Lunedì 14 dicembre ha avuto luogo a Torino lo spettacolo di Teatro forum “Dindi, grana, spiccioli e altre quisquilie!” a cura di Antonella Delli Gatti ed Irene Zagrebelsky dell’Associazione TeatroContesto.
La serata è stata il frutto di un percorso teatrale sul tema delle difficoltà economiche nell’ambito del progetto Contiamo Insieme, sviluppato da ActionAid, in partnership oltre che con l’Associazione TeatroContesto, anche con il CEPSI, il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, e realizzato grazie alla collaborazione della Città Metropolitana di Torino e al sostegno della Compagnia di San Paolo.
Il progetto “Contiamo insieme” ha avuto la sua gestazione in un lungo percorso di lavoro in cui Action Aid International Italia Onlus -organizzazione internazionale indipendente da sempre impegnata nella lotta alle cause della fame nel mondo, della povertà e dell’esclusione sociale- ha voluto dedicare al tema del bilancio, dal monitoraggio dei bilanci pubblici e dell’uso strategico delle risorse, alla gestione dei bilanci delle famiglie e dell’uso efficiente del denaro per affrontare l’impoverimento in un’ottica di resilienza.
Il progetto ha inteso dunque proporre, con approcci differenti, un confronto sull’uso del denaro, sulle difficoltà che si incontrano quando è troppo poco, sugli strumenti per pianificare e collaborare con altri. La logica alla base dell’iniziativa è stata quella di creare un percorso di tipo formativo sul tema della gestione del denaro, che andasse al di là dell’approccio meramente informativo e che fosse in grado di orientare all’empowerment in materia di alfabetizzazione finanziaria.
In seguito a questo ragionamento, le proposte progettuali presentate da Action Aid nel corso degli scorsi anni, che comprendono oltre a “Contiamo Insieme” anche il progetto “Ora facciamo i conti”, hanno previsto la realizzazione di percorsi formativi di gruppo, l’offerta di consulenze finanziarie e di sostegno psicologico individualizzato, con un continuo monitoraggio dell’azione svolta. Tra le più innovative azioni di approfondimento psicologico sul rapporto con il denaro, segnaliamo quella del teatro-forum, una metodologia teatrale che prevede la creazione di scene da presentare al pubblico che ha la possibilità di interagire con gli attori, decidendo di interrompere la scena e proporne un diverso svolgimento.
Le iniziative promosse da Action Aid hanno trovato terreno fertile a Torino, dove sono state trovate le risorse disponibili per la realizzazione delle azioni progettuali, grazie a un fertile dialogo con le istituzioni e al sostegno economico di due importanti fondazioni bancarie: Fondazione CRT e Compagnia di San Paolo.
Nel capoluogo piemontese, da metà ottobre si sono svolti incontri settimanali in cui alcuni partecipanti al percorso formativo (persone con disagio socio-economico ma esclusi dalla Nuova Carta Acquisti implementata dal Comune di Torino) hanno lavorato per "mettere in scena”, attraverso il Teatro dell’Oppresso, le difficoltà che si possono incontrare quando si attraversa un periodo di fragilità economica. Il laboratorio teatrale ha rappresentato un luogo dove è stato possibile dar spazio alle proprie emozioni, condividerle con gli altri, raccontarsi e ascoltare gli altri, liberarsi per un momento delle proprie preoccupazioni, ridere insieme, sentirsi parte di un gruppo. Tale iniziativa è stata resa possibile grazie all’impegno dell’Associazione TeatroContesto, un’associazione culturale che lavora per diffondere idee, strumenti e percorsi che stimolino consapevolezza, creatività e partecipazione alla vita sociale e civile.
Al termine di questo percorso, durato circa due mesi, il gruppo ha potuto aprirsi al pubblico e presentare quanto costruito insieme, con lo scopo di discuterne in forma teatrale e di condividere possibili strategie per uscire da situazioni difficili in cui ognuno può trovarsi coinvolto. Nel corso della serata del 14 dicembre, due “attrici debuttanti” hanno messo in scena uno spaccato di vita comune, in cui venivano palesati il malessere e la difficoltà comunicativa di una madre single con un lavoro da impiegata, unica fonte di reddito per la famiglia, e una figlia ventiduenne, che nonostante l’impegno, si doveva giornalmente scontrare con le difficoltà di trovare un’occupazione lavorativa remunerata e stabile. Durante lo spettacolo, numerosi sono stati gli interventi da parte degli spettatori, che si sono avvicendati sulla scena nel tentativo di donarle un finale più piacevole, spezzando il muro di gomma e la sfera di incomunicabilità createsi tra madre e figlia.
La messa in scena delle difficoltà nella vita quotidiana si è rivelata dunque un utile strumento di riflessione e di condivisione in cui i partecipanti al progetto e il pubblico hanno potuto mettere insieme le proprie esperienze e idee a servizio del prossimo, in un’ottica di mutuo aiuto.
Riferimenti: