italiano di Ginnastica Artistica e Ritmica indetto dalla Fisdir (Federazione Sport Disabilità Intellettiva e Relazionale) svoltosi nel giugno 2016 a Pavia. Le atlete salernitane nonostante partecipassero per la prima volta ad una manifestazione agonistica, si sono distinte aggiudicandosi tre titoli di campionesse nazionali ottenendo una medaglia d’oro e due medaglie d’argento. Proprio in questi giorni le ragazze sono in partenza per Rimini, dove si svolgeranno i campionati 2017. Si tratta di un progetto per noi molto significativo, perché costituisce un momento di aggregazione, ma anche di divertimento ed espressività.
Riferimenti