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Grazie alle Reti territoriali per la conciliazione promosse da Regione Lombardia e al Piano di conciliazione coordinato dall’ASL di Mantova, un gruppo di otto aziende del mantovano si è organizzato in rete per sviluppare il progetto “EuGenio – Nuove risposte a nuovi bisogni”, che mira allo sviluppo del welfare aziendale e inter-aziendale con particolare attenzione al work-life balance.
Le statistiche dell'Eurostat ci condannano, ancora una volta, quasi all'ultimo posto per la quota di adulti laureati tra i Paesi europei e, più in generale, indicano che il livello d'istruzione complessivo della popolazione italiana dei 30-34enni è molto più basso della media UE. A generare preoccupazione sono soprattutto i dati legati alla istruzione terziaria non universitaria.
Dall’Istat arriva finalmente una buona notizia sul fronte che più preoccupa gli italiani: il lavoro. In aprile c’è stato un incremento di quasi centosessantamila occupati, principalmente nei servizi. Tuttavia, anche se alcune ipotesi negative sembrano essere state smentite, restano le criticità del settore industriale, che ancora fatica a tornare ai livelli di assunzioni pre-crisi.
Il modello di flexsecurity del Jobs Act, basato su una maggiore flessibilità in uscita attraverso la riduzione delle tutele in caso di licenziamento e su una copertura quasi universale dei sostegni al reddito per chi ha perso il lavoro, rischia di fallire per l'insostenibilità del costo degli ammortizzatori sociali e per l'inefficienza dei centri per l'impiego. Le riflessioni di Roberto Cicciomessere.
Nel marzo 2014, il Consiglio dell'Unione europea adottava una raccomandazione che introduceva un “quadro di qualità per i tirocini”, possibile complemento della strategia della Garanzia Giovani. Poco si è detto infatti in merito alla qualità della domanda di lavoro per i giovani. Andiamo dunque a vedere quali standard di riferimento sono stati adottati e come questi interagiscono col contesto italiano.
L'Istat ha pubblicato la ventitreesima edizione del Rapporto che, come ogni anno, accende i riflettori sulla situazione socio-economica del Paese. L’indagine restituisce la fotografia di un'Italia in chiaroscuro, in cui convivono timidi segnali di ripresa del ciclo economico ma in cui permangono numerosi elementi critici, primo fra tutti la polarizzazione territoriale fra Nord e Sud.
Nel Regno Unito si avvicinano le elezioni e si accende il dibattito pubblico sulle proposte dei candidati. Al centro dell'attenzione ci sono soprattutto le politiche sociali, che inevitabilmente andranno a influenzare il modello di welfare, le condizioni dei cittadini e, di conseguenza, la posizione del Paese in Europa. Cosa dobbiamo aspettarci?
Nel luglio 2014 in Spagna ha preso avvio la Garantía Juvenil. Al contrario di ciò che è avvenuto in Italia, non è stata concepita come piano a sé stante ma verrà inclusa nel quadro più generale della Estrategia de Emprendimiento y Empleo Joven. Sebbene sia presto per tirare le somme sulla GJ, è lecito chiedersi se il piano sarà all’altezza di contrastare la difficile situazione del lavoro spagnolo.
Com’è cambiata l’Europa con la crisi e l’austerità? Qual è stato l’impatto sui diritti fondamentali? Prova a rispondere a questa domanda un rapporto del Parlamento europeo redatto per la Commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni. Il documento esamina come e quanto i diritti fondamentali siano stati messi alla prova dalla crisi in sette Stati membri, tra cui l'Italia.
In un recente rapporto, la Corte dei conti europea ha messo in luce alcuni rischi connessi al processo di attuazione della Garanzia giovani derivanti da lacune imputabili sia alla Commissione europea, sia agli Stati destinatari del programma. L'analisi dei giudici di Lussemburgo si concentra sulla valutazione realizzata dalla Commissione sui programmi di cinque Paesi membri.
A circa un anno dalla sua attivazione circa 450 mila giovani si sono iscritti alla Garanzia Giovani. Sinora la presa in carico ha tuttavia riguardato meno della metà dei registrati e solo in 10 mila hanno trovato effettivamente un posto di lavoro. Eppure se Matteo Renzi avesse consultato gli addetti ai lavori ben pochi avrebbero mostrato ottimismo.
Per verificare nel concreto i vantaggi derivanti dall’introduzione di modelli più flessibili di organizzazione del lavoro, il Comune di Milano, visti anche i risultati positivi registrati lo scorso anno, ha deciso di promuovere la seconda Giornata del Lavoro Agile. Le iscrizioni per il 25 marzo sono aperte. Noi parteciperemo. E voi?
Al contrario di quel che avviene in Italia la Youth Guarantee irlandese non costituisce un’innovazione strutturale, ma va a innestarsi su un sistema di politiche attive già consolidato, che mette in evidenza proprio quegli elementi portanti in mancanza dei quali la Garanzia italiana sembra vacillare. Il modello sviluppato in Irlanda può essere un esempio per il nostro Paese?
Tra il 2011 e il 2014 le fondazioni d’impresa hanno destinato 45 milioni di euro al sostegno di 172 progetti dedicati a oltre 40mila giovani italiani in cerca di lavoro. In attesa di scoprire i risultati dell’indagine di IRS, è possibile porre l’accento sulla scelta assunta dalle fondazioni d’impresa, evidenziandone gli aspetti più significativi e meritevoli di attenzione.
Dalla conciliazione vita-lavoro alla conciliazione vacanza-lavoro? Data la flessibilità che caratterizza un numero crescente di professioni, le strutture turistiche si sono attrezzate determinando l’avvento del “coworking in vacanza”. Una soluzione che pone nuove riflessioni su che cosa sia il lavoro oggi e su come se ne stiano ridefinendo i confini.
Si è discusso molto delle novità introdotte sul fronte dei regimi agevolativi delle Partite IVA, in particolare del passaggio dal “vecchio” regime dei minimi a quello forfettario. Con il decreto Milleproroghe il Governo ha scelto di fare un passo indietro, rimandando al prossimo anno l'entrata in vigore delle misure "incriminate" e dandosi così il tempo di intervenire con maggiore tranquillità.
Con il primo decreto attuativo del Jobs Act in materia di ammortizzatori sociali, l'Italia compie un significativo passo in avanti. Le novità introdotte dal decreto sono apprezzabili e mirano nella giusta direzione. Più che un punto di arrivo, questa riforma appare comunque una tappa di un percorso ancora da completare.
Nei confronti delle partite Iva con la Legge di Stabilità erano stati commessi due errori e con due emendamenti inseriti nel decreto Milleproroghe il Governo ha rimesso le cose al loro posto. Bisogna tuttavia passare dalle "pezze" a una fase costruttiva, che cerchi di tenere insieme riconoscimento professionale, promozione, welfare e carico fiscale anche per partite Iva e freelance.
Secondo gli esperti, entro la fine dell’anno il contratto a tutele crescenti sarà adottato per circa la metà delle nuove assunzioni. Non si tratterà solo di un cambiamento di regole: gradualmente si affermerà una nuova logica di rapporti fra imprese, lavoratori e Stato, più simile a quella degli altri Paesi europei, efficace e inclusiva. È una grande scommessa.
Nell'ambito delle Parite IVA uno dei regimi cui è stato fatto maggiormente ricorso sino alla fine del 2014 è il cosiddetto regime contribuenti minimi, che è stato tuttavia abrogato dalla Legge di Stabilità 2015 e sostituito dal 1° gennaio dal cosiddetto regime forfettario. Cosa cambia con questo nuovo regime? Quali effetti produrrà sul mercato del lavoro italiano?
Europatriates nasce da una proposta di Peter Hartz che, date le difficoltà nell'assorbire l'offerta di lavoro da parte di molti Paesi, ipotizza di incentivare la mobilità dei giovani dai Paesi in crisi verso quelli capaci di offrire loro opportunità adeguate nel breve periodo, così da non sprecare capitale umano. Un progetto pilota forse marginale, che solleva però questioni tutt'altro che secondarie.
Nei giorni scorsi è stata confermata la riduzione delle risorse pubbliche destinate al sostegno delle cooperative che lavorano all'interno delle carceri. Ora si dovranno quindi valutare strade alternative per rendere sostenibili, in particolare da un punto di vista economico, le attività svolte da questi soggetti. In questa situazione si può aprire una finestra interessante per la finanza sociale?