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Green Jobs mira ad accrescere l'occupabilità dei giovani con profili "green" diffondendo l'inserimento di competenze ambientali nelle imprese e nelle organizzazioni nonprofit. Sviluppato da Fondazione Cariplo in partnership con Assolombarda, Camera di Commercio e Confcommercio, il progetto andrà ad associare i profili di 150 candidati, giovani laureati con competenze o esperienze in ambito green, alle richieste delle aziende non profit. Presentazione venerdì 16 ottobre 2015 in Fondazione Cariplo.
Il bilancio sui numeri della Garanzia giovani restituisce attualmente un'immagine in chiaroscuro, dove per ora le ombre sembrano primeggiare. In particolare, si evidenzia la difficoltà del programma nello sviluppo di iniziative dedicate alle categorie più deboli e vulnerabili. Patrik Vesan offre alcuni primi spunti, con uno sguardo rivolto al futuro del programma, su un tema rimasto ancora sottotracia: la capacità della Garanzia giovani di porsi come esperienza generativa o di consolidamento di pratiche di secondo welfare.
Prima dell'estate vi avevamo raccontato delle interessanti prospettive di NEETwork, progetto promosso da Fondazione Cariplo, in partnership con CGM-Mestieri Lombardia e Fondazione Adecco, per contribuire all’attivazione dei giovani Neet. L'8 ottobre Cariplo ha presentato i primi numeri dell'iniziativa: entro 2016 si punta a riattivare 1.000 ragazzi tra i 18 e i 24 anni che in Lombardia non studiano e non lavorano. Finora sono 350 le organizzazioni non profit che hanno già aderito mettendo a disposizione oltre 600 posizioni di tirocinio retribuito.
Facendo leva anche sulle risorse messe a disposizione dalla Garanzia Giovani, il progetto NEETwork, promosso da Fondazione Cariplo in partnership con CGM-Mestieri Lombardia e Fondazione Adecco, intende coinvolgere attivamente le organizzazioni del terzo settore della Lombardia in uno sforzo collettivo per garantire nuove opportunità ai circa 260 mila Neet della regione.
Nella sua recente intervista al Corriere della Sera il Primo Ministro greco ha indossato i panni del cavaliere solitario in guerra contro l’ingiustizia, lanciando bordate non solo contro la Commissione e la Germania, ma anche con i suoi colleghi sud-europei. Alcuni giudizi non sono privi di fondamento, ma quasi tutte le critiche mosse dal leader di Syriza alle attuali proposte dell'Unione Europea appaiono a dir poco sorprendenti.
Stretta sui controlli di bilancio, convergenza sulle riforme economiche, ma anche un "welfare da tripla A", con standard comuni per i trattamenti minimi di disoccupazione. Sono le linee di sviluppo per il progetto di riforma dell'Eurozona a cui stanno lavorando i vertici delle istituzioni europee in vista del vertice dei Capi di Stato e di Governo di fine giungo. Tante le novità che si profilano all'orizzonte.
Grazie alle Reti territoriali per la conciliazione promosse da Regione Lombardia e al Piano di conciliazione coordinato dall’ASL di Mantova, un gruppo di otto aziende del mantovano si è organizzato in rete per sviluppare il progetto “EuGenio – Nuove risposte a nuovi bisogni”, che mira allo sviluppo del welfare aziendale e inter-aziendale con particolare attenzione al work-life balance.
Le statistiche dell'Eurostat ci condannano, ancora una volta, quasi all'ultimo posto per la quota di adulti laureati tra i Paesi europei e, più in generale, indicano che il livello d'istruzione complessivo della popolazione italiana dei 30-34enni è molto più basso della media UE. A generare preoccupazione sono soprattutto i dati legati alla istruzione terziaria non universitaria.
Dall’Istat arriva finalmente una buona notizia sul fronte che più preoccupa gli italiani: il lavoro. In aprile c’è stato un incremento di quasi centosessantamila occupati, principalmente nei servizi. Tuttavia, anche se alcune ipotesi negative sembrano essere state smentite, restano le criticità del settore industriale, che ancora fatica a tornare ai livelli di assunzioni pre-crisi.
Il modello di flexsecurity del Jobs Act, basato su una maggiore flessibilità in uscita attraverso la riduzione delle tutele in caso di licenziamento e su una copertura quasi universale dei sostegni al reddito per chi ha perso il lavoro, rischia di fallire per l'insostenibilità del costo degli ammortizzatori sociali e per l'inefficienza dei centri per l'impiego. Le riflessioni di Roberto Cicciomessere.
Nel marzo 2014, il Consiglio dell'Unione europea adottava una raccomandazione che introduceva un “quadro di qualità per i tirocini”, possibile complemento della strategia della Garanzia Giovani. Poco si è detto infatti in merito alla qualità della domanda di lavoro per i giovani. Andiamo dunque a vedere quali standard di riferimento sono stati adottati e come questi interagiscono col contesto italiano.
L'Istat ha pubblicato la ventitreesima edizione del Rapporto che, come ogni anno, accende i riflettori sulla situazione socio-economica del Paese. L’indagine restituisce la fotografia di un'Italia in chiaroscuro, in cui convivono timidi segnali di ripresa del ciclo economico ma in cui permangono numerosi elementi critici, primo fra tutti la polarizzazione territoriale fra Nord e Sud.
Nel Regno Unito si avvicinano le elezioni e si accende il dibattito pubblico sulle proposte dei candidati. Al centro dell'attenzione ci sono soprattutto le politiche sociali, che inevitabilmente andranno a influenzare il modello di welfare, le condizioni dei cittadini e, di conseguenza, la posizione del Paese in Europa. Cosa dobbiamo aspettarci?
Nel luglio 2014 in Spagna ha preso avvio la Garantía Juvenil. Al contrario di ciò che è avvenuto in Italia, non è stata concepita come piano a sé stante ma verrà inclusa nel quadro più generale della Estrategia de Emprendimiento y Empleo Joven. Sebbene sia presto per tirare le somme sulla GJ, è lecito chiedersi se il piano sarà all’altezza di contrastare la difficile situazione del lavoro spagnolo.
Com’è cambiata l’Europa con la crisi e l’austerità? Qual è stato l’impatto sui diritti fondamentali? Prova a rispondere a questa domanda un rapporto del Parlamento europeo redatto per la Commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni. Il documento esamina come e quanto i diritti fondamentali siano stati messi alla prova dalla crisi in sette Stati membri, tra cui l'Italia.
In un recente rapporto, la Corte dei conti europea ha messo in luce alcuni rischi connessi al processo di attuazione della Garanzia giovani derivanti da lacune imputabili sia alla Commissione europea, sia agli Stati destinatari del programma. L'analisi dei giudici di Lussemburgo si concentra sulla valutazione realizzata dalla Commissione sui programmi di cinque Paesi membri.
A circa un anno dalla sua attivazione circa 450 mila giovani si sono iscritti alla Garanzia Giovani. Sinora la presa in carico ha tuttavia riguardato meno della metà dei registrati e solo in 10 mila hanno trovato effettivamente un posto di lavoro. Eppure se Matteo Renzi avesse consultato gli addetti ai lavori ben pochi avrebbero mostrato ottimismo.
Per verificare nel concreto i vantaggi derivanti dall’introduzione di modelli più flessibili di organizzazione del lavoro, il Comune di Milano, visti anche i risultati positivi registrati lo scorso anno, ha deciso di promuovere la seconda Giornata del Lavoro Agile. Le iscrizioni per il 25 marzo sono aperte. Noi parteciperemo. E voi?
Al contrario di quel che avviene in Italia la Youth Guarantee irlandese non costituisce un’innovazione strutturale, ma va a innestarsi su un sistema di politiche attive già consolidato, che mette in evidenza proprio quegli elementi portanti in mancanza dei quali la Garanzia italiana sembra vacillare. Il modello sviluppato in Irlanda può essere un esempio per il nostro Paese?
Tra il 2011 e il 2014 le fondazioni d’impresa hanno destinato 45 milioni di euro al sostegno di 172 progetti dedicati a oltre 40mila giovani italiani in cerca di lavoro. In attesa di scoprire i risultati dell’indagine di IRS, è possibile porre l’accento sulla scelta assunta dalle fondazioni d’impresa, evidenziandone gli aspetti più significativi e meritevoli di attenzione.
Dalla conciliazione vita-lavoro alla conciliazione vacanza-lavoro? Data la flessibilità che caratterizza un numero crescente di professioni, le strutture turistiche si sono attrezzate determinando l’avvento del “coworking in vacanza”. Una soluzione che pone nuove riflessioni su che cosa sia il lavoro oggi e su come se ne stiano ridefinendo i confini.
Si è discusso molto delle novità introdotte sul fronte dei regimi agevolativi delle Partite IVA, in particolare del passaggio dal “vecchio” regime dei minimi a quello forfettario. Con il decreto Milleproroghe il Governo ha scelto di fare un passo indietro, rimandando al prossimo anno l'entrata in vigore delle misure "incriminate" e dandosi così il tempo di intervenire con maggiore tranquillità.