Il 9 e 10 novembre prossimi si svolgerà la XII edizione delle Giornate di Bertinoro per l’economia civile, evento che ogni anno permette a associazioni, fondazioni, istituzioni, università, cooperative sociali e imprese di confrontarsi sui diversi temi legati al ruolo e alle attività svolte dal Terzo settore. La manifestazione si svolgerà, come di consueto, nella suggestiva cornice offerta dalla Rocca di Bertinoro, sede del Centro Residenziale Universitario dell’omonimo comune.
Il tema
AICCON (Associazione Italiana per la Promozione della Cultura della Cooperazione e delle Organizzazioni Non Profit), Centro Studi promosso dall’Università di Bologna che dal 2001 promuove e organizza la manifestazione, quest’anno propone ai partecipanti di confrontarsi sul tema “Co-operare, proposte per uno sviluppo umano integrale”.
La decisione di affrontare questo argomento parte dalla constatazione di come la crisi abbia inasprito il contesto socio-economico del nostro Paese, mettendo in luce l’insostenibilità del nostro modello di welfare, che già da alcuni decenni presenta forti segni di debolezza e, contemporaneamente, l’inadeguatezza del paradigma economico tradizionale nel rispondere alle nuove sfide sociali ed economiche. In questa situazione, che si presenta innanzitutto come una crisi “entropica”, una crisi di senso, occorre dunque riflettere sui paradigmi che stanno all’origine del nostro modello di sviluppo economico e sociale, valutando quale sia la migliore via da seguire per far fronte alle attuali circostanze. Un contributo originale in tal senso può arrivare dai soggetti dell’economia civile, che deve essere intesa, come si può leggere anche sul sito dell’evento, come “prospettiva culturale di interpretazione dell’intera economia in grado di fornire una teoria economica di mercato alternativa a quella tradizionale, in cui la dimensione sociale si esplica all’interno della normale vita economica e non soltanto al di fuori”.
I soggetti dell’economia civile si sono progressivamente caratterizzati quali organizzazioni impegnate nella produzione di beni e servizi in grado di stabilire particolari relazioni di fiducia con i propri consumatori e lavoratori, ponendo attenzione non solo al valore d’uso e al valore di scambio, ma anche al valore di legame. Un ottimo esempio di questo modus operandi è quello delle imprese cooperative, soggetti in grado di coniugare la dimensione economica, che impone che le attività svolte si collochino all’interno del mercato e delle sue logiche, e la dimensione sociale, in quanto enti che perseguono fini meta-economici in grado di generare esternalità positive a vantaggio di altri soggetti e potenzialmente dell’intera collettività. La co-operazione dunque, intesa strada privilegiata per garantire uno sviluppo umano integrale, uno sviluppo cioè che, come ha scritto Stefano Zamagni in un recente paper può aiutare a comprendere meglio il tema delle Giornate di Bertinoro, deve tener conto e bilanciare le tre dimensioni su cui si fonda lo sviluppo stesso: “la dimensione quantitativo-materiale, cui corrisponde la libertà da; quella socio-relazionale, cui corrisponde la libertà di; quella spirituale, cui corrisponde la libertà per”.
Il programma
La due giorni prenderà avvio nella mattinata di venerdì 9 novembre con la sessione Nuove strade per lo sviluppo: quando co-operare conviene, in cui sarà messo a tema il ruolo della cooperazione per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese in questo delicato momento storico. I lavori, che dovrebbero essere aperti dal Ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera, saranno coordinati da Giulio Ecchia dell’Università di Bologna, e vedranno la partecipazione di Enrico Giovannini, Presidente dell’Istat, Maura Magattti dell’Università Cattolica di Milano, Gianni Pittella, Vice Presidente Vicario del Parlamento Europeo, e Stefano Zamagni dell’Università di Bologna.
Il pomeriggio sarò invece caratterizzato da due sessioni parallele che tratteranno i temi Market – Non Market: l’Economia Sociale al bivio e Prove di Nuovo Welfare: Società Civile, Filantropia e Volontariato.
La prima, coordinata da Flaviano Zandonai di Iris Network, cercherà di comprendere quale ruolo ricopre l’economia sociale, specialmente di fronte al perdurare della crisi, e quali siano le sue prospettive di sviluppo per il futuro. Alla sessione parteciperanno Leonardo Becchetti, Università di Roma Tor Vergata, Sergio Gatti, Direttore Generale Federazione nazionale Banche di Credito Cooperativo, Giorgio Gobbi, Banca d’Italia, Giuseppe Guerini, Presidente di Federsolidarietà, e Eleonara Vanni, Vicepresidente di Legacoop Sociali.
La seconda sessione metterà invece a tema l’incapacità dell’attuale sistema di welfare nel rispondere a molti nuovi bisogni emersi a causa della crisi, e il concomitante tentativo dei soggetti dell’economia civile di far fronte alle problematiche ad essa correlate. Ne discuteranno Bernardino Casadei, Segretario Generale di Assifero, Luca Fazzi, Università di Trento, Cristano Gori, Università Cattolica di Milano, e Francesco Montemurro, Direttore Ires Cgil “Lucia Morosini”, coordinati da Roberto Museo, Presidente di CSVNet.
La sessione di sabato 10 novembre “Liberare il lavoro. L’occupazione di giovani e donne nell’Economia Sociale” approfondirà i temi legati all’evoluzione del mercato del lavoro, prestando particolare attenzione alle potenzialità del modello cooperativo nel perseguire percorsi di crescita capaci di mettere al centro il capitale umano. Contribuiranno alla discussione Carlo Borzaga, Presidente Euricse, Claudio Gagliardi, Segretario Generale di Unioncamere, Giuliano Poletti, Presidente Legacoop, Linda Laura Sabbadini, Direttore del Dipartimento per le statistiche sociali e ambientali, e Chiara Saraceno, Sociologa presso il Collegio Carlo Alberto di Torino. Il dibattito sarà coordinato da Giuseppe Frangi, Direttore di Vita Non Profit Magazine.
Nel corso delle varie sessioni saranno resi pubblici in anteprima importanti dati, elaborati rispettivamente da Unioncamere, Istat e Banca d’Italia, relativi al ruolo che l’economia civile svolge per il nostro Paese.