Le Fondazioni di comunità sono enti non profit costituiti su iniziativa di soggetti istituzionali, economici e del Terzo Settore di un determinato territorio. Si pongono l’obiettivo di promuovere lo sviluppo locale e migliorare la qualità della vita dei propri territori di riferimento. Gli istituti della coprogrammazione e coprogettazione appaiono assolutamente coerenti con il ruolo di promotrici di sviluppo di comunità e di supporto delle Fondazioni comunitarie. Queste pratiche forniscono infatti spunti utili per rafforzare ulteriormente la capacità di collaborazione cross-settoriale del territorio e per affermare il principio di sussidiarietà orizzontale.
Fondazioni comunitarie, coprogrammazione e coprogettazione
Come spiegheremo in uno dei capitoli del Sesto Rapporto sul secondo welfare (6R2W), le esperienze di coprogrammazione e coprogettazione realizzate dalle Fondazioni di comunità sono ormai numerose e variegate. In alcuni casi le Fondazioni usano direttamente questi istituti, come nel caso delle linee guida dei doposcuola della Valle d’Aosta della Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta di cui avevamo raccontato qui.
In altri diffondono l’impiego di questi strumenti legittimandone i presupposti e i contenuti, come nell’esperienza di animazione delle comunità educanti in Trentino della Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale. In altri ancora le Fondazioni di comunità possono essere coinvolte in questi processi alla pari con altri attori locali, creando occasioni di lavoro e confronto che non trovano spazio in altri ambiti territoriali.
Le iniziative di coprogettazione e coprogrammazione condotte da Fondazioni di comunità, come abbiamo avuto modo di verificare nel nostro lavoro di accompagnamento, possono inoltre agire per individuare spunti operativi utili a favorire la collaborazione cross-settoriale. All’interno del 6R2W analizzeremo quattro iniziative che vanno in questa direzione; di seguito vi anticipiamo due esperienze in cui questo è avvenuto.
Le Fondazioni di comunità e il contrasto alla povertà
Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e il Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo hanno attivato, a partire dal 2021, una linea di azione per la realizzazione di progetti di contrasto alle povertà; come mostrano anche i recenti dati diffusi dall’Istat, il fenomeno resta fortissimo nel nostro Paese ed è aumentato nel corso del 2022. I tre enti hanno individuato la coprogettazione come strumento per implementare questa linea di azione in stretta collaborazione con le Fondazioni di comunità della Lombardia e delle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola.
In questo ambito le Fondazioni di comunità hanno coinvolto, tra gennaio 2022 e giugno 2023, i territori di riferimento dando vita a partenariati e reti costituiti da organizzazioni di Terzo Settore, da enti locali e da altri interlocutori. Ogni territorio ha sviluppato la coprogettazione attraverso modalità differenti (pubblicazione di avvisi pubblici, coinvolgimento di reti e partenariati già consolidati, ecc.). Per sostenere i processi di coprogettazione le Fondazioni di comunità hanno potuto fare affidamento sul supporto dello staff della Fondazione Cariplo, sul contributo di facilitatori ingaggiati ad hoc e su una comunità di pratica che ha favorito lo scambio di competenze e di esperienze.
Attraverso questo finanziamento le Fondazioni hanno messo in campo progetti concreti in grado di rispondere ai bisogni delle persone e contestualmente hanno rafforzato la capacità delle organizzazioni del territorio di coprogettare – e in seguito di lavorare insieme – su obiettivi condivisi.
Le Fondazioni di comunità e lo sviluppo dei progetti culturali
La Fondazione della Comunità della Provincia di Pavia ha lanciato nell’autunno 2023 un avviso di coprogrammazione per definire insieme al territorio un documento di indirizzo nel settore della cultura. La coprogrammazione si propone di individuare dal basso, in una logica partecipativa e attraverso un processo formale di collaborazione, alcuni filoni tematici. A partire da questi filoni la Fondazione potrà orientare meglio i propri bandi e promuovere percorsi di coprogettazione in continuità con la coprogrammazione svolta. Attraverso il percorso la Fondazione si propone, più in generale, di favorire la nascita o il rafforzamento di partenariati progettuali solidi – in grado di accedere a risorse regionali, nazionali ed europee -, di favorire il confronto tra diversi soggetti attivi in ambito culturale e di sviluppare il capitale relazionale delle organizzazioni coinvolte nella coprogrammazione.
Alla base del percorso vi è la convinzione che il welfare culturale possa svilupparsi alla convergenza tra uso positivo e rigenerazione degli spazi pubblici, cura dei beni comuni, accesso alla conoscenza e intrattenimento. Per questo motivo gli attori della cultura saranno chiamati ad agire, anche in questo caso, in partenariati cross-settoriali con l’obiettivo di intrecciare interventi educativi, iniziative di cittadinanza attiva, neomutualismo. L’avviso di coprogrammazione si rivolge a imprese culturali, imprese sociali, organizzazioni non profit, associazioni di volontariato attive nella cultura, scuole, università, biblioteche, musei, parchi e teatri.
Il processo di coprogrammazione è strutturato in quattro incontri di confronto e di lavoro accompagnati da un facilitatore, nell’ambito dei quali si alterneranno sessioni di introduzione metodologica in plenaria, sessioni in sottogruppi tematici di lavoro, sessioni di restituzione e di condivisione di nuovo in plenaria. Gli incontri si svolgeranno tra novembre 2023 e febbraio 2024. Il primo incontro sarà finalizzato alla definizione dei filoni tematici di lavoro, i due successivi incontri saranno dedicati allo sviluppo dei diversi temi individuati, il quarto incontro consentirà, infine, di condividere gli approfondimenti e di formulare una sintesi dei contributi emersi.
Spunti su e per le Fondazioni comunitarie nel Sesto Rapporto
Questi e altri progetti saranno analizzati all’interno del Capitolo 8 del Sesto Rapporto sul secondo welfare, in cui sarà possibile approfondire le caratteristiche peculiari di coprogrammazione e coprogettazione nell’operato delle Fondazioni di comunità e gli spunti operativi per promuovere la collaborazione e la cross-settorialità emersi dall’analisi dei progetti. Speriamo possano essere spunti utili a tutte le Fondazioni comunitarie per avviare simili azioni nei propri ambiti operativi e per riflettere in maniera trasversale di dinamiche che, come si potrà vedere, iniziano a essere sempre più ricorrenti tra queste realtà.