In questi giorni, specialmente tra chi si riconosce nella community di Secondo Welfare, sarà capitato di incrociare notizie e immagini di murales. In varie città si sono fatte notare nuove opere di street art mentre sui social – down permettendo – si sono moltiplicati i post che le vedevano protagoniste. Specialmente da profili di Fondazioni e organizzazioni del Terzo Settore. Come mai?
Un’opera d’arte corale
La ragione è che in occasione della Giornata europea della fondazioni (1° ottobre) Acri e Assifero hanno promosso “Non sono un murales – Segni di comunità”: un evento diffuso che ha permesso la realizzazione di “un’opera d’arte corale” coinvolgendo oltre 1.000 partecipanti in 140 luoghi della solidarietà sparsi per tutta Italia.
Nei primi giorni di ottobre sono stati inaugurati 140 murales che testimoniano le storie delle comunità che si prendono cura del bene comune, lasciando un segno sui loro territori. Gli autori di questo opere sono bambini, ragazzi, artisti, insegnanti, detenuti, persone con disabilità e migranti, che hanno partecipato a percorsi guidati per realizzare i vari murales reinterpretando in chiave personale uno stencil creato per l’occasione dallo street artist LDB, che raffigura una donna che allaccia le scarpe a un bambino sorridente.
Segni nei luoghi della solidarietà
Le opere si trovano in tanti luoghi diversi: scuole, ludoteche, centri di aggregazione in quartieri difficili, beni confiscati alla criminalità e riconvertiti in attività comunitarie, strutture per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, parchi e tanto altro. Si tratta, come dice il titolo dell’iniziativa, non di semplici murales ma di testimonianze e storie dei luoghi in cui, grazie alla “messa in rete” delle organizzazioni del Terzo settore e delle Istituzioni, si realizza l’attività quotidiana delle Fondazioni.
Segni di come questo impegno sia capace di attivare le comunità per prendersi cura del territorio, dei giovani e dei soggetti più fragili, innescando percorsi di partecipazione e di solidarietà che aiutino a ripartire, tutti insieme.
Scopri di più sul progetto “Non sono un murales – Segni di comunità”