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migrazioni

Vi segnaliamo l'inizio di un percorso formativo per operatori e volontari dedicato ai temi dell’accoglienza e dell’inclusione socio-lavorativa dei migranti. Il corso, dalla durata di 32 ore, è gratuito in quanto promosso nell'ambito del progetto Interreg Italia-Svizzera MINPLUS, in cui anche il nostro Laboratorio è coinvolto. Le lezioni si svolgeranno in Piemonte, a Novara.
Anche quest'anno abbiamo voluto analizzare la Legge di Bilancio prendendo in considerazione alcuni dei principali ambiti di ricerca di cui si occupa il nostro Laboratorio: contrasto alla povertà, welfare aziendale, sostegno alla famiglia, housing sociale, accoglienza, lavoro e pensioni. Il quadro che emerge non è confortante: pur in presenza di alcune (poche) idee interessanti, le risorse stanziate per rispondere a rischi e bisogni sociali in questi ambiti restano limitate.
La manovra economica per il 2020 stanzia risorse aggiuntive per il Fondo per l'Accoglienza dei MSNA, dando maggiore concretezza alle previsioni della Legge Zampa sui minori stranieri non accompagnati. Non si intravede tuttavia una vera svolta sul fronte delle politiche sull'immigrazione, nonostante i dati sugli effetti del Decreto Sicurezza siano sempre più allarmanti.
Il 7 gennaio su Corriere Buone Notizie è stata pubblicata un'inchiesta sull'educazione finanziaria in Italia curata da Percorsi di secondo welfare. In questo articolo Paolo Riva descrive la situazione dell'Italia, che risulta abbastanza indietro rispetto agli altri Paesi, e le misure messe in campo da soggetti pubblici e privati per migliorare le competenze dei cittadini in un ambito che risulta sempre più importante per la tenuta del sistema di welfare.
In Svizzera e in Cantone Ticino uno dei punti di forza del percorso di integrazione dei rifugiati è rappresentato da due progetti pilota finanziati a livello confederale dalla Segreteria di Stato per la Migrazione: i "Pre-tirocini di integrazione" e "Apprendimento precoce della Lingua". In questo terzo approfondimento dedicato al sistema di accoglienza della confederazione elvetica vi raccontiamo come si sviluppano queste progettualità.
Il 16 dicembre a Roma sono stati presentati i risultati del progetto MEP, Modelling Employability Process For Refugees, realizzato da Fondazione Adecco e UNHCR, l'Agenzia ONU per i Rifugiati. L'iniziativa ha permesso l'inclusione lavorativa di 50 rifugiati e ha finanziato la formazione di alcuni operatori dei progetti di accoglienza della rete SIPROIMI su alcune metodologie innovative di orientamento di gruppo rivolte a rifugiati con vulnerabilità.
Continuano i nostri approfondimenti sul sistema di accoglienza della Confederazione Elvetica e del Canton Ticino, realizzati nell'ambito del progetto Minplus. In questo secondo articolo, Luca Bergamasco e Paolo Moroni ci spiegano la struttura del modello svizzero, evidenziando come questo sia caratterizzato da tempistiche certe e da un approccio incentrato sulla promozione dei percorsi di integrazione dei minori stranieri non accompagnati.
Minplus, progetto Interreg Italia-Svizzera, ci ha offerto l'occasione di approfondire le politiche di accoglienza di rifugiati e migranti ammessi provvisoriamente in Svizzera e Canton Ticino. La Confederazione Elvetica ha infatti recentemente avviato importanti investimenti sul fronte dell'integrazione, sviluppando misure e politiche a cui anche l'Italia potrebbe guardare con interesse. Ce ne parlano Paolo Moroni e Luca Bergamasco.
In Val d'Ossola il Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali gestisce direttamente l'accoglienza sul territorio puntando a garantire la continuità dei percorsi di inclusione. Allo scopo di comprendere meglio il funzionamento del sistema di prima e seconda accoglienza in questo contesto, nell'ambito del progetto MINPLUS abbiamo realizzato alcune interviste che vi proponiamo in questo approfondimento curato da Luca Bergamasco e Paolo Moroni.
Pur essendo realizzato in un territorio di provincia, quello guidato dal Comune di Jesi rappresenta il terzo progetto di accoglienza più grande d'Italia per numero di titolari di protezione accolti e per numero di Comuni coinvolti. Valentino Santoni ci racconta questa esperienza dove attraverso il sistema SPRAR/SIPROIMI sono state avviate interessanti collaborazioni e un complesso network multiattore.
Ad aprile 2019 in Valle di Susa ha preso il via "Doman Ansema", progetto in cui soggetti pubblici e privati radicati nel territorio lavorano insieme per accompagnare all'autonomia minori stranieri non accompagnati e migranti neo-maggiorenni. L'articolo, a cura di Orlando De Gregorio, è tratto dalle interviste realizzate nell'ambito delle attività di ricerca sulla governance dell'accoglienza del progetto Interreg Minplus.
Quanto sanno davvero i ragazzi di oggi in merito al fenomeno migratorio, alle sue cause e agli aspetti economico-sociali ad esso legati? Nel tentativo di mettere in piedi un'azione formativa per i più giovani proprio su questi temi, a Milano prende il via un percorso di incontri gratuito dal titolo "Migranti e società: un mondo diverso è possibile?". In totale sono previsti 6 eventi, tra ottobre 2019 e aprile 2020.
QuBì è un programma di contrasto alla povertà infantile, promossa da Fondazione Cariplo e altri stakeholder, che interessa il territorio di Milano. L'iniziativa attraverso l'elaborazione di strategie che coinvolgono attori pubblici e privati si propone di gettare le basi per una risposta strutturale alla povertà in città. In questo articolo Chiara Agostini ci racconta l'esperienza avviata nel quartiere di Dergano.
Non sappiamo ancora se con la nuova stagione politica ci sarà occasione per rivedere drasticamente le politiche dell’accoglienza, ma così sarà bisognerà ripartire dalle buone pratiche sperimentate a livello locale. In questo senso quanto accaduto negli ultimi anni nel Canavese, dove Consorzio dei servizi socio-assistenziali IN.RE.TE ha avuto un ruolo di primo piano per la gestione dell'accoglienza straordinaria dei migranti, potrebbe tornare molto utile.
Da qualche settimana ha preso il via "Coinquilini Solidali", iniziativa finanziata dalla Compagnia di San Paolo e promossa dall'associazione Refugees Welcome Italia Onlus. Il progetto mira a sostenere modelli di co-living, co-housing e social housing a medio termine per aiutare aiuti, di concerto con l'ente locale e i Consorzi di Servizi Sociali dell'area torinese, i soggetti vulnerabili (anziani, migranti, persone in difficoltà economica) a consolidare e recuperare la propria autonomia e a migliorare la loro qualità di vita.
In seguito alla ridefinizione del sistema di accoglienza nazionale lo SPRAR, ora SIPROIMI, ha assunto una nuova veste diventando nei fatti un "sistema parallelo di welfare". Sul numero 2/2019 di Welfare Oggi Emiliana Baldoni e Monia Giovannetti hanno analizzato le ricadute territoriali di 12 iniziative, su circa 1.000 esperienze di SPRAR analizzate a partire dal 2016, che a livello nazionale si distinguono per la propria originalità, riproducibilità e rilevanza.
In questi giorni è stata lanciata la prima campagna di crowdfunding di Colori Vivi, una sartoria formata da donne migranti e italiane che realizza piccole collezioni di abiti e accessori coniugando qualità e bellezza con giuste remunerazioni e il rispetto della diversità culturale. Perché questa esperienza possa camminare con le proprie gambe e diventare a tutti gli effetti un'impresa sociale ha ora bisogno del sostegno di chi ne condivide idee e principi.
Il coinvolgimento delle comunità locali si pone sempre più come una condizione fondamentale per il successo dell'integrazione dei migranti e della coesione sociale. È quanto emerge anche dall'esperienza di Caritas che, dopo la sperimentazione di "Protetto. Rifugiato a casa mia", ha continuato ad utilizzare questo modello di accoglienza nell'ambito dei corridoi umanitari. Ne abbiamo parlato con Lucia Forlino, dell'Ufficio politiche migratorie e protezione internazionale di Caritas Italiana.
A Torino, al Centro Studi Sereno Regis, la sera di giovedì 30 Maggio sono stati presentati il reportage “Storie Interrotte”e la mostra fotografica sul tema delle migrazioni, entrambi realizzati in Ciad e in Mali e sulla frontiera italo-francese di Bardonecchia. L'evento è stato un’occasione per riflettere insieme sulle migrazioni, l’accoglienza, le frontiere e il diritto a muoversi.
Negli ultimi anni la composizione etnico-nazionale e le politiche migratorie hanno fortemente influenzato le caratteristiche tipiche dei lavoratori domestici che operano nel nostro Paese. Paola Bonizzoni ci offre alcune riflessioni su questo tema partendo da tre concetti che, nella riflessione sociologica contemporanea, hanno assunto un'importanza crescente nell'analisi del lavoro di cura straniero: l'intreccio tra regimi di genere, regimi di cura e regimi migratori.
In questo contributo vi raccontiamo i contenuti del numero 2/2019 di Welfare Oggi. Due i focus di approfondimento, uno sullo sviluppo recente delle politiche di contrasto alla povertà nel nostro Paese e l'altro sul rapporto tra migrazioni, integrazione e appartenenza territoriale. Nelle altre sezioni si parla di comunità di pratica avviate a favore degli anziani fragili e della violenza nelle strutture residenziali di cura.
I migranti LGBT che fuggono spesso da situazioni di persecuzione rischiano di non liberarsi dalla discriminazione neanche in Italia. Per questo negli ultimi anni in Piemonte si sono attivate diverse buone pratiche di accoglienza e supporto, come TO-HOUSING, il primo progetto di Cohousing dedicato a persone LGBT in condizioni di vulnerabilità e iniziative di formazione, aggregazione e supporto del gruppo Maurice Refugees nella città di Torino e di AfricArcigay a Vercelli.