Le statistiche parlano chiaro: negli ultimi dieci anni, nonostante la crisi, l’aumento dei testamenti solidali è stato del 15% per un totale stimato di un milione e mezzo di italiani coinvolti. Come spiega Francesco Olivio sulla Stampa, le opere filantropiche (post mortem) stanno diventando una bella moda «che non danneggia i parenti», come tiene a precisare il Consiglio del Notariato, che segue con attenzione il fenomeno. Un sondaggio Doxa ci dice che gli over 55 cominciano a sfruttare queste opportunità, mentre il 60% dei giovani si dice «curioso».
Lo strumento per i nostri lettori non è certo nuovo. Ce ne aveva parlato in un’intervista del 2014 a Stefano Malfatti, fundraiser che si è aggiudicato il Global Award for Fundraising per aver raddoppiato le entrate da lasciti testamentari alla Fondazione Don Gnocchi.
Inoltre la diffusione del testamento solidale, come vi avevamo raccontato in alcuni dei nostri approfondimenti, è riconducibile anche alla lungimiranza di alcune realtà non profit che hanno iniziato a studiare come proporlo sui propri territori. E’ questo il caso, ad esempio, della Fondazione Comunitaria del Centro Storico di Napoli, ma anche di realtà più grandi come Fondazione Cariplo, che sul tema si accinge a lanciare un nuovo programma in partnership con le "sue" fondazioni di comunità.
Eredi per caso, boom di testamenti solidali
Francesco Olivio, La Stampa, 2 agosto 2016