“Ferrara Diseguale” è il titolo della 35esima edizione dell’Annuario Socio-Economico Ferrarese 2022 che il CDS – Centro Ricerche Documentazione e Studi Economico Sociali OdV ha presentato sabato 17 dicembre scorso presso la sala convegni di CNA a Ferrara, celebrando contemporaneamente i cinquant’anni dell’Associazione. L’edizione di quest’anno segue di pochi mesi l’uscita del volume Per Pino, oltre l’orizzonte edito in memoria di Pino Foschi, che ha contribuito sia a fondare nel 1972 il CDS, a quel tempo Centro di Documentazione Sindacale, che a promuovere nel 1987 quello che sarebbe diventato l’Annuario.
Proprio delle origini dell’attuale CDS hanno parlato, nel corso dell’evento di presentazione (qui il video integrale), all’apertura dei lavori, Patrizio Bianchi, Professore Emerito e Cattedratico Unesco per “Educazione, Crescita ed Uguaglianza” (già Rettore dell’Università di Ferrara e Ministro nel Governo Draghi) e Anna Quarzi, Presidente dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.
Le origini del Centro Ricerche Documentazione e Studi Cultura e dell’Annuario
Dopo l’introduzione, a cura della Presidente Cinzia Bracci, Patrizio Bianchi, tra i primi collaboratori del CDS, ne ha ricordato le origini: “la necessità di studiare e monitorare le dinamiche del lavoro nasce durante la seconda metà degli anni 60 e i primi anni 70 dello scorso secolo quando si riversa nelle fabbriche italiane un patrimonio di consapevolezza dei propri diritti e di modelli di democrazia che i lavoratori non avevano mai vissuto prima.”
Come racconta il collaboratore, è in questo contesto che “nasce nel 1972, da alcuni tecnici della CISL provenienti dalla Romagna quali Pino Foschi, e poi all’interno del consiglio di fabbrica Montedison, il CDS, come strumento di comunicazione e documentazione a favore dei lavoratori, per diventare successivamente un’iniziativa editoriale e quindi un centro di iniziative di ricerca, di studio e dibattito su una vastità di temi che vanno ben oltre l’ambito sindacale e il contesto locale“.
Ideato a ridosso di un momento politico e sindacale “caldo” come quello che caratterizzò gli anni ’70, non ha perso, con il passare del tempo, la caratteristica di voler essere uno strumento capace di interpretare i segnali – soprattutto sociali ed economici – del territorio ferrarese, in continua evoluzione.
“Forte, quindi, a quei tempi era il desiderio di studiare la storia, di fare ricerca”, ha confermato Anna Quarzi, che ha ricordato come, nel 1973, un anno dopo la nascita del CDS, nasceva, per espresso mandato dell’Amministrazione Comunale di allora, l’Istituto di Storia del Movimento operaio e contadino “Don Minzoni”, poi diventato Isco, l’attuale Istituto di Storia Contemporanea.
Nel corso dei decenni il Centro di Documentazione Sindacale si è adeguato ai tempi ed è diventato Centro Ricerche Documentazione e Studi Cultura Odv e l’Annuario, nato nel 1987 con un’iniziale, accentuata valenza sindacale ed economica, ora è un aggiornato compendio di “ricerche, analisi, commenti su economia e società in provincia di Ferrara e in Area vasta” in cui il concetto di “economia circolare” non è solo il filo rosso che disciplina e sottende a tutti gli ambiti di studio, ma ne è il volano: l’economia come spinta propulsiva di ricerca causa-effetto verso l’ambiente, il sociale, la demografia, la transizione energetica, l’etica e i diritti, l’Europa, la pace, le risorse idriche e la siccità, la sanità, la rigenerazione urbana, la partecipazione e l’associazionismo, il welfare, l’istruzione, il sistema produttivo e ancora tanto altro.
Ferrara diseguale
Quest’anno in particolare, vista la criticità generale, si è voluto caratterizzare con un titolo “parlante” l’Annuario 2022, per stigmatizzare urgenza ed emergenza della situazione: “Ferrara Diseguale”, una fotografia che, nella concretezza dei dati e delle elaborazioni analitiche, mostra una provincia che vive una pesante criticità e che patisce differenze e distanze, variamente accentuate, con le aree interne, con i comuni, con il resto della regione.
Una fotografia, alla cui realizzazione hanno partecipato più di 50 persone, tra autori e autrici, per 448 pagine complessive. Hanno offerto la loro collaborazione professionisti dal mondo delle istituzioni, dell’università, delle Associazioni Culturali e di Categoria, ma anche dal mondo del Sindacato, della politica e del Terzo Settore.
La criticità dello scenario complessivo, presentato da Guglielmo Bernabei, è stato l’argomento che ha aperto le relazioni dell’incontro di presentazione: “il territorio ferrarese è eterogeneo, fatto che ha ostacolato una crescita strutturale e duratura. I dati evidenziano l’eterogeneità di un territorio caratterizzato da calo demografico, spopolamento e invecchiamento, un territorio che si ritrae su sé stesso, che non ha mai brillato per insediamenti produttivi e che vede uno “sfilacciamento” sociale aggravato dalla pandemia e dalle crisi sociali”.
Le ricerche, le elaborazioni economiche, le rilevazioni demografiche presentate – e le conseguenti riflessioni – fotografano un territorio dalle molte precarietà e dalle molte diseguaglianze, ma anche dalle notevoli opportunità che potrebbero essere colte e supportate da risorse e dalla lungimiranza di una vision sapiente: una rilevazione, questa, costantemente sottolineata da relatori e relatrici dell’evento di presentazione.
Gli interventi della presentazione: ascolto, attrattività e produttività nel Ferrarese
Le relazioni che si sono susseguite nella mattina hanno fatto emergere le criticità del territorio e hanno conclamato la disuguaglianza sociale ed economica, ma hanno anche suggerito spazi di ripresa e individuato occasioni da cogliere e indirizzato verso opportunità progettuali importanti, sostenibili, strutturate e a portata di mano.
Patrizia Di Mella, Referente del Centro di Ascolto Borgovado, ha illustrato le tante difficoltà incontrate nel periodo pandemico con l’aggravarsi della condizione economica e l’aumento delle fragilità. Il progetto del Centro di Ascolto è nato dieci anni fa a cura di volontari (per la maggior parte medici e insegnanti in pensione) desiderosi di contribuire concretamente al benessere di chi versa momentaneamente in una situazione di precarietà e disagio. L’idea è di dare un supporto non solo economico, ma anche di reinserimento nel mondo delle relazioni e nel mondo del lavoro, per raggiungere integrazione e socializzazione, attualizzando quel concetto di “welfare generativo” che spinge ad un “auto-aiuto” pur con sostegno e guida. Negli anni quel progetto si è sempre più ingrandito e strutturato e oggi ha tra gli obiettivi più prossimi quello di fare rete tra tutti i centri di ascolto presenti in città, partendo dalle parrocchie.
Aida Morelli, Presidente dell’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità del Delta del Po, ha illustrato le molteplici attività del Parco, una macroarea di oltre 54.000 ettari, che comprende nove comuni da Goro a Cervia, di cui quasi la metà presenta valli e lagune salmastre, paludi d’acqua dolce, boschi e spiagge. Un’area che, nonostante la forte antropizzazione, ha tratto dal riconoscimento Mab Unesco un’opportunità di crescita sostenibile e un marchio di qualità. Come sottolinea la Presidente di tratta un riconoscimento importante, potenzialmente volano di grandi opportunità di ricchezza e di crescita ambientale sostenibile, a condizioni di trovare una progettualità imprenditoriale capace di coniugare questi aspetti con proposte, ad esempio, di turismo “esperienziale” o di turismo di studio e ricerca naturalistica.
Giuseppe Ferrara, del Direttivo CDS, raccoglie il testimone dalle relatrici che l’hanno preceduto per continuare nella disamina delle disuguaglianze del territorio, con un particolare focus in ambito produttivo.
La chiusura delle relazioni è di Paolo Micalizzi, critico cinematografo e direttore del Centro Documentazioni Studi e Ricerca sul Cinema Ferrarese. Il Centro, nato nel 2021 da una collaborazione tra CDS e Circolo dei Negozianti, si basa sul ricco patrimonio documentale sulla storia del cinema messo a disposizione dallo stesso Micalizzi. Il Presidente del Centro ha incentrato la sua relazione sul cinema di Don Massimo Manservigi, sacerdote, vicario dell’Arcivescovo di Ferrara e regista. Don Manservigi, presente all’incontro di presentazione, ha girato il documentario “Appunti e visioni per una Città e la sua Cattedrale”, incentrato sulla necessità di valorizzare attraverso strumenti culturali ed economici la città di Ferrara.
A conclusione della mattinata è nuovamente intervenuta la Presidente Cinzia Bracci, che ha sottolineato il constante e rinnovato impegno del CDS a mantenere un occhio vigile documentato e competente sull’evoluzione socio economica del territorio ferrarese in collaborazione con una vasta rete di attori (Università, Istituzioni, Terzo Settore, realtà produttive e tutte le singole personalità che, a titolo personale o in rappresentanza di organizzazioni, vogliono offrire riflessioni e confronto).