La 26ª edizione del Master in Gestione di Imprese Sociali (GIS) è ai blocchi di partenza. Un percorso formativo promosso da Euricse e Università di Trento e sostenuto da Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto per formare i nuovi “manager del sociale”, ovvero giovani in grado di comprendere il contesto economico e sociale e di operare in esso coniugando efficacia ed efficienza imprenditoriale con benessere collettivo.
Alcuni numeri
Il programma è ormai collaudato ed è supportato da tutor di riconosciuto livello, strutturato in 6 mesi di didattica e 5 mesi di stage, sviluppati in 180 ore di docenze, 32 ore di seminari di attualità e approfondimento, 150 ore di esercitazioni, visite aziendali, simulazioni e casi studio. Numeri, questi, che trovano diretto riscontro nell’elevato tasso di placement nel quale i tirocini si traducono.
Il valore dell’esperienza
Il Master però non è solo questo. Crediamo che le voci degli ex-corsisti possano ad essere i più potenti veicoli di divulgazione della fortunata esperienza al Master GIS. Abbiamo scelte due “storie di stage” da raccontarvi tra le tante che si possono trovare sulla pagina ufficiale del Master GIS.
La prima è quella di Samuele Verucchi, che ha frequentato la 21ª edizione a cavallo degli anni 2016/2017. La seconda è quella di Sara Capitanio, corsista nell’anno accademico 2019/2020, quando a causa dell’improvvisa pandemia da Covid-19 la didattica si è trasferita online e i progetti di stage si sono svolti in modalità mista tra presenza e remoto: era la 24ª edizione. Nonostante ciò, al termine dei tirocini la quasi totalità dei corsisti ha continuato a collaborare con la stessa organizzazione.
Già nell’ultimo anno la didattica è tornata in presenza, pur arricchita dall’uso di strumenti digitali innovativi e di supporto. Per la nuova edizione che sta per cominciare, inoltre, saranno introdotti il MOOC (Massive Open Online Course) per l’approfondimento di alcune tematiche trattate in aula e una “guida multimediale alle competenze manageriali”.
Samuele e le competenze per disegnare l’impatto
Samuele, ormai è passato un po’ di tempo ma ti ricordi come è maturata la scelta di frequentare il Master GIS?
La scelta di frequentare il Master GIS è nata dal desiderio di voler acquisire competenze economiche, finanziarie e di management per declinare e applicare quei principi di sostenibilità, impatto ed efficacia alle attività di progettazione sociale di cui mi stavo interessando. Ero quindi alla ricerca di un percorso formativo che fosse in grado di offrirmi nuove conoscenze e nuovi strumenti professionali, ma soprattutto delle opportunità concrete per metterli in pratica. Così, dopo varie ricerche nel web, sui social e tramite i canali istituzionali delle università, mi sono imbattuto nella community del Master GIS parlando con alcuni degli ex corsisti ho capito che poteva fare al caso mio.
E oggi di che cosa ti occupi? Quanto sono utili gli insegnamenti appresi Master nel tuo lavoro?
Lavoro come Research Project Officer a Age Platform, una rete europea composta da oltre 110 organizzazioni che mira a dar voce e promuovere gli interessi delle persone anziane. Sono anche Project Manager presso la Cooperativa Sole, una cooperativa sociale di tipo A operante nel settore assistenziale e nella creazione di nuovi modelli abitativi. Senza dubbio il Master GIS mi ha fornito le competenze e gli strumenti per “disegnare” servizi e prodotti che abbiano un reale impatto sociale nelle comunità di persone coinvolte all’interno delle progettazioni. E, cosa non indifferente, ho migliorato le mie capacità di programmazione e di definizione delle priorità, elementi necessari per destreggiarsi tra le molteplici attività da gestire e organizzare.
Quali sono i momenti che ricordi con più nostalgia di quell’anno di Master?
Come in tutti i percorsi di studio, anche al Master GIS esistevano i momenti di relax. Ricordo con piacere i momenti conviviali, le pause caffè e di svago durante i quali, però, era sempre possibile confrontarsi con i docenti e i miei colleghi di Master: studiosi, professionisti del settore e giovani corsisti con competenze e background ricchi e variegati.
Il valore aggiunto del Master GIS in poche parole, dunque?
Beh…direi sicuramente apprendere facendosi contaminare dal nuovo e dalle esperienze vissute.
La cassetta degli attrezzi di Sara
Sara, nel tuo caso immaginiamo che il ricordo sia ancora fresco nella tua mente. Cosa ti ha spinto ad iscriverti al Master GIS?
Stavo svolgendo il mio servizio civile universale presso la Cooperativa Sociale Monteverde di Badia Calavena affiancando diverse figure della struttura. In quel periodo stavo maturando la consapevolezza di voler lavorare all’interno di un ente del terzo settore ma non sapevo bene da che parte cominciare. Qualche mese prima avevo anche partecipato ad un corso sull’imprenditorialità sociale organizzato da Sol.Co Verona e mi stavo appassionando al mondo della progettazione sociale, pur accorgendomi che ero carente in alcuni strumenti e competenze trasversali. Avevo certamente bisogno di un consiglio disinteressato su dove e come potermi formare: ho quindi contattato un collega e amico dell’università che aveva già frequentato il master e che lavorava all’interno di una cooperativa per chiedergli un suggerimento e così mi sono convinta a partecipare alle selezioni.
Oggi dove stai lavorando? Quali sono le conoscenze, le competenze o gli strumenti che ti sono più utili nello svolgimento della tua professione?
Ho un incarico in Fondazione Edulife come freelance e mi occupo di progettazione sociale ed educativa e di facilitazione. Gli strumenti appresi al master e la conoscenza delle forme giuridiche presenti all’interno del Terzo Settore mi hanno permesso di padroneggiare una “cassetta degli attrezzi” che mi è utile ancora oggi per leggere il presente post-pandemia e le sue complessità. Già allora era stata una bella sfida il riuscire a trovare soluzioni efficaci, riadattare progetti e crearne di nuovi, ma lo è ancora di più al tempo che stiamo vivendo, visto che mancano certezze e stabilità. Non meno importante è stato l’affinamento di quelle “soft skills”, come il saper lavorare in gruppo e il coordinare un team, che ho potuto sviluppare soprattutto grazie all’analisi dei casi studio e durante l’esperienza di stage.
È passato quasi un anno da quando hai terminato il Master GIS, qual è il tuo ricordo più bello?
«Il ricordo più bello, anche se online, è stata la consegna dei diplomi. In quell’occasione tutti i miei colleghi hanno potuto raccontare il loro tirocinio, sottolineando sia le soddisfazioni che le difficoltà incontrate. E questo mi fa pensare che anche adesso, in un momento di ripresa per la nostra società, ognuno di noi si è rimboccato le maniche nonostante le incertezze, e ha cercato di crescere professionalmente, arricchendo al contempo l’ente che lo ospitava con uno sguardo proiettato verso nuove soluzioni e opportunità».
Il Master GIS è un master universitario di primo livello, in quanto si rivolge a laureati nei cicli triennali, specialistici o magistrali, interessati ai temi dell’economia sociale, dell’imprenditoria e del management.
Tutte le informazioni su costi, borse di studio, tassi di placement si trovano sul sito ufficiale.
Le iscrizioni sono aperte fino alle ore 12:00 dell’11 ottobre 2021 attraverso il modulo online.