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sanità integrativa

Il quarto Rapporto sulla contrattazione di secondo livello di Fondazione Di Vittorio mette in luce come, dopo un rallentamento nel periodo pandemico, le parti sociali abbiano fatto ricorso in maniera sistematica al welfare negli accordi aziendali e territoriali.
Damiana Mastantuono di Mefop analizza l'approccio dei fondi alla luce degli interventi normativi degli ultimi anni, prendendo in considerazione limiti e opportunità del nuovo rapporto che si sta venendo a creare tra attori pubblici e privati del sistema sanitario italiano
Asiminforma, il trimestrale informativo del Fondo ASIM, propone un'intervista a Franca Maino. La direttrice scientifica del nostro Laboratorio ha approfondito diverse criticità del Sistema Sanitario Nazionale italiano suggerendo possibili soluzioni.
Il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo con una Direttiva ha annunciato che il welfare aziendale e integrativo sarà valorizzato anche nella PA attraverso la prossima tornata di rinnovi contrattuali del settore pubblico.
A dirlo è il Rapporto Fnomceo-Censis che racconta come il Servizio Sanitario sia un pilastro dello sviluppo economico e sociale da valorizzare continuando a realizzare investimenti che hanno un alto impatto su economia, occupazione, ricerca e coesione sociale.
In un allegato del Documento di Economia e Finanza si fa riferimento al welfare aziendale come opportunità per sostenere la natalità e favorire la parità di genere e l'occupazione femminile. La visione, al momento, appare però molto ridotta.
Secondo Andrea Tiberti, Presidente Nazionale della Mutua Sanitaria Cesare Pozzo, la Legge Delega per la riforma della non autosufficienza "è ottima". Alla luce delle delle difficoltà del nostro sistema sanitario bisogna però capire "con quali risorse si potrà sostenere".
Le misure di welfare sono ormai una parte integrante delle strategie di sostenibilità di molte imprese. Ma perché queste possano diffondersi e strutturarsi occorre riflettere prioritariamente sulle disuguaglianze tra organizzazioni, settori e territori.
La risposta è ambivalente: portano vantaggi per dipendenti e imprese, ma ad oggi non aiutano i lavoratori a investire sulla dimensione sociale, più “nobile”. Ecco perché occorre fare qualche riflessione sull’utilizzo di questi strumenti, la cui soglia esentasse è stata aumentata a 600 euro fino alla fine del 2022.
Valentino Santoni ci propone alcune riflessioni su opportunità e criticità degli interventi di welfare aziendale in vista del voto del 25 settembre. Ma guardando già oltre.