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Negli ultimi anni, Fondazione Cariplo ha promosso oltre 350 progetti mettendo al centro la persona e il lavoro. Lo scorso 12 marzo, nel corso di un evento svoltosi a Milano, la Fondazione ha voluto raccontare alcune di queste sperimentazioni che si sono proposte di promuovere l'occupabilità di persone a rischio marginalità. Molti di questi interventi sono stati rivolti ai cosiddetti NEET, cioè i giovani che non studiano e non lavorano. Ve ne parliamo in questo articolo.
Il 12 marzo su Corriere Buone Notizie, inserto settimanale del Corriere della Sera, è stata pubblicata un'inchiesta curata da Percorsi di secondo welfare sui Neet, i giovani che non studiano, non si formano e non sono in cerca di un lavoro, e sugli effetti avuti dalla Garanzia Giovani, il programma europeo di contrasto alla disoccupazione giovanile, nei suoi primi cinque anni di attività.
Uno strumento come Garanzia Giovani se non integrato in una politica nazionale contro la disoccupazione giovanile difficilmente potrà produrre effetti determinanti. Ma per realizzare questo genere di politica, occorre prima di tutto avere una visione e un disegno. A dirlo è Patrik Vesan nell'ambito dell'inchiesta di Percorsi di secondo welfare sui Neet, pubblicata su Corriere Buone Notizie.
A pochi giorni dall'avvio della raccolta delle domande di accesso al Reddito di Cittadinanza i richiedenti sono stati complessivamente 141.109. Se consideriamo l’enorme attenzione mediatica ricevuta dalla misura e la massiccia campagna informativa realizzata dal Governo, si tratta di numeri inferiori rispetto a quelli che ci si poteva aspettare. Abbiamo provato a fare alcune ipotesi sul mancato "assalto" alla misura con Cristiano Gori.
Edenred, azienda leader nel settore dei voucher ristorazione e provider di welfare aziendale, e l'agenzia per il lavoro Orienta hanno realizzato un'indagine allo scopo di comprendere quali siano le preferenze in termini occupazionali dei cosiddetti millennials. Dai risultati emerge che l'azienda ideale secondo i più giovani deve garantire un ambiente di lavoro che valorizzi le potenzialità professionali, offra possibilità di carriere e crescita e garantisca autonomia nella gestione del lavoro.
È bastato un mese all'INPS per rivedere le proprie posizioni sul Reddito di Cittadinanza. A febbraio, in Senato, il presidente uscente Tito Boeri sottolineava alcune criticità della misura e sottostimava la platea dei beneficiari. A marzo alla Camera, in attesa del nuovo Commissario, la Direttrice Generale Gabriella De Michele ha invece sostanzialmente abbracciato tutti i contenuti della relazione tecnica del Decreto che regola la misura.
Mentre è partita la raccolta delle domande per accedere al Reddito di Cittadinanza, continuano i lavori per la conversione in legge del Decreto Legge che lo ha istituito. Secondo le stime dell'Istituto Nazionale di Statistica beneficeranno del RdC 1.308.000 famiglie, pari 2.706.000 individui, e il costo complessivo della misura si attesterà a 6,6 miliardi di euro annui. Solo un terzo dei beneficiari sarà soggetto all’obbligo di sottoscrivere il patto per il lavoro.
A quasi cinque anni dall'avvio di Garanzia Giovani, il programma europeo che si proponeva di favorire l'occupazione giovanile e contrastare radicalmente il fenomeno dei NEET, quali risultati sono stati raggiunti? Secondo Patrik Vesan qualche risultato è stato raggiunto ma, soprattutto a causa della mancanza di una strategia nazionale più ampia sull'occupazione giovanile, finora si è persa una grande occasione.
Rivista Solidea, pubblicazione curata dall'omonima Società di Mutuo Soccorso, a gennaio del 2019 ha pubblicato un numero speciale in cui alcuni autori ed esperti propongono il loro punto di vista su tematiche di massima attualità come il lavoro, la cooperazione, le migrazioni, la mutualità, i beni comuni. Di seguito vi proponiamo il contributo scritto da Giovanni Ferrero, presidente ISMEL, il quale propone alcuni spunti da cui partire per affrontare uno dei maggiori problemi del nostro Paese: la disoccupazione giovanile.
Il Progetto SI - Scuola Impresa Famiglia è stato lanciato da Fondazione Cariplo e Fondazione Politecnico di Milano per aiutare gli istituti tecnici a dare risposte concrete alle aziende che cercano addetti specializzati ma non riescono a trovarli sul mercato. L'obiettivo è creare percorsi di formazione tecnica che mettano in contatto aziende e giovani diplomati specializzati, rispondendo in particolare alle necessità che vengono della cosiddetta industria 4.0.
Come può rispondere la cooperazione sociale all'emergenza sociale e lavorativa in atto nel nostro Paese? Da questa domanda è nato un Manifesto lanciato nei nei mesi scorsi dal Consorzio Idee in Rete insieme al Consorzio Abele Lavoro e CNCA, che in poche settimane è stato sottoscritto da oltre 100 organizzazioni. Queste associazioni, federazioni regionali, imprese sociali, cooperative, si sono riconosciute in questo progetto e con vivacità lo hanno rilanciato offrendo il loro contributo, trasformandolo da "semplie" proposta a un progetto collettivo.
Da diverso tempo stiamo assistendo ad un calo demografico apparentemente inarrestabile. Le cause di questa tendenza sono molteplici, ma tra queste non si può che riconoscere una stretta correlazione tra l'avvento della maternità e il rischio di disoccupazione femminile. L'evidenza di questo nesso porta spesso alla scelta di rinunciare ad avere uno o più figli, per timore di cadere in situazioni di precarietà se non addirittura di povertà. Da dove ripartire?
Il progetto "Mi interesso di te", promosso dalla Federazione nazionale Salesiani per il sociale e finanziato da Intesa Sanpaolo, si propone di offrire un primo aiuto ai minori stranieri non accompagnati che arrivano nel nostro Paese. L'intervento, a partire da un primo contatto realizzato attraverso azioni di educativa di strada, mira a costruire con i giovani stranieri una relazione di fiducia e un percorso d'aiuto che porti all'apprendimento della lingua, alla formazione professionale e all'inserimento lavorativo.
Si avvicina l'appuntamento di giovedì 7 febbraio relativo alla presentazione del progetto Valoriamo. L'iniziativa, a cui Percorsi di secondo welfare partecipa quale partner di rete, si propone di coinvolgere territorio, aziende, parti sociali, Terzo Settore ed enti pubblici nella diffusione di un welfare territoriale "a km 0". Attraverso Valoriamo, inoltre, una pluralità di stakeholder locali sosterranno un Fondo comunitario che finanzierà politiche di inclusione lavorativa per i soggetti più fragili.
La composizione del mercato del lavoro italiano sta conoscendo forti trasformazioni. In particolare, secondo i dati dell'ultimo Rapporto CNEL, alla ormai nota frattura tra Nord e Sud si stanno aggiungendo altri divari, come quello tra piccole e grandi imprese o quello tra realtà tradizionali e "digitalizzate". Ne ha parlato il Centro Studi e Ricerche "Itinerari Previdenziali" in un recente articolo che vi proponiamo qui in versione integrale.
Il Reddito di Cittadinanza rischia di produrre alcuni effetti perversi. Gli interventi previsti, nonostante il più alto ammontare di risorse mai stanziato in Italia per la lotta all'indigenza, si concentrano esclusivamente sul tema del lavoro, marginalizzando le altre problematiche legate alla povertà. L'Alleanza contro la povertà in Italia ha invitato il Governo e il Parlamento ad avviare un dialogo per evitare queste distorsioni.