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migrazioni

Nell'ambito del progetto CA.T.A.N.I.A. - Capacity building, lo scorso 14 giugno è stata sottoscritta un'intesa tra organizzazioni pubbliche e private finalizzata a creare una rete territoriale per migliorare il sistema di accoglienza dei migranti del territorio catanese. L'intento è quello di promuovere nuovi interventi e progetti per favorire l'inclusione dei richiedenti asilo.
Dopo un anno siamo tornati ad approfondire il caso dell’accoglienza nel comune di Vogogna, nel cuore della Val d’Ossola, per capire cos’è cambiato in questo periodo di pandemia e in particolare come si fa, e si racconta, l'integrazione in un paese di montagna. Orlando De Gregorio ne ha parlato con l'assistente sociale Beatrice Gria e lo psicologo Davide Varalli nell’ambito del progetto Interreg Italia-Svizzera Minplus.
Nel 2020 le domande di protezione internazionale hanno subito un calo del 31% rispetto all'anno precedente. Il maggior numero di richieste è stato registrato, come negli anni precedenti, in Paesi con un flusso di migrazione specifico e storicamente o culturalmente correlato: Germania, Francia e Spagna. E l'Italia? Si conferma all'ultimo posto nell'accoglienza dei migranti tra gli Stati più grandi.
Nel 2020 il nostro è stato uno dei Paesi europei che ha accolto meno richiedenti asilo rispetto alla propria popolazione. Un fatto che va in contrasto con la retorica a cui ci siamo abituati negli ultimi anni, che dipinge l'Italia al centro di un'ondata migratoria insostenibile e ingovernabile. A dirlo sono gli ultimi dati dell'Eurostat sulle richieste di asilo, analizzati da Paolo Moroni nell'ambito del progetto Minplus.
In questo articolo sono analizzati i dati relativi all'andamento degli sbarchi dei migranti sulle coste italiane e alle richieste di asilo nel nostro Paese nel corso del 2020. A colpire è soprattutto il dato relativo ai giovani tunisini in fuga dalla crisi economica del loro Paese, impossibilitati a fare richiesta di asilo.
A settembre 2020 i cittadini svizzeri sono stati chiamati al voto nel referendum che, in caso di vittoria, prevedeva la rinuncia all’accordo sulla libera circolazione dei cittadini comunitari sul territorio elvetico. La Svizzera non è nuova a referendum di questo tipo ma, nonostante il tema della gestione dell’immigrazione sia da anni nel discorso politico, l’atteggiamento elvetico rimane ambivalente. Questo articolo presenta i risultati di un studio sulla rappresentazione degli stranieri tra la popolazione svizzera.
Da un'esperienza positiva di accoglienza e integrazione "diffusa" realizzata da una famiglia di Treviso nel 2015 è nato EMBRACIN, un progetto europeo che vede la partecipazione di sei enti locali appartenenti ad altrettanti Paesi dell'Unione e quattro partner internazionali che si occupano di metodologia, ricerca e networking. Sara Bertoldo e Valentina Casari ci raccontano l'evoluzione di questa iniziativa.
Nonostante i numeri indichino chiaramente che l'Italia accoglie meno migranti degli altri Paesi europei, la narrazione mediatica e politica usa un approccio che, confondendo sbarchi, richieste di asilo e persone in accoglienza, disegna un'altra realtà. L’attenzione è infatti rivolta esclusivamente agli arrivi via mare e li carica di una forte valenza simbolica che permette di costruire una comunicazione che non ha poco a che fare con la vera dimensione del fenomeno. Ce ne parla Paolo Moroni.
Negli ultimi anni, in Italia, si è andato affermando un discorso politico apertamente ostile ai migranti che ha portato anche alla concretizzazione di azioni politiche sempre più restrittive. Questo articolo - sintesi di un contributo pubblicato per la rivista scientifica "Politiche Sociali/Social Policies" - presenta gli effetti di queste svolte politiche sugli insediamenti informali di rifugiati ed immigrati in Italia: da un'analisi su alcune occupazioni abitative, si mette in luce come queste possano diventare forme di welfare "dal basso".
In che modo i media descrivono i fenomeni dell'immigrazione e dell'accoglienza? Le immagini utilizzate dai mezzi di comunicazione sono realistiche o fuorvianti? Paolo Moroni, nell'ambito del progetto Interreg Italia-Svizzera Minplus, in cui è coinvolto anche il nostro Laboratorio, ricostruisce i frame dominanti sul tema delle migrazioni, l’accoglienza, i richiedenti asilo e i minori stranieri non accompagnati.
Nell'ambito del progetto MINPLUS, di cui anche il nostro Laboratorio è parte, sarà promosso il ciclo di webinar dal titolo "L'accoglienza tra mutamenti legislativi ed emergenza sanitaria: nuovi strumenti conoscitivi ed operativi". L'obiettivo degli incontri è quello di proporre un'analisi dei mutamenti che stanno riguardando il quadro normativo nazionale, le condizioni geopolitiche internazionali e la fase complessa sul piano economico e sociale generata dall'emergenza sanitaria.
Con sole 200.000 domande presentate, secondo molti la sanatoria dell'immigrazione è da considerarsi un fallimento. Non si considera però che tale risultato è stato raggiunto nel pieno dell'emergenza Covid-19, con un governo diviso e un parlamento largamente ostile agli immigrati, e che nessun altro altro Paese in Europa ha raggiunto risultati simili nel 2020.
Il decimo Rapporto annuale sull'economia dell'immigrazione curato dalla Fondazione Leone Moressa analizza i dati e i trend riguardanti il fenomeno migratorio nel nostro Paese. In particolare, il rapporto si concentra sul peso dell'imprenditoria straniera in Italia, la quale genera ritorni importanti da un punto di vista economico, occupazionale e produttivo.
La formazione degli operatori che lavorano nel campo dell'accoglienza dei migranti e richiedenti asilo è un tema di cruciale importanza. Anche alla luce dei limiti imposti dalla pandemia di Covid-19, è essenziale per chi opera in questo settore sviluppare una serie di competenze relazionali e culturali. Ne parla il nostro Orlando De Gregorio in questo contributo parte del progetto Interreg Italia-Svizzera Minplus.
Molto spesso giovani donne migranti che raggiungono il nostro Paese con il miraggio di un lavoro "normale" e ben remunerato diventano vittime di reati molto gravi, come lo sfruttamento della prostituzione. Per questo, diverse organizzazioni sono impegnate in progetti che mirano all'integrazione e all'inserimento socio-lavorativo di donne vittime di tratta. Paolo Moroni ci racconta delle esperienze avviate dall'Associazione Liberazione e Speranza e dall'Agenzia Formativa Filos sul territorio di Novara.
I lavoratori oggi giustamente definiti “essenziali”, che stanno assicurando servizi di vitale importanza per la nostra sopravvivenza in questo tempo sospeso, sono frequentemente umili, malpagati, dall’occupazione precaria se non addirittura irregolare. E, molto spesso, sono immigrati. Maurizio Ambrosini invita a riconoscere il loro apporto e, soprattutto, a non dimenticarci di loro quando usciremo dall'emergenza.
Lo SPRAR di Vogogna nasce nel 2017 a seguito di un Protocollo di intesa sottoscritto, da quattro comuni situati nella media Valle dell’Ossola nel Nord del Piemonte. Si tratta di un'esperienza di accoglienza diffusa in comuni montani, come altre realizzate in italia, che viene qui ricostruita nelle sue origini e nella sua storia. Ce ne parlano Paolo Moroni e Luca Bergamasco sulla base delle interviste realizzate nell’ambito del progetto Interreg Minplus.
I corridoi umanitari sono una proposta concreta per affrontare la questione delle migrazioni evitando le morti in mare, l’immigrazione illegale e il traffico di esseri umani. Sono una via legale e sicura per coloro che arrivano, ma anche per chi accoglie. A spiegarlo è Daniela Sironi, Responsabile della Comunità di Sant'Egidio, in questo articolo ripreso dal sito del progetto Interreg Italia Svizzera Minplus.
"Finanza inclusiva" è un progetto promosso dalla Onlus L'Africa Chiama di Fano e finanziato dalle risorse provenienti dal Fondo asilo migrazione e integrazione (Fami). Il suo obiettivo è quello di migliorare l'accesso dei migranti che vivono in Emilia Romagna, Marche e Abruzzo ai servizi e ai prodotti finanziari, promuovendo percorsi formativi sui temi dell'educazione economico-finanziaria e dello sviluppo imprenditoriale.
Una tappa delicata e fondamentale dei percorsi di accoglienza e integrazione dei richiedenti asilo è indubbiamente quella che riguarda i percorsi di formazione e di inclusione lavorativa dei migranti. Proprio per questo, in questo articolo vi raccontiamo alcune esperienze interessanti realizzate nel novarese attraverso la collaborazione tra pubblico e Terzo Settore.
Il 31 gennaio in Valle di Susa, a Rubiana, si è svolto un evento per raccontare i risultati del progetto "Doman Ansema" rivolto a ragazzi stranieri giunti in Italia come minori stranieri non accompagnati. Si è trattata di un'occasione per celebrare l'interculturalità del territorio e per raccontare ai cittadini le esperienze di accoglienza e integrazione in corso.
Le esperienze di accoglienza e di integrazione dei richiedenti asilo e dei rifugiati raccontano storie di persone provenienti da diversi continenti, che si trovano a condividere luoghi e percorsi. Proprio per questa ragione la qualità dell'approccio relazionale e la creazione di un sistema basato sulla fiducia sono dinamiche decisive per chi lavora "in prima linea" nel mondo dell'accoglienza. Ne parla Luca Bergamasco.